Bilancio drammatico nella Striscia di Gaza: oltre 80 morti in 24 ore mentre riprendono i negoziati in Qatar

Bilancio drammatico nella Striscia di Gaza: oltre 80 morti in 24 ore mentre riprendono i negoziati in Qatar

Il conflitto nella Striscia di Gaza provoca oltre 45.800 vittime e 110.000 feriti, mentre i negoziati per un cessate il fuoco riprendono in Qatar senza risultati concreti.
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Bilancio drammatico nella Striscia di Gaza: oltre 80 morti in 24 ore mentre riprendono i negoziati in Qatar - Gaeta.it

Il conflitto nella Striscia di Gaza continua a generare perdite umane drammatiche, con un incremento significativo del bilancio delle vittime. Le ultime 24 ore hanno visto la morte di circa 90 individui, portando il totale delle vittime palestinesi a oltre 45.800 dal 7 ottobre 2023. Questo numero, fornito dal Ministero della Sanità di Hamas, riflette la terribile situazione che attanaglia la popolazione locale, aggravata da feriti e dispersi. I colloqui diplomatici per raggiungere un cessate il fuoco riprendono in Qatar, ma le prospettive rimangono incerte.

Situazione delle vittime e danni strutturali

Dai dati comunicati dal Ministero della Sanità di Hamas emergono cifre allarmanti: oltre 110 mila feriti e circa 11 mila dispersi. Gran parte di queste persone si troverebbe sotto le macerie di edifici distrutti dai bombardamenti. Inoltre, il ministero degli Affari religiosi ha reso noto che, dall’inizio del conflitto, le Forze di Difesa Israeliane avrebbero distrutto più di 800 moschee e 19 cimiteri, oltre a danneggiare altri 151 luoghi di culto.

Questo scenario evidenzia il drammatico impatto non solo sull’integrità fisica dei cittadini palestinesi ma anche sul patrimonio culturale e religioso della Striscia. La situazione umanitaria è estremamente critica, con una crescente pressione sulle organizzazioni locali e internazionali per rispondere all’emergenza sanitaria e assistenziale.

Ripresa dei negoziati a Doha

Mentre i combattimenti continuano, i negoziati per un possibile cessate il fuoco riprendono in Qatar. Durante il fine settimana, l’esercito israeliano ha riferito di aver colpito oltre 100 obiettivi nella Striscia, con dichiarazioni che affermano di aver “eliminato” un gran numero di presunti terroristi di Hamas. Queste azioni militari si inseriscono in un contesto in cui, nonostante gli intensi scambi di colpi, i colloqui per una tregua continuano.

A Doha, i negoziati sono ripresi dopo una pausa che dura dal dicembre scorso. Tuttavia, le precedenti trattative non hanno portato a risultati concreti, a parte una breve tregua di quattro giorni nel novembre 2023. La questione principale rimane la liberazione degli ostaggi, una preoccupazione crescente tra la popolazione israeliana e un punto focale per il governo.

I punti di stallo nei colloqui di pace

I rapporti sui negoziati attuali non offrono molti dettagli, ma rivelano alcuni fattori chiave che bloccano il progresso. La pressione pubblica in Israele è alta; molti cittadini esigono azioni concrete per liberare gli ostaggi. Tuttavia, le divergenze tra le parti riguardano sia il tipo di cessate il fuoco che la gestione futura di Gaza. Israele si è mostrato categoricamente contrario a ripristinare il controllo di Hamas nelle aree già occupate, mentre i rappresentanti palestinesi reclamano il diritto alla governance del territorio.

Questa impasse rappresenta non solo un ostacolo ai negoziati, ma riflette anche le profonde divisioni politiche e sociali a livello regionale. La comunità internazionale continua a monitorare la situazione con preoccupazione, temendo un ulteriore deterioramento delle condizioni umanitarie e di sicurezza nella Striscia di Gaza.

Ultimo aggiornamento il 5 Gennaio 2025 da Marco Mintillo

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