Bambino di 12 anni salvato dopo arresto cardiaco in piscina a san vincenzo, trasportato a firenze

Bambino di 12 anni salvato dopo arresto cardiaco in piscina a san vincenzo, trasportato a firenze

Un bambino di 12 anni a San Vincenzo ha subito un arresto cardiocircolatorio in piscina; il pronto intervento dei presenti, l’uso del defibrillatore e il trasporto urgente con elisoccorso al Meyer di Firenze hanno salvato la vita.
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Un bambino di 12 anni ha subito un arresto cardiaco in piscina a San Vincenzo; grazie all’intervento immediato dei presenti, all’uso precoce del defibrillatore e al rapido soccorso sanitario, è stato stabilizzato e trasportato d’urgenza a Firenze. - Gaeta.it

Un bambino di 12 anni si è trovato in gravissime condizioni nel primo pomeriggio di un giorno recente presso un campeggio a San Vincenzo, in provincia di Livorno. Durante un tuffo in piscina ha subito un arresto cardiocircolatorio. La pronta reazione dei presenti, insieme all’intervento tempestivo del 118 e l’uso precoce del defibrillatore, hanno permesso di stabilizzare il bambino prima del trasporto d’urgenza a Firenze.

Intervento immediato dei presenti e uso del defibrillatore

La scena nell’area piscina ha visto attivarsi con prontezza sia spettatori che operatori della centrale 118. Mentre si attendeva l’arrivo dei soccorsi, gli operatori della centrale hanno fornito istruzioni telefoniche a chi era vicino al bambino, orientandoli all’uso del defibrillatore automatico disponibile nelle vicinanze. Il dispositivo è stato usato tempestivamente, con la prima scarica elettrica somministrata prima dell’arrivo degli operatori sanitari. Questo passaggio si è rivelato fondamentale per rimettere in funzione l’attività cardiaca del ragazzino.

Ruolo chiave dei non medici

L’intervento di persone non mediche, guidate a distanza dalla centrale, ha dimostrato il valore concreto della presenza di defibrillatori in luoghi pubblici o ad alta frequentazione. L’uso della scarica precoce, prima così difficile da immaginare, in casi come questo fa davvero la differenza. Senza quel primo stimolo elettrico, la situazione sarebbe precipitata velocemente.

Attivazione dei mezzi di soccorso e trasporto urgente in ospedale

A lato dell’ambulanza con infermiere inviata da Venturina e quella con medico giunta da Piombino, è stato chiamato anche l’elisoccorso del 118, indispensabile per trasferire con rapidità il piccolo paziente dall’area di San Vincenzo fino all’ospedale Meyer di Firenze. I sanitari, una volta giunti sul posto, hanno proseguito con le manovre di rianimazione e sostegno alle funzioni vitali, assicurando la stabilizzazione del bambino.

Importanza del trasferimento veloce

Il trasferimento in elicottero ha permesso di ridurre i tempi, cruciali per bambini colpiti da eventi di questo tipo, limitando i rischi di danni permanenti. Al pronto soccorso di Firenze il ragazzo è arrivato in condizioni delicate ma cosciente. L’intervento coordinato di più squadre ha dimostrato quanto efficace sia la sinergia fra personale di terra e aria e il valore delle strutture sanitarie attrezzate per emergenze pediatriche.

Scenario generale e importanza della tempestività nelle emergenze cardiache pediatriche

L’arresto cardiaco nei bambini in contesti ricreativi resta un evento raro, ma nulla può far rimandare il soccorso. Qui la distanza temporale fra collasso e defibrillazione è stata ridotta a pochissimi minuti, grazie a un sistema che ha saputo rispondere con prontezza su più fronti. La centralità dell’educazione su come intervenire, del posizionamento di defibrillatori in spazi aperti e del coordinamento del 118 sono stati chiari elementi salvavita.

Eppure, senza la presenza di quel defibrillatore e senza le indicazioni precise telefoniche alla gente attorno, si sarebbe rischiato un esito drammatico. La vicenda richiama ancora una volta il tema della preparazione della popolazione all’emergenza e la diffusione di questi apparecchi. I casi come questo mettono in evidenza quanto sia decisivo agire nei primissimi istanti.

La prognosi del bambino resta riservata, ma l’episodio conferma la necessità di strutture e personale pronti ad affrontare situazioni simili in ogni area del territorio, a partire dai luoghi pubblici con maggior presenza di persone. San Vincenzo ha visto scattare un allarme rapido che si è tradotto in un salvataggio vero, ricostruendo un modello di intervento da replicare altrove.

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