Belgio presenta la candidatura della ministra Hadja Lahbib: ultimo Paese Ue a rispettare il termine di nomina

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Belgio presenta la candidatura della ministra Hadja Lahbib: ultimo Paese Ue a rispettare il termine di nomina - Gaeta.it

Il Belgio si distingue per essere stato l’unico Stato membro dell’Unione Europea a non adempiere entro il termine stabilito dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per la presentazione dei candidati alla Commissione. La scadenza, fissata per il 30 agosto, ha sollevato interrogativi sulla questione dell’equilibrio di genere tra i funzionari europei, obiettivo prioritario della Commissione.

Hadja Lahbib: il profilo della nuova candidata belga

Origini e carriera

Hadja Lahbib, attuale ministra degli Esteri e degli Affari europei del Belgio, è di origini algerine e vanta un significativo percorso professionale nel campo del giornalismo. Dal 2001 al 2022, ha esercitato come reporter per il canale televisivo francofono RTBF, dove ha ricoperto anche il ruolo di corrispondente speciale in aree critiche come l’Afghanistan e il Medio Oriente.

Dal momento della sua nomina a ministra nel 2022, Lahbib ha svolto un ruolo attivo nella politica europea, partecipando attivamente ai lavori della presidenza belga del Consiglio Ue. La sua esperienza e le sue competenze le conferiscono un’importante credibilità nel contesto della Commissione Europea.

Le reazioni politiche

Il presidente del Movimento Riformatore , Georges-Louis Bouchez, ha confermato la candidatura di Lahbib, suscitando diverse reazioni nel panorama politico belga. Tra i nomi inizialmente considerati per il posto di commissario, figuravano anche Frank Vandenbroucke, ministro della Salute, e Didier Reynders, commissario in carica. Quest’ultimo ha mostrato, secondo quanto riportato dal quotidiano belga Le Soir, una notevole delusione per la decisione del MR di puntare su Lahbib.

Numerosi esperti di politica belga osservano questa nomina come un passo significativo per la rappresentanza femminile nell’Unione, in un contesto dove sarà necessario affrontare questioni critiche legate all’equilibrio di genere tra i candidati proposti.

La dinamica delle nomine: il caso della Romania

Cambiamenti nella proposta romena

Nel contesto delle nomine in corso, il governo rumeno ha recentemente comunicato un cambio di proposta per il suo commissario. Al posto dell’eurodeputato Victor Negrescu, è stata scelta Roxana Mînzatu, ex ministra per i Fondi europei e attualmente europarlamentare. L’annuncio è stato ufficializzato dal premier rumeno Marcel Ciolacu, il quale ha sottolineato l’importanza di assegnare al nuovo commissario “un portafoglio rilevante”.

Le pressioni di von der Leyen

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha esercitato pressioni sul governo di Bucarest affinché la Romania desse priorità a una candidatura femminile. Dopo intense negoziazioni, Mînzatu ha incontrato von der Leyen per un colloquio di un’ora, al termine del quale è stata formalizzata la nuova proposta.

L’impatto di tali scelte non è trascurabile, poiché la direzione verso un’Unione Europea più paritaria continua a essere al centro dell’agenda politica della Commissione.

Ritardi del Belgio e le implicazioni future

L’ultimo Paese a presentare la candidatura

Il Belgio ha ritardato la presentazione della propria candidatura per la Commissione europea, rendendosi conto di essere l’unico tra i Paesi Ue a mancare la scadenza del 30 agosto. La portavoce della Commissione Ue, Arianna Podestà, ha sottolineato che la scadenza stabilita da von der Leyen non ha valore legale e non comporta alcun obbligo giuridico. La dichiarazione riflette la complessità delle dinamiche politiche all’interno dell’Unione, rendendo il meccanismo di nomina sempre più critico.

Un contesto politico in evoluzione

Il processo di nomina del prossimo commissario fa parte di un quadro più ampio di negoziati politici in Belgio, dove si stanno formando alleanze tra diversi partiti dopo le elezioni di giugno. Man mano che le discussioni evolvono, emergono anche voci riguardo la necessità di una revisione delle candidature da parte di altri Stati membri, in modo da garantire una Commissione più equilibrata sotto il profilo di genere.

La presidente von der Leyen ha chiarito l’importanza di un collegio di commissari ben bilanciato, ma le sfide politiche e sociali da affrontare rimangono significative. L’attenzione ora resta rivolta alle scelte politiche e alle dinamiche che si svilupperanno nei prossimi mesi, mentre il Belgio e gli altri Paesi membri continuano a negoziare per plasmare il futuro della Commissione Europea.

Ultimo aggiornamento il 2 Settembre 2024 da Marco Mintillo

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