Beko e governo italiano firmano accordo storico per il rilancio degli stabilimenti

Beko e governo italiano firmano accordo storico per il rilancio degli stabilimenti

Beko Europe e il governo italiano firmano un accordo per la trasformazione industriale, riducendo gli esuberi e garantendo sostenibilità e occupazione negli stabilimenti ex Merloni e Whirlpool.
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Beko Europe ha firmato un accordo con il governo italiano e le parti sociali per un piano di trasformazione industriale, mirato a riorganizzare e rilanciare gli stabilimenti in Italia, ex Merloni e Whirlpool. L'intesa, approvata dall'88% dei lavoratori, punta a garantire sostenibilità e competitività, riducendo da 1.900 a circa 937 gli esuberi. Il ministro Urso ha sottoline - Gaeta.it

Un accordo significativo è stato sottoscritto tra Beko Europe, il governo italiano, le Regioni e le parti sociali, riguardante un piano di trasformazione industriale. Questo accordo tocca i siti della multinazionale che un tempo appartenevano a Merloni e Whirlpool. La firma è avvenuta dopo che le assemblee dei lavoratori hanno approvato l’intesa con un’ampia maggioranza dell’88%.

l’accordo e i suoi obiettivi

Il recente accordo, come dichiarato da Beko, rappresenta un passo strutturato verso la riorganizzazione e il rilancio degli stabilimenti in Italia. L’obiettivo principale è garantire una sostenibilità e competitività a lungo termine in un contesto industriale in evoluzione. Questo accordo non è solo un impegno per il presente, ma un investimento per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, mirando a una stabilità economica e occupazionale.

Il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato l’importanza storica di questo accordo. Durante la firma, Urso ha affermato che questa intesa saprà governare al meglio la transizione industriale, preservando la qualità e l’unicità del Made in Italy, che diventa un motore centrale per la multinazionale in Europa.

impatto sugli stabilimenti e occupazione

Urso ha rassicurato sul fatto che gli stabilimenti rimarranno operativi e ha escluso licenziamenti, evidenziando invece la possibilità di uscite volontarie incentivati in alcuni casi. Questo approccio, secondo il ministro, rappresenta un grande successo per il sistema Italia, mirando a mantenere un ambiente di lavoro sicuro e positivo per i dipendenti.

L’accordo, in particolare, prevede una significativa riduzione degli esuberi. Inizialmente stimati oltre 1.900, ora saranno circa 937, riducendo il numero dei lavoratori in esubero e includendo 287 lavoratori del sito di Siena. Questi ultimi avranno l’opportunità di accedere a strumenti di supporto come gli ammortizzatori sociali e le uscite volontarie, minimizzando il rischio di licenziamenti.

le dichiarazioni dei rappresentanti aziendali

Fatih Ebiçlioğlu, presidente della divisione Beni di Consumo Durevoli di Koç Holding e di Beko Europe, ha commentato il raggiungimento di questo accordo come un passo decisivo per il futuro del gruppo in Italia. Egli ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto e ha confermato l’Italia come un pilastro fondamentale nella strategia globale dell’azienda.

Barbara Tibaldi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore elettrodomestico, ha confermato che l’accordo è stato apprezzato dalla maggioranza riconoscendo il proprio valore nel ridurre i potenziali esuberi. Questo sviluppo incoraggia la stabilità nel settore e rappresenta un esempio di collaborazione tra azienda e sindacati per affrontare le sfide del mercato.

La firma di questo accordo sembra segnare l’inizio di una nuova era per Beko in Italia, con un’attenzione rinnovata alla sostenibilità e al supporto per i suoi lavoratori, un chiaro segnale di ripresa in un contesto economico complesso.

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