Un’imbarcazione con 87 persone è stata intercettata e soccorsa al largo di lampedusa dalla guardia costiera nel primo pomeriggio. La traversata era partita dalla costa libica, da zuwara, con un gruppo eterogeneo composto da sedicenti bengalesi, pakistani, egiziani ed etiopi. Tra i migranti ci sono 12 donne e 6 minori, uno dei quali è stato trasferito per motivi di salute.
Soccorso e identificazione del gruppo al largo di lampedusa
La guardia costiera ha avvistato il barcone nelle acque territoriali italiane a pochi chilometri da lampedusa. L’operazione di soccorso è andata avanti senza intoppi, con le autorità che hanno garantito assistenza immediata ai migranti a bordo. Il gruppo, dopo essere stato recuperato, è stato condotto sull’isola per le necessarie verifiche e controlli sanitari.
La provenienza è risultata essere zuwara, città sulla costa libica nota come punto di partenza di molte traversate nel mediterraneo centrale. Le condizioni del natante e lo stato di salute dei passeggeri hanno richiesto l’intervento rapido della guardia costiera. In particolare, un etiope ha mostrato evidenti segni di malessere, per questo è stato portato al poliambulatorio dell’isola per cure più specifiche.
Composizione demografica e condizioni di viaggio
Tra i 87 migranti soccorsi ci sono individui di diverse nazionalità: molti hanno dichiarato di provenire dal bangladesh, dal pakistan, dall’egitto e dall’etiopia. Il gruppo comprende anche donne e bambini, elemento che evidenzia la presenza di famiglie o nuclei misti nel viaggio. I minorenni sono stati subito identificati e accompagnati dai servizi sociali per le procedure di tutela.
Le persone a bordo hanno raccontato di aver affrontato un viaggio difficile, durato giorni in precarie condizioni di sicurezza. Il pagamento per la traversata ha raggiunto cifre elevate: circa 5mila dollari a persona, somma significativa che riflette i costi spesso imposti dai trafficanti per questa rotta migratoria. Questi viaggi mettono a rischio vite umane e aumentano la pressione nei mezzi di soccorso italiani.
Interventi sanitari e assistenza sull’isola di lampedusa
Al momento dello sbarco, le autorità sanitarie di lampedusa hanno attivato le procedure per valutare le condizioni fisiche dei migranti. Il caso più grave è quello di un uomo etiope, che è stato trasferito con urgenza al poliambulatorio locale dove medici hanno potuto somministrare le cure necessarie.
Gli altri passeggeri hanno ricevuto assistenza sanitaria di base, con controlli per eventuali malattie contagiose o problemi dovuti allo stress del viaggio. Viste le caratteristiche del gruppo, è stata prevista la presenza di mediatori culturali e figure professionali per garantire il rispetto dei diritti e agevolare la comunicazione con i migranti.
Quadro attuale sulle rotte migratorie nel mediterraneo centrale
Il soccorso di questi 87 migranti si inserisce nel contesto più ampio delle traversate nel mediterraneo centrale, una delle vie più frequentate da chi tenta di raggiungere l’Europa partendo dalle coste africane. Zuwara, in libia, resta uno dei punti più utilizzati dai trafficanti per organizzare partenze che spesso si concludono con missioni di salvataggio condotte dalle forze italiane.
Lampedusa continua a rappresentare un punto di arrivo privilegiato, vista la posizione geografica e la vicinanza rispetto alla libia. Le operazioni di soccorso si intensificano nei mesi primaverili ed estivi, quando le condizioni meteorologiche diventano più stabili e permettono a queste imbarcazioni precarie di affrontare il viaggio malgrado la pericolosità.
Nei primi mesi del 2025, le autorità italiane hanno registrato un aumento importante di arrivi via mare. Lo scenario resta complicato, con la necessità di procedure di prima accoglienza rapide ed efficaci per garantire sicurezza agli sbarcati e alla popolazione locale.