Un recente blitz della polizia ha portato alla luce una rete di crimine organizzato che coinvolge diversi membri delle tifoserie di Milan e Inter, con la sorprendente partecipazione di una donna. La 40enne, già nota per il suo ruolo di tesoriera della Curva Nord interista, è attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa. Il suo coinvolgimento nelle attività illecite e nelle azioni violente ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno messo a nudo le dinamiche interne di queste tifoserie.
Il ruolo nella curva nord
La donna arrestata non è una novità nel contesto degli ultrà. La sua carriera nelle tifoserie è iniziata molti anni fa, e tra le sue mansioni principali figurava l’organizzazione delle trasferte per i tifosi dell’Inter. Con la scomparsa di Vittorio Boiocchi, storico leader della Curva Nord, la sua influenza è aumentata notevolmente. Assumendo una posizione chiave, ha iniziato a controllare gli incassi delle partite casalinghe, consolidando così il suo potere all’interno della curva.
È interessante notare che la 40enne disponesse di un ufficio in un bar situato nei pressi dello stadio di San Siro. Questo locale era un punto di riferimento per le sue operazioni, dove gestiva le finanze e coordinava le attività dei tifosi. La sua figura era circondata da rispettabilità tra i membri della curva, grazie alle sue “spiccate doti organizzative”. Tuttavia, dietro questa facciata si nascondeva un’attività illecita che si estendeva ben oltre ciò che appariva alla luce del sole.
Partecipazione ad azioni violente e gestione dei guadagni illeciti
La donna non si limitava a gestire le finanze; il suo coinvolgimento in azioni violente è documentato. Infatti, nel mese di aprile 2023, è emerso che avesse suggerito un attacco a un gruppo di tifosi del Benfica, dichiarando di necessitare di “30 ultras belli”, un termine adoperato per identificare i picchiatori. Le intercettazioni telefoniche hanno rivelato il suo ruolo attivo e la partecipazione a pianificazioni di aggressione, oltre alla consapevolezza di guadagni illeciti ricavati dalle sue operazioni.
In seguito alle indagini, è stato accertato che la donna avrebbe intascato una parte dei 265.000 euro di guadagni illeciti sfruttando la sua posizione strategica all’interno della Curva Nord. Il suo lavoro nella gestione delle finanze non si limitava esclusivamente alla registrazione dei flussi di cassa, ma si estendeva anche a manovre più oscure definite dai magistrati come parte di una vera e propria organizzazione mafiosa.
L’affare dei biglietti e le irregolarità commesse
Un’altra area di attività che ha sollevato preoccupazioni è la compravendita irregolare di biglietti. Secondo quanto emerso dalle indagini dei PM, la donna e un altro ultras, anch’esso arrestato, si occupavano di truffare i tifosi attraverso la vendita di biglietti, sia per conto della Curva che in modo autonomo. Questa pratica illecita comprendeva l’alterazione delle generalità per rendere difficile la tracciabilità degli acquirenti reali.
Le intercettazioni hanno rivelato che la 40enne era coinvolta in operazioni di intestazione fittizia, un atto deliberato per eludere le autorità competenti. Questa attività non solo danneggiava i tifosi onesti, ma creava anche un sistema di impunità per coloro che operavano al di fuori della legge, evidenziando come i legami tra crimine e sport possano essere più complessi di quanto si possa immaginare.
We are Milano: l’associazione di facciata
Un ulteriore elemento che ha attirato l’attenzione degli inquirenti è il suo ruolo all’interno di “We are Milano”, associazione legale fondata per facilitare il dialogo con le istituzioni calcistiche e per ricevere sgravi fiscali orientati alla beneficenza. Tuttavia, secondo le indagini, l’associazione serviva da paravento per eludere il fisco, accumulando un giro d’affari di circa 900mila euro tra il 2020 e il 2022.
Attraverso questa organizzazione, la 40enne e altri membri della curva riuscivano a ottenere misure alternative alla detenzione per far fronte a eventuali problematiche legali, identificandosi come parte di una rete ben congeniata per travisare la legalità. Questo aspetto ha ulteriormente complicato lo schema di attività illecita, dimostrando la capacità di diversificare le operazioni per assicurarsi protezioni legali.
La controparte al Milan
Non si può ignorare come anche tra gli ultrà del Milan ci sia una presenza femminile con responsabilità simili. Durante il blitz, una donna collegata alla Curva Sud rossonera è stata perquisita, ma non arrestata. La sua posizione è paragonabile a quella della tesoriera interista, in quanto gestiva gli incassi della curva prima di passarli al capo ultrà. Questo dimostra che, anche tra le diverse tifoserie, le figure femminili stiano guadagnando terreno in ruoli strategici che fino a poco fa erano dominati esclusivamente dagli uomini.
La presenza di donne in posizioni di potere all’interno di tali gruppi sottolinea una nuova dinamica sociale all’interno delle tifoserie calcistiche, aprendo interrogativi su come evolveranno in futuro queste strutture di potere e responsabilità nel contesto del tifo.