Nel corso degli ultimi mesi, si è registrato un significativo aumento dei casi di ingestione di pile a bottone da parte di bambini piccoli. Una recente vicenda ha coinvolto una bambina di un anno, la quale ha affrontato un’emergenza medica grave dopo aver ingoiato uno di questi oggetti, comunemente trovati in tanti dispositivi elettronici. Grazie alla rapida azione dei medici dell’AOU Meyer IRCCS di Firenze e dell’Ospedale del Cuore di Massa, la piccola è riuscita a tornare a casa in condizioni stabili dopo un ricovero in terapia intensiva.
L’incidente e i primi soccorsi
Il drammatico episodio è avvenuto il 9 gennaio, quando la bambina è stata portata al pronto soccorso dell’AOU Meyer dopo che i genitori avevano notato problemi nell’atto di deglutire. I genitori hanno riferito che, poco prima di addormentarsi, la figlia aveva giocato con una pila. I medici, che hanno prontamente monitorato la situazione, hanno deciso di effettuare una radiografia, rivelando la presenza di una pila di due centimetri di diametro situata nello sfintere esofageo superiore. Questo tipo di ingestione rappresenta un rischio significativo per la salute, poiché la pila può causare gravi lesioni nell’esofago.
Secondo gli esperti, il rischio maggiore associato a questo tipo di incidente si trova nella parte centrale dell’esofago, dove una eventuale rottura potrebbe compromettere l’arco aortico. Tuttavia, nel caso della bambina, il team dell’AOU Meyer ha ritenuto necessario un intervento immediato per rimuovere l’oggetto, data la potenziale gravità della situazione.
Intervento chirurgico e collaborazione tra ospedali
A causa della natura critica del caso, la piccola paziente è stata trasferita all’Ospedale del Cuore di Massa, dove il team chirurgico era già pronto a intervenire. Roberto Lo Piccolo, chirurgo pediatrico, ha sottolineato l’urgenza dell’intervento, spiegando che la presenza di una pila nell’esofago può provocare danni elettrici, meccanici e chimici. L’anodo e il catodo all’interno della pila, infatti, possono generare lesioni alle mucose esofagee, causando ulcerazioni potenzialmente devastanti.
All’Ospedale del Cuore, gli specialisti hanno condotto un’ecocardiografia per escludere danni a livello vascolare e cardiaco. Il dottor Paolo Del Sarto, direttore dell’Unità di Anestesia e Rianimazione, ha spiegato che il loro obiettivo era garantire la sicurezza e la preparazione della paziente per la procedura. L’impiego di una sala ibrida ha permesso di eseguire tanto l’intervento quanto eventuali indagini necessarie in tempo reale.
La rimozione della pila e il recupero della paziente
L’intervento, condotto in endoscopia, ha presentato numerose difficoltà , poiché la pila si era incastrata nei tessuti dell’esofago. Sono stati utilizzati strumenti di soli 5 millimetri di diametro insieme a pinze minuscole per estrarre il corpo estraneo. Durante l’operazione, il team ha monitorato attentamente la situazione per prevenire qualsiasi danno all’aorta. Fortunatamente, la procedura si è conclusa senza complicazioni e la bambina è stata trasferita in terapia intensiva per recuperare e attendere ulteriori controlli.
Dopo alcuni giorni in terapia intensiva, le condizioni della piccola sono migliorate, consentendole di essere spostata nel reparto di degenza pediatrica dell’Ospedale del Cuore. Questo intervento mette in luce l’importanza di una rapida azione medica e della collaborazione tra diverse strutture sanitarie nella gestione di casi complessi. I medici coinvolti hanno lanciato un appello ai genitori per prestare attenzione agli oggetti di uso quotidiano che possono risultare pericolosi, come le pile, per preservare la sicurezza dei bambini.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina