Bimekizumab approvato per il trattamento dell'artrite psoriasica in Italia: una novità per i pazienti

Bimekizumab approvato per il trattamento dell’artrite psoriasica in Italia: una novità per i pazienti

Oltre 100 mila persone in Italia soffrono di artrite psoriasica. L’AIFA approva il rimborso del farmaco bimekizumab, promettente nel trattamento della malattia e nella gestione dei sintomi infiammatori.
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Bimekizumab approvato per il trattamento dell'artrite psoriasica in Italia: una novità per i pazienti - Gaeta.it

Oltre 100 mila persone in Italia convivono con l’artrite psoriasica, una malattia reumatica infiammatoria che provoca dolore e difficoltà quotidiane. Recentemente, l’AIFA ha reso noto che il farmaco bimekizumab sarà rimborsato per il trattamento di questa condizione. Dopo l’autorizzazione della Commissione Europea nel giugno 2023, questo medicinale rappresenta una vera e propria svolta nel panorama terapeutico. È progettato per inibire in modo selettivo le interleuchine IL-17A e IL-17F, fattori essenziali nei processi infiammatori, secondo quanto riportato da UCB Italia.

Che cos’è l’artrite psoriasica

L’artrite psoriasica è un’affezione complessa che appartiene al gruppo delle spondiloartriti, caratterizzata da diversi sintomi. Può manifestarsi con dolori e rigidità nelle articolazioni sia periferiche che nella colonna vertebrale. Colpisce prevalentemente pazienti affetti da psoriasi cutanea e può svilupparsi anche in assenza di segni visibili sulla pelle. I sintomi più comuni includono gonfiore, calore e difficoltà di movimento, e nei casi più gravi, se non trattata in tempo, la malattia può portare a una significativa compromissione della qualità della vita. L’artrite psoriasica ha anche implicazioni sistemiche, associandosi a varie patologie come quelle metaboliche e cardiovascolari, evidenziando l’importanza di un monitoraggio attento e continuo da parte degli specialisti.

Il ruolo di bimekizumab nel trattamento

L’approvazione di bimekizumab per l’artrite psoriasica è supportata da due studi clinici significativi di fase 3, denominati Be Optimal e Be Complete. Questi studi dimostrano miglioramenti tangibili nei sintomi articolari e cutanei nei pazienti trattati, in particolare nei soggetti naïve ai farmaci biologici e in quelli con scarsa risposta agli inibitori del TNF. Pubblicati su ‘The Lancet‘, i risultati di questi studi mostrano una risposta positiva alla terapia, rendendo bimekizumab un’opzione valida per adulti che non hanno avuto esiti sufficienti con farmaci antireumatici. Inoltre, il farmaco ha mostrato un buon profilo di sicurezza, importante per una malattia cronica che richiede interventi a lungo termine.

La necessità di diagnosi precoce

La diagnosi di artrite psoriasica è spesso tardiva, il che rappresenta un problema serio nella gestione della malattia. Secondo Antonio Costanzo, professore di Dermatologia presso Humanitas University, è fondamentale che i pazienti consultino il proprio dermatologo al manifestarsi di segni cutanei. Alcune forme di psoriasi, come quella inversa, possono preannunciare lo sviluppo della patologia articolare. Da segnalare che chi riceve un trattamento tempestivo con farmaci biologici per la psoriasi ha un rischio ridotto fino al 90% di sviluppo di artrite psoriasica. È vitale quindi che dermatologi e reumatologi collaborino per individuare e trattare precocemente i pazienti a rischio.

Approccio olistico per pazienti con artrite psoriasica

L’artrite psoriasica non è solo una malattia delle articolazioni, ma può interessare anche altri organi e sistemi, tra cui il cuore e l’intestino. Roberto Caporali, professore di Reumatologia all’Università di Milano, enfatizza l’importanza di un approccio integrato e multisistemico. Le terapie adeguate adottate precocemente possono prevenire complicazioni che potrebbero compromettere la salute generale del paziente. Collaborare tra diverse aree specialistiche risulta cruciale per garantire risultati ottimali, e la sensibilizzazione sui rischi associati è fondamentale per una corretta gestione della malattia.

Informazione e sensibilizzazione per i pazienti

Valeria Corazza, presidente di Apiafco, mette l’accento sull’importanza dell’informazione. La diagnosi tempestiva e la consapevolezza dei pazienti riguardo al legame tra psoriasi e artrite psoriasica sono essenziali. Molti pazienti non sono a conoscenza dei rischi connessi e dell’esistenza di trattamenti innovativi. L’associazione continua a educare e coinvolgere le persone, affinché comprendano le opportunità terapeutiche disponibili. L’integrazione e la sinergia tra le diverse manifestazioni della malattia è ora un’ottica rinnovata da adottare, per garantire che i pazienti ottengano il supporto necessario.

Sfide nella presa in carico del paziente

Silvia Tonolo, presidente di Anmar, evidenzia le difficoltà riguardanti l’accesso a diagnosi e terapie a causa di lunghe liste d’attesa. I Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali non sempre vengono seguiti, creando inefficienze e discontinuità nel trattamento. L’assenza di telemedicina limita ulteriormente l’accesso alle cure. Strumenti come il Fascicolo sanitario elettronico e piattaforme di telemedicina potrebbero migliorare la situazione, ma necessitano di maggiore integrazione nei percorsi assistenziali.

L’impegno di ucb per i pazienti

Laura Antonioli, Medical Affairs Head di Ucb Italia, esprime soddisfazione per l’ingresso di bimekizumab nella pratica clinica, sottolineando l’importanza di sviluppare soluzioni terapeutiche per malattie ancora caratterizzate da bisogni insoddisfatti. Grazie alla crescente disponibilità di terapie, i pazienti possono ora beneficiare di un intervento più mirato e efficace. L’azienda punta a stabilire partnership strategiche con gli attori del sistema sanitario, cooperando con le associazioni pazienti per garantire che gli sviluppi farmacologici abbiano un reale impatto sulla qualità della vita delle persone.

Ultimo aggiornamento il 4 Novembre 2024 da Marco Mintillo

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