Betlemme: L'ingresso del Custode di Terra Santa segna l'inizio dell'Avvento in un clima di conflitto

Betlemme: L’ingresso del Custode di Terra Santa segna l’inizio dell’Avvento in un clima di conflitto

Il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, porta un messaggio di speranza a Betlemme durante l’Avvento, sottolineando la necessità di pace in un contesto segnato da conflitti e difficoltà economiche.
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Betlemme: L'ingresso del Custode di Terra Santa segna l'inizio dell'Avvento in un clima di conflitto - Gaeta.it

L’atmosfera di Betlemme è densa di significato e ritualità. Con l’inizio del periodo di Avvento, il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, ha effettuato il suo ingresso ufficiale nella città, portando con sé un messaggio di speranza. In un tempo segnato dal conflitto e dalla tensione, le sue parole e i suoi gesti si fanno portavoce del desiderio di pace tra le difficoltà quotidiane dei suoi abitanti.

La cerimonia di ingresso del Custode

Oggi, padre Patton è giunto a Betlemme scortato dai corpi di polizia israeliana e palestinese, a sottolineare il delicato equilibrio di forze presente nella zona. Varcando la solenne porta d’acciaio lungo il muro di separazione, il Custode ha proseguito a piedi verso la Piazza della Mangiatoia, accolto con entusiasmo da residenti, bambini, autorità locali e boy scout. L’atmosfera era carica di emozione e partecipazione, come se ogni passo di Patton avesse ricompattato la comunità.

La cerimonia è parte di un rituale più ampio che si ripete negli anni. Questo evento segna una delle tre aperture solenni del cancello che si tiene in occasione delle festività natalizie. Le altre due, programmate per la vigilia di Natale e per il Natale ortodosso il 5 gennaio, prevedono la presenza di altre figure religiose di spicco come il Cardinale Pierbattista Pizzaballa e il Patriarca greco-ortodosso Teofilo III. Questi eventi non solo rinnovano la spiritualità del luogo, ma fungono anche da segnale di resistenza e comunità in un momento storico difficile.

L’impatto del conflitto sulla popolazione locale

L’atmosfera di festa è però contrastata dalla realtà in cui vive la popolazione di Betlemme. Quest’anno segna il secondo Natale che gli abitanti affronteranno in un contesto di isolamento e difficoltà economiche. Dal 7 ottobre dello scorso anno, il numero di pellegrini è notevolmente diminuito, e molti residenti non hanno potuto attraversare il muro per lavorare a Gerusalemme. La mancanza di reddito ha precipitado una situazione di povertà, con tanti che si trovano al limite della sussistenza.

La Basilica della Natività, patrimonio simbolico della città, vive un periodo di desolazione, presentandosi deserta in quasi ogni orario del giorno. Stazioni di accoglienza dei pellegrini, come l’albergo Casa Nova, rimangono chiuse da dodici mesi. La tristezza per le strade di Betlemme si riflette anche nei negozi degli artigiani sulla Milk Grotto street, la maggior parte dei quali ha serrato le proprie attività. Questi aspetti trasmettono un quadro drammatico della città, una delle più emblematiche del mondo cristiano.

Un messaggio di speranza per il futuro

Durante la cerimonia nella chiesa di Santa Caterina, accanto alla Basilica della Natività, padre Patton ha rinnovato il suo appello alla speranza. L’auspicio che questo possa essere l’ultimo Avvento vissuto in guerra è un reciso desiderio di cambiamento. Nel suo messaggio, il Custode ha esortato i fedeli a mantenere viva la speranza, anche in un contesto difficile. In un mondo che spesso sembra voler negare questa possibilità, l’invito è quello di diventare “diffusori di speranza e pellegrini di speranza“.

La prospettiva di un nuovo anno liturgico, che apre a celebrazioni giubilari, è un invito a non cedere nella lotta quotidiana. Con una comunicazione chiara e incisiva, Patton sottolinea la necessità di mantenere alta la testa di fronte a mali come la guerra, la disperazione e la malattia. Un messaggio forte e chiaro nelle terre che, per storia e cultura, meritano di vivere in pace e gioia.

Ultimo aggiornamento il 30 Novembre 2024 da Armando Proietti

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