Blitz antidroga nell’ex borghetto di via dell’Acqua Bullicante: due arresti e ventidue identificati

Blitz antidroga nell’ex borghetto di via dell’Acqua Bullicante: due arresti e ventidue identificati

Operazione “In Blu” della Polizia di Stato nell’ex borghetto di via dell’Acqua Bullicante: arrestati due uomini per traffico di droga, identificati ventidue individui e programmata bonifica dell’area.
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Blitz antidroga nell’ex borghetto di via dell’Acqua Bullicante: due arresti e ventidue identificati - Gaeta.it

Ieri mattina ha avuto inizio un’importante operazione di polizia nell’area dell’ex borghetto di via dell’Acqua Bullicante. Questa operazione è stata avviata dalla Polizia di Stato, a seguito di numerose segnalazioni da parte dei residenti, preoccupati per un presunto traffico di droga che si stava sviluppando in una zona caratterizzata da abbandono e degrado. Le forze dell’ordine hanno messo a punto un piano di intervento per far fronte al problema e garantire la sicurezza dei cittadini.

L’operazione in blu: obiettivi e modalità

L’operazione, denominata “In Blu”, è stata condotta dagli agenti del Commissariato Porta Maggiore, che hanno previsto un piano di osservazione e monitoraggio per diversi giorni. Durante questi appostamenti, i poliziotti hanno riscontrato una costante presenza di persone che sostavano nell’area, approfittando di ripari improvvisati, evidente segno di un insediamento irregolare. È stato notato anche un frequente viavai di individui sospetti, alcuni dei quali si radunavano in quella che è diventata una vera e propria piazza di spaccio.

Le evidenze raccolte durante gli appostamenti sono state decisive. Gli agenti hanno registrato diversi momenti in cui i consumatori accedevano all’area per acquistare sostanze stupefacenti o attendevano la consegna della droga attraverso un cancello. Questi scambi, immortalati dalle telecamere, hanno fornito un quadro chiaro dell’attività illecita in corso.

Arresti e identificazioni: il bilancio dell’operazione

Il blitz ha portato all’arresto di due uomini, un 25enne e un 44enne, provenienti rispettivamente dalla Guinea e dal Bangladesh. Entrambi sono stati colti in flagrante mentre cercavano di nascondersi all’interno di uno dei fabbricati abbandonati della zona, nel tentativo di sfuggire all’operazione. Dopo il loro arresto, le autorità hanno proceduto a rintracciare altre persone all’interno dell’area occupata.

Un totale di ventidue individui è stato identificato e accompagnato presso l’ufficio immigrazione della Questura. Questa fase era necessaria per verificare la regolarità della loro posizione sul territorio italiano. Due di questi sono risultati privi di documenti e sono stati espulsi con ordine di trattenimento presso il Centro di permanenza per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio, dove rimarranno in attesa di essere rimpatriati.

Le conseguenze legali e future dell’area

Le autorità competenti hanno annunciato che per le ventidue persone rintracciate sarà inviata una dettagliata comunicazione alla Procura della Repubblica, specificando i reati di invasione di terreni e/o edifici. Questa azione legale sottolinea la ferma volontà delle forze dell’ordine di combattere l’illegalità sul territorio.

A fronte della situazione, è stato programmato un intervento di bonifica dell’intera area, non solo per questioni di ordine pubblico ma anche in ottica di sicurezza igienica per i cittadini. Risolvere il problema del degrado e garantire una zona sicura è uno degli obiettivi primari delle autorità, che intendono restituire l’area alla comunità, per riqualificare il quartiere e migliorare le condizioni di vita dei residenti.

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