Blitz contro lo spaccio di droga in famiglia: due arresti a Rivarolo Canavese

Blitz contro lo spaccio di droga in famiglia: due arresti a Rivarolo Canavese

Arrestati un diciassettenne e suo padre a Rivarolo Canavese per spaccio di droga, con oltre 600 grammi di hashish e 100 grammi di marijuana. Indagini evidenziano una preoccupante filiera familiare nel traffico.
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Un'operazione dei Carabinieri a Rivarolo Canavese ha portato all'arresto di un diciassettenne e di suo padre per possesso di oltre 600 grammi di hashish, 100 grammi di marijuana e 1430 euro in contanti. La scoperta è avvenuta grazie al cane Johny del Nucleo Cinofili. Questo caso evidenzia una preoccupante tendenza di spaccio che coinvolge famiglie, - Gaeta.it

Nella serata di venerdì, un’operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di un diciassettenne e di suo padre, un cinquantenne, a Rivarolo Canavese. La scoperta, effettuata grazie al fiuto di Johny, pastore tedesco del Nucleo Cinofili di Volpiano, ha rivelato un ingente deposito di sostanze stupefacenti. Gli arrestati sono stati trovati in possesso di oltre 600 grammi di hashish, 100 grammi di marijuana e 1430 euro in contanti, presumibilmente guadagnati attraverso attività illecite legate allo spaccio.

Il blitz dei Carabinieri

Il blitz ha avuto luogo nella serata di venerdì, quando i Carabinieri, operando su delega della Procura per i Minorenni, hanno fatto irruzione nell’abitazione dei sospettati. Questo intervento non è un episodio isolato: sempre i militari della Stazione di Rivarolo avevano già condotto un’operazione venti giorni fa a Feletto, dove un altro padre e figlio erano stati arrestati per reati simili. In quell’occasione, la perquisizione aveva portato al sequestro di 156 grammi di cocaina, 16 grammi di hashish già suddivisi in dosi, e 7000 euro in contanti. Durante il blitz, il figlio aveva tentato una fuga lanciandosi dal primo piano, finendo per ricevere una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanze stupefacenti.

La filiera familiare dello spaccio

Questi episodi confermano una preoccupante tendenza nel basso Canavese: la diffusione della droga sembra attraversare le generazioni e instaurarsi nelle dinamiche familiari. Non si tratta semplicemente di individui che agiscono in solitudine, ma di una vera e propria filiera familiare che coinvolge genitori e figli. La presenza di giovani, spesso minori, all’interno di operazioni di spaccio pone interrogativi sulle dinamiche educative e sociali in atto nel territorio. Gli inquirenti non possono ignorare che i legami familiari possano fungere da canale di trasmissione di comportamenti problematici, amplificando il rischio di una cultura dello spaccio che si radica fin dalle prime esperienze di vita.

Le indagini in corso

L’indagine rimane in una fase preliminare e fa parte di un più ampio sforzo della Procura Minorile e della Procura di Ivrea, mirato a monitorare i flussi di stupefacenti e le relazioni tra i giovani e il contesto familiare. Questo approccio ha evidenziato la necessità di porre l’accento sui legami esistenti tra i minori e le attività ilcite delle proprie famiglie. Inoltre, l’utilizzo delle unità cinofile sta diventando sempre più cruciale per il successo delle operazioni di polizia. Il cane Johny, in particolare, ha svolto un ruolo fondamentale nel garantire perquisizioni rapide ed efficaci, evitando distrazioni e manovre elusive da parte dei sospettati.

La situazione attuale

Gli arrestati godono della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Tuttavia, la questione resta seria: il rimanente confine tra la propria abitazione e un laboratorio di spaccio tende a sfumare. Questo scenario crea una situazione allarmante, in cui giovani e minori si ritrovano spesso intrappolati in dinamiche più grandi e complesse di loro. Le forze dell’ordine sono chiamate a intervenire, mentre la comunità è avvisata riguardo a problematice che coinvolgono non solo la criminalità, ma anche la salute e il futuro delle nuove generazioni.

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