Blitz contro una banda di truffatori a Napoli: 22 indagati e 15 misure cautelari

Blitz contro una banda di truffatori a Napoli: 22 indagati e 15 misure cautelari

Arrestati 22 membri di un’organizzazione criminale a Napoli, responsabile di truffe agli anziani. L’operazione ha svelato una rete ben strutturata con ruoli definiti e tecniche sofisticate per ingannare le vittime.
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Blitz contro una banda di truffatori a Napoli: 22 indagati e 15 misure cautelari - Gaeta.it

Un’operazione della Procura di Napoli Nord ha portato oggi all’arresto di alcuni membri di un’organizzazione dedita a truffe agli anziani. Questo raid, che ha visto l’impiego di misure cautelari nei confronti di ben 22 indagati, si è concentrato in un locale di Capodichino, cuore pulsante dell’attività illecita. Un attento lavoro investigativo ha permesso di identificare i vertici della banda, che coordinavano le operazioni attraverso una rete articolata di centralinisti e trasfertisti.

L’organizzazione e il ruolo dei capi

Al centro di questa intricata rete criminale si trovano due figure chiave: Giuseppe Esposito, 54 anni, e Antonio Giordano, 31 anni. Entrambi non solo ricoprivano il ruolo di capi ma operavano anche come centralinisti, gestendo direttamente le comunicazioni con le vittime. La loro strategia si muoveva attorno a contatti telefonici con anziane, spesso intimidite per facilitare l’estorsione.

Sotto la loro guida, la banda si è estrinsecata in diverse mansioni, suddividendo il lavoro per ottimizzare le truffe e ridurre il rischio di essere scoperti. Infatti, un’altra parte essenziale dell’organizzazione era costituita da Umberto Paduano ed Emanuele D’Ercole, co-centralinisti che effettuavano le chiamate minatorie alle vittime. Queste comunicazioni erano studiate per infantilizzare e manipolare le donne anziane, inducendole a cedere denaro e gioielli.

Questa struttura piramidale ha dimostrato una notevole capacità di adattamento, poiché i “centralinisti” spesso si venivano ad interfacciare con i “trasfertisti” per l’esecuzione finale delle truffe. La delinquenza si rivelava quindi come un affare ben organizzato, con ruoli chiaramente definiti e una logistica meticolosa.

Tecniche di elusione e adattamento

Un aspetto inquietante dell’attività della banda era la loro abilità nel camuffarsi e adattarsi per ingannare le forze dell’ordine. Per evitare di essere tracciati, si erano dotati di molteplici “appoggi”: appartamenti temporanei dove organizzavano gli incontri con le vittime. Tali luoghi venivano cambiati regolarmente, creando una rete di spostamenti e operazioni difficili da monitorare.

I membri della banda non si limitavano solo a fare telefonate minatorie. Molti di loro, come Arsenio Ascione, Stefano Di Guido e altri, erano coinvolti attivamente nella fase finale delle truffe, agendo come trasfertisti. Assumendo ruoli diversi, si garantivano una maggiore chiarezza operativa, riducendo la probabilità di fallimento dell’operazione.

Inoltre, l’organizzazione aveva una particolare attenzione all’acquisto e al noleggio di telefoni e SIM per le chiamate, assicurandosi così di non lasciare tracce facilmente rintracciabili. Attraverso l’uso di tecnologie variabili e di strategie di comunicazione complesse, la banda era capace di perpetrare le proprie truffe su scala più vasta.

I nomi dei 22 indagati

L’inchiesta ha portato alla luce nomi che costituivano la rete criminale. Ecco un elenco dettagliato delle persone coinvolte:

  • Ascione Arsenio, 19 anni, residente a Villaricca.
  • Barretta Giuseppe, 40 anni, residente a Casoria.
  • Ciano Giuseppe, 22 anni, residente a Napoli.
  • Corduas Renato, 23 anni, residente a Napoli.
  • D’Ercole Emanuele, 30 anni, residente a Napoli.
  • Del Prete Pasquale, 20 anni, residente a Villaricca.
  • Di Guido Alessio, 21 anni, residente a Melito di Napoli.
  • Di Guido Stefano, 19 anni, residente a Melito di Napoli.
  • Esposito Giuseppe, 54 anni, residente a Napoli.
  • Fornaro Marco, 23 anni, residente a Giugliano in Campania.
  • Giappone Gennaro, 26 anni, residente a Giugliano.
  • Giordano Antonio, 31 anni, residente a Napoli.
  • Imezuruoha Kingsley Uche Stefano, 22 anni, residente a Napoli.
  • Mallardo Antonio, 21 anni, residente a Villaricca.
  • Marmolaro Rosario, 18 anni, residente a Giugliano.
  • Migliaccio Christian, 21 anni, residente a Villaricca.
  • Okoro Osamudianmen Star, 20 anni, residente a Castel Volturno.
  • Paduano Umberto, 33 anni, residente a Napoli.
  • Pragliola Antonio, 21 anni, residente a Melito di Napoli.
  • Ranieri Giovanni, 34 anni, residente a Giugliano in Campania.
  • Santi Gianfranco, 19 anni, residente a Casavatore.
  • Tammaro Cristian, 19 anni, residente a Napoli.

Questi individui, alcuni già detenuti, rappresentano un’importante porzione della criminalità organizzata nel territorio campano, evidenziando una rete di amicizie e complicità che stimolano ulteriori indagini da parte delle autorità. Questo bianco tratto dal campione di successi investigativi mostra l’impegno delle forze dell’ordine nel sanzionare reati previdenziali volti a proteggere la vulnerabilità di una fascia della popolazione.

Ultimo aggiornamento il 3 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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