Nel territorio di Alessandria, 36 persone hanno recentemente partecipato a un’analisi del sangue per misurare la presenza di Pfas, inquinanti industriali dannosi per la salute umana. I risultati hanno rivelato concentrazioni superiori ai 2 nanogrammi per millilitro, limite stabilito dalla National Academies of Sciences e adottato dalla Regione come valore di riferimento critico.
Risultati del biomonitoraggio
Le analisi, condotte dall’Università di Aquisgrana in Germania, hanno confermato la presenza di Pfas in tutti i soggetti testati, con livelli che aumentano con l’età e sono più alti nei soggetti di sesso maschile. Il Pfoa, un composto noto per essere cancerogeno, è risultato essere il più presente, seguito dal Pfos, classificato come probabile cancerogeno. Altri composti come Pfhxs, Pfna e Pfda sono stati individuati in quantità significative, secondo quanto riportato in un comunicato stampa dettagliato.
Critiche e richieste di intervento
Organizzazioni come Ánemos, Greenpeace e il Comitato “Stop Solvay” hanno evidenziato che la fase iniziale del biomonitoraggio condotto dalla Regione è inefficace e potrebbe sottostimare l’entità dell’inquinamento e il numero di persone coinvolte. Si sottolinea la necessità di garantire a tutti coloro esposti a queste sostanze nocive accesso a controlli sanitari accurati, al fine di valutare adeguatamente il grado di contaminazione derivante dalle attività del polo chimico. Si chiede agli enti competenti di adottare le misure necessarie per proteggere la salute pubblica.
Conclusioni dall’analisi indipendente
Le concentrazioni preoccupanti di Pfas nel sangue dei residenti di Alessandria sollevano serie preoccupazioni sulla salute pubblica e richiamano l’attenzione sulle possibili conseguenze di lungo termine dell’esposizione a questi inquinanti industriali. L’urgente necessità di intervento per proteggere la popolazione e mitigare i rischi per la salute è evidente, e richiede un’azione tempestiva e mirata da parte delle autorità competenti.
Approfondimenti
- – Alessandria: Si tratta di una città situata nel nord Italia, capoluogo della provincia omonima. Fondata nel 1168, ha una ricca storia e una posizione strategica. È nota per il suo patrimonio artistico e culturale, tra cui la Cittadella e il Duomo di Sant’Allessandro. Attualmente, è interessata da questioni legate all’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS).
– PFAS: Le sostanze per- e polifluoroalchiliche sono composti chimici ampiamente utilizzati in passato in numerosi prodotti industriali, tra cui rivestimenti impermeabili, schiume antincendio e tessuti resistenti alle macchie. Sono stati collegati a problemi di salute come cancro, disturbi ormonali, danni al fegato e altro ancora.
– National Academies of Sciences: È un’organizzazione statunitense che fornisce consulenza scientifica indipendente al governo statunitense e alla comunità scientifica internazionale su una vasta gamma di questioni. Ha pubblicato linee guida per la valutazione del rischio associato all’esposizione a PFAS.
– Università di Aquisgrana: Situata in Germania, è una delle università tecniche più grandi del paese. È nota per la sua eccellenza nella ricerca scientifica e tecnologica.
– PFOA: È l’acronimo di acido perfluoroottanoico, una sostanza chimica appartenente ai PFAS. È stata correlata a diversi rischi per la salute, inclusi problemi ai reni, al sistema immunitario e al fegato, oltre che al cancro.
– PFOS: È l’acronimo di perfluorottanesolfonato, un altro composto chimico appartenente ai PFAS noto per i suoi effetti dannosi sulla salute.
– PfHxS, PfNA e PfDA: Altri composti appartenenti alla famiglia dei PFAS, conosciuti per la loro persistenza nell’ambiente e possibili effetti negativi sulla salute umana.
– Ánemos, Greenpeace e il Comitato “Stop Solvay”: Si tratta di organizzazioni ambientaliste e gruppi di attivisti che si battono per la tutela dell’ambiente e la salute pubblica. Sono impegnati nel sensibilizzare sul problema dell’inquinamento da PFAS e chiedono interventi urgenti per proteggere la popolazione.
Questo articolo evidenzia l’importanza di monitorare e affrontare l’inquinamento da PFAS, sottolineando la necessità di interventi tempestivi per proteggere la salute pubblica e ridurre l’esposizione a queste sostanze nocive.