Bergamo ricorda le vittime del coronavirus: cerimonie e riflessioni a cinque anni dalla tragedia

Bergamo ricorda le vittime del coronavirus: cerimonie e riflessioni a cinque anni dalla tragedia

Bergamo commemora le vittime del Covid-19 con eventi simbolici in tre luoghi significativi, promuovendo la memoria collettiva e il dialogo intergenerazionale sul dolore e la resilienza della comunità.
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Bergamo ricorda le vittime del coronavirus: cerimonie e riflessioni a cinque anni dalla tragedia - Gaeta.it

A cinque anni dall’arrivo dei camion militari che trasportavano le bare delle vittime del Covid-19 a Bergamo, la città si prepara a commemorare la ‘Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus’. Questo evento, fissato per domani, rappresenta un’importante occasione per riflettere sull’impatto della pandemia e sulla necessità di mantenere viva la memoria collettiva, sotto il tema ‘La memoria e della scoperta’.

La commemorazione non si limiterà a una sola cerimonia, ma si snoderà in tre luoghi simbolici di Bergamo, ciascuno scelto per il suo significativo legame con la comunità e la storia recente.

Cerimonia al Cimitero monumentale: un momento di riflessione

La prima tappa della commemorazione si svolgerà al Cimitero monumentale di Bergamo, che ospita i resti di molte delle persone che hanno perso la vita a causa del virus. Qui, il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, guiderà un momento di riflessione e preghiera. L’importanza di questo luogo non è solo commemorativa, ma anche simbolica, poiché rappresenta il dolore di una città intera colpita dalla tragedia della pandemia. La scelta di un intervento religioso sottolinea il fortissimo legame spirituale della comunità con le sue radici e le sue tradizioni. Riflessioni profonde si uniranno a momenti di silenzio, creando uno spazio di condivisione del dolore e della memoria.

Palazzo Frizzoni: i racconti di cittadini e l’importanza della testimonianza

Il secondo momento si svolgerà a Palazzo Frizzoni, sede del Municipio, dove verrà dato spazio ai cittadini per raccontare le loro esperienze e sensazioni legate a quel drammatico periodo. Attraverso un podcast, saranno raccolte le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona l’epidemia e le sue conseguenze. Questo racconto collettivo non solo rende omaggio alle vittime ma offre anche un’opportunità per la comunità di elaborare il lutto. L’incontro evidenzia la forza della narrazione condivisa, importante per costruire una memoria collettiva e per riflettere su quello che è stato vissuto. Si concretizza così una forma diversa di commemorazione, in grado di unire le varie voci della città.

Bosco della Memoria: l’azione di memoria delle giovani generazioni

Infine, il percorso commemorativo si concluderà nel Bosco della Memoria, situato nel Parco della Trucca. Qui, si svolgerà un’azione di memoria dedicata alle giovani generazioni, attraverso discorsi istituzionali e interazioni significative con i ragazzi. Questa sezione della cerimonia avrà una forte carica simbolica, in quanto rappresenta il futuro della comunità e l’importanza di mantenere vivo il ricordo di quanto accaduto. Le nuove generazioni avranno l’opportunità di esprimere le proprie emozioni e riflessioni, incoraggiando un dialogo intergenerazionale intorno ai temi della salute, della perdita e della solidarietà.

Durante tutti gli eventi, sarà presente il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che avrà un ruolo importante nel mettere in luce la risolutezza della comunità nel perseguire il ricordo delle vittime e l’invito alla riflessione continua su quanto accaduto. Queste cerimonie non solo rappresentano un momento di ricordo, ma anche un’occasione per rinnovare l’impegno della città verso la salute pubblica e il benessere collettivo.

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