Biden accusa Netanyahu di menzogne: rivelazioni shock nel nuovo libro di Bob Woodward

Le dichiarazioni di Biden su Netanyahu, rivelate nel libro di Woodward, evidenziano una crisi di fiducia tra Stati Uniti e Israele, mentre Trump respinge le accuse come invenzioni.
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Biden accusa Netanyahu di menzogne: rivelazioni shock nel nuovo libro di Bob Woodward - Gaeta.it

Le recenti affermazioni del presidente americano Joe Biden nei confronti di Benjamin Netanyahu riaccendono il dibattito sulla trasparenza e la fiducia nella politica estera, in particolare riguardo ai rapporti tra Stati Uniti e Israele. Nel nuovo libro del giornalista Bob Woodward intitolato “War”, emergono dettagli inquietanti su come Biden percepisca il primo ministro israeliano e la sua cerchia. Questo articolo esplorerà le dichiarazioni rilasciate da Biden, il contenuto del libro e gli sviluppi relativi all’ex presidente Donald Trump, il quale ha negato alcune affermazioni contenute nello stesso testo.

Il giudizio di Biden su Netanyahu e il suo governo

Nel corso di conversazioni private con i suoi collaboratori, Biden ha espresso opinioni particolarmente dure su Benjamin Netanyahu, definendolo un “bugiardo” che sarebbe motivato soltanto dalla sua sopravvivenza politica. Woodward riporta che il presidente americano ha definito il 18 degli 19 membri del team di Netanyahu come “bugiardi”, rivelando così una frattura significativa nella fiducia tra i due leader. Queste affermazioni sono emerse durante un’importante telefonata avvenuta nel mese di aprile, quando Netanyahu si era impegnato a limitare l’offensiva a Rafah a un periodo di tre mesi.

Biden ha reagito a questa promessa con scetticismo, prevedendo una durata più lunga per l’operazione. L’amministrazione americana mostra segni di crescente preoccupazione riguardo all’operato del governo di Netanyahu, in particolare considerando il contesto della tensione geopolitica nella regione. Il libro di Woodward sottolinea come il presidente statunitense non prenda alla leggera le rassicurazioni di Tel Aviv. Questo elemento è cruciale per comprendere lo stato attuale delle relazioni tra Stati Uniti e Israele, che sembrano basarsi più su un opportunismo politico che su una reale collaborazione.

Rivelazioni su attacchi preventivi e gestione dell’intelligence

Un altro tema fondamentale nel libro di Woodward riguarda il tentativo di Israele di avviare un attacco preventivo contro le basi di Hezbollah, che è stato bloccato dall’intelligence americana. Le informazioni preliminari su una presunta mobilitazione di Hezbollah al confine nord di Israele sono state, secondo gli esperti statunitensi, classificate come “fantasma”, indicandone così l’infondatezza.

Brett McGurk, coordinatore per il Medio Oriente dell’amministrazione Biden, ha commentato la situazione chiarendo che l’approccio di Israele tende a essere caratterizzato da affermazioni di possesso di informazioni di intelligence che, nella metà dei casi, si rivelano inaccurate. Nonostante tali dinamiche, l’amministrazione Biden non ha apportato modifiche significative alla sua strategia nei confronti di Israele. Questo ha sollevato interrogativi sulle reali intenzioni e sull’affidabilità del governo di Netanyahu.

Le reazioni di Donald Trump alle affermazioni di Woodward

In un contesto parallelo, anche Donald Trump risponde con veemenza alle rivelazioni fornite da Woodward nel suo libro. Il portavoce della campagna elettorale di Trump, Steven Cheung, ha ridotto a “storie inventate” le affermazioni secondo cui Trump avrebbe avuto numerosi contatti telefonici con Vladimir Putin dopo la sua uscita dalla Casa Bianca. Cheung ha delineato una visione negativa nei confronti di Woodward, suggerendo che il giornalista sia soggetto a delle deliranti fantasie riguardo all’ex presidente.

Inoltre, il libro rivela che Trump, mentre era presidente nel 2020, avrebbe inviato segretamente dei kit per il test del Covid a Putin, allora molto difficili da reperire in Russia. Trump ha sempre negato di aver concesso interviste per questo specifico libro a differenza dei precedenti lavori di Woodward, per i quali aveva accettato di collaborare. Da segnalare è anche la causa da 50 milioni di dollari intentata da Trump contro Woodward per la pubblicazione delle registrazioni delle interviste di profilo che il giornalista aveva condotto tra dicembre 2019 e agosto 2020.

Questi eventi offrono una panoramica complessa e articolata delle relazioni internazionali e delle dinamiche interne alla politica americana, rendendo evidente come la fiducia e la trasparenza siano temi centrali in questo momento storico.

Ultimo aggiornamento il 8 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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