A Padova, la Squadra Mobile ha sgominato una banda di quattro albanesi responsabili di numerosi furti in abitazioni. L’operazione ha portato all’arresto di due membri del gruppo, mentre gli altri due sono stati denunciati. Le indagini sono scattate dopo la denuncia di furti avvenuti il 9 e 20 gennaio, con un bottino di preziosi tra cui monili d’oro. Uno degli elementi chiave che ha consentito di risalire agli autori è stata una pettorina arancione, tipica degli ambienti di lavoro nei cantieri, indossata da uno dei ladri.
Le indagini iniziali
Le indagini sono partite dalla segnalazione di due furti in abitazione che si sono verificati a Padova nel mese di gennaio. I malviventi, approfittando dell’assenza dei proprietari, avevano rubato numerosi oggetti di valore, tra cui gioielli e altri preziosi. La particolare modalità di azione ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno iniziato a raccogliere indizi e testimonianze. Un elemento cruciale è emerso dalla prima analisi delle telecamere di sorveglianza nelle vicinanze dei luoghi dei furti: la testimonianza di un testimone che ha notato un ladro che indossava una pettorina di colore arancione.
Questo dettaglio ha rappresentato una chiave di volta nel corso delle indagini. Da lì, gli agenti hanno iniziato a seguire le tracce, concentrandosi su vari sospetti e sui veicoli utilizzati per lo spostamento. La svolta è arrivata con l’individuazione di un’auto utilizzata per uno dei furti, che ha portato a scoprire un appartamento in affitto a Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, utilizzato come base operativa dal gruppo.
Il blitz e le catture
Dopo aver localizzato il covo dei malviventi, la Squadra Mobile ha avviato appostamenti e pedinamenti per monitorare le attività del gruppo. Gli agenti, operativi all’alba, hanno messo in atto un blitz che ha portato all’arresto dei membri della banda. Durante le operazioni, un uomo di 45 anni ha altresì mostrato un documento di identità falso, che gli aveva consentito di evadere dai domiciliari imposti dal Tribunale di Treviso da agosto 2024. Per lui, i furti in abitazione non erano una novità , essendo già stato implicato in altri crimini nella stessa Regione.
Un altro arrestato, un 43enne che indossava la pettorina arancione al momento dell’intervento, è risultato avere un lungo curriculum di precedenti penali per furti realizzati in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il terzo complice, un albanese di 35 anni, era il locatario dell’appartamento e deteneva le chiavi di un’auto a noleggio, parcheggiata davanti alla residenza.
Le prove rinvenute e il quarto membro
Nell’appartamento, gli agenti hanno rinvenuto un bottino di notevole valore, inclusi gioielli d’oro e orologi rubati, oltre a strumenti utilizzati per facilitare i furti. Sono stati trovati anche attrezzi, tra cui uno smerigliatore elettrico, guanti, un cacciavite e uno scaldacollo, che suggerivano un’attività predatoria ben pianificata. L’ultimo membro della banda, un trentacinquenne, è stato arrestato in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Venezia per reati legati alla droga.
Le autorità sono ora al lavoro per ricostruire il quadro completo delle attività criminali del gruppo e per valutare eventuali collegamenti con altri furti avvenuti nella regione. Le indagini proseguono, mentre la cittadinanza esprime soddisfazione per il rapido intervento delle forze di polizia. La Squadra Mobile continua a monitorare situazione e dinamiche criminali per prevenire ulteriori atti di questo genere, promuovendo la sicurezza tra i cittadini.
Ultimo aggiornamento il 6 Febbraio 2025 da Marco Mintillo