La situazione in Berco, controllata della multinazionale tedesca Thyssenkrupp, si fa sempre più grave. I sindacati hanno recentemente lanciato un allarme riguardo un piano di licenziamenti collettivi che colpirà gli stabilimenti di Copparo in Emilia-Romagna e Castelfranco in Veneto. A tagliare i posti di lavoro risulterebbe essere la decisione di abbandonare il contratto integrativo aziendale. In un incontro tenutosi a Ferrara, i rappresentanti di Fim-Cils, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno richiesto un intervento immediato delle istituzioni pur evidenziando l’urgenza di affrontare questa crisi sociale prima che sia troppo tardi.
I dettagli del piano di licenziamenti e le reazioni dei sindacati
Il management di Berco ha confermato che la procedura di licenziamento riguarderà 247 lavoratori. Questa decisione è stata accompagnata dalla disdetta del contratto integrativo, che ha preoccupato ulteriormente i sindacati. Secondo i rappresentanti di questi ultimi, la situazione è aggravata dal fatto che l’azienda ha abbandonato il tavolo di discussione presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’incontro con il ministro Urso, il quale stava cercando di trovare una soluzione favorevole, non ha portato ai risultati sperati, lasciando i lavoratori in una situazione precaria.
Il management, dichiara il sindacato, ha preso impegni davanti al Prefetto di Ferrara che miravano a trasformare la procedura unilaterale in esodi volontari. Tuttavia, questa promessa non è stata mantenuta, alimentando ulteriormente le frustrazioni tra i dipendenti e i sindacalisti. Il clima di incertezza ha reso palpabile la tensione nelle due località italiane dove Berco ha le sue unità produttive.
Azioni sindacali e richieste alle istituzioni
I sindacati non intendono fermarsi e stanno preparando una richiesta urgente al Mimit . Il loro obiettivo è convocare tutte le istituzioni coinvolte per lavorare su azioni concrete che possano riportare Berco e Thyssenkrupp al tavolo delle trattative. Il tema principale sarà la definizione di una strategia che miri a evitare un esito catastrofico per i dipendenti. Le speranze sono di costruire un percorso di dialogo che possa alleviare le preoccupazioni e dare maggiori certezze ai lavoratori.
Negli incontri programmati, i sindacati mirano ad evidenziare le conseguenze sociali dei licenziamenti e la necessità di un intervento centrale. La crisi del settore non colpisce solo i lavoratori di Berco ma ha un impatto sull’intera comunità locale, creando timori su una potenziale recessione economica. Il rispetto degli impegni presi è fondamentale per il futuro dei dipendenti e della regione.
Una prospettiva incerta per il futuro
Con il negativo scenario delineato dai recenti eventi, la fissazione di un incontro tra le parti sembra necessaria per chiarire le intenzioni di Berco in merito ai posti di lavoro. La mancanza di comunicazioni e il silenzio del management alimentano l’ansia tra i lavoratori, già provati da una situazione economica difficile. L’appello dei sindacati mira non solo a trovare una soluzione, ma anche a ricostruire la fiducia dei dipendenti nella capacità dell’azienda di affrontare le sfide senza ricorrere a misure drastiche.
Le settimane a venire potrebbero rivelarsi decisive, e i sindacati si preparano a mantenere alta l’attenzione sulla questione, monitorando costantemente le evoluzioni. La volontà di evitare un “tragico epilogo” è un sentimento condiviso, che sottolinea l’importanza di un dialogo costruttivo. Non resta che attendere per capire se la crisi può essere affrontata e superata attraverso un’azione congiunta.