Il Bif&st 2025, il prestigioso festival del cinema italiano, ha assegnato il premio per il miglior film del concorso “Per il Cinema Italiano” a “Per amore di una donna“, opera diretta da Guido Chiesa. Questo riconoscimento non solo celebra la qualità artistica del film, ma sottolinea anche l’importanza del racconto cinematografico in grado di intrecciare storie d’amore, identità e memoria.
Migliore interpretazione e regia
Il festival ha visto anche altri riconoscimenti significativi. Il premio per la migliore interpretazione è stato assegnato al cast di “Paura dell’alba“, un film diretto da Enrico Masi. Inoltre, Lorenzo Pullega ha vinto il premio per la migliore regia con “L’oro del Reno“. Questi premi sono stati decisi da una giuria popolare, sotto la presidenza della regista Costanza Quatriglio e coordinata da Vincenzo Madaro, direttore del festival Vicoli Corti. La giuria ha premiato le opere che hanno dimostrato di saper catturare l’attenzione e suscitare emozioni profonde nel pubblico, riflettendo il panorama cinematografico contemporaneo.
La trama di “Per amore di una donna”
“Per amore di una donna” è ambientato negli anni ’70 e segue la storia di Esther, un’inquieta quarantenne americana. Alla morte della madre, Esther riceve una lettera che la invita a scoprire una donna vissuta negli anni ’30 in Palestina, che nasconde un segreto significativo sulla sua vita. Questo viaggio la porterà in Israele, dove sarà supportata da Zayde, un professore con un passato complesso. La storia si arricchisce di dettagli che ritraggono la vita di un villaggio di coloni degli anni ’30, mettendo in luce le interazioni tra Esther e i personaggi che popolano quel mondo, come Moshe, un contadino vedovo, e Yehudit, una giovane donna il cui arrivo ha stravolto le vite di molti.
Il messaggio dietro il film
Guido Chiesa ha commentato il significato profondo di questo racconto. “La trama ruota attorno a un mistero che unisce due donne attraverso un legame invisibile” ha spiegato. L’ambientazione storica è parte integrante della narrazione, che si ispira liberamente al romanzo “The Loves of Judith” di Meir Shalev, un’importante figura della letteratura israeliana del Novecento. Chiesa ha evidenziato come, nonostante la distanza temporale e culturale, la storia affronti temi universali. L’indagine di Esther è concepita per riflettere le esperienze degli italiani, distanti dalle esperienze di coloro che hanno lasciato l’Europa all’inizio del ‘900, incentivati dalla volontà di costruire una società più equa.
Un’opera che trascende il politico
Sebbene non vi sia un intento politico esplicito, il film si fa portavoce di valori universali, come l’amore e la ricerca della verità . “In un contesto di sofferenza e di complessità , uomini e donne continuano a vivere e a formare legami” ha affermato Chiesa. Questa narrativa riporta l’attenzione sull’importanza dei legami umani, in un mondo che spesso sembra disgregato. La scoperta delle proprie radici si intreccia con il superamento dei dolori del passato, un viaggio collettivo che riunisce culture diverse sotto un’unica esperienza umana.
“Per amore di una donna” uscirà nelle sale il 29 maggio, distribuito da Fandango. La produzione, curata da Iginio Straffi, Alessandro Usai, Marta Donzelli e Gregorio Paonessa, ha ricevuto il sostegno del MIBAC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, a sottolineare il valore dell’opera non solo dal punto di vista creativo, ma anche della promozione culturale.