Blitz dei Carabinieri del Nas: operazione contro fraudulent activities nel settore sanitario

Blitz dei Carabinieri del Nas: operazione contro fraudulent activities nel settore sanitario

Operazione dei Carabinieri del Nas a Napoli e Salerno: 70 indagati per associazione a delinquere, corruzione e truffa nel settore sanitario, con 67 arresti e prove di un sistema illecito radicato.
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Blitz dei Carabinieri del Nas: operazione contro fraudulent activities nel settore sanitario - Gaeta.it

A Napoli e Salerno, oggi si è svolta un’ampia operazione dei Carabinieri del Nas che ha coinvolto circa trecento militari. Sotto l’egida della Procura di Napoli, le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza cautelare che coinvolge 70 indagati. Questi soggetti sono tutti accusati di associazione per delinquere con l’intento di realizzare il falso ideologico e materiale, nonché corruzione e truffa aggravata a danno del Servizio Sanitario Nazionale .

I dettagli dell’operazione

L’operazione, che ha preso piede nelle prime ore del mattino, ha visto gli agenti del Nas intraprendere una serie di arresti che hanno portato a 67 persone tratte in custodia, sia in carcere che agli arresti domiciliari. Le indagini, condotte su un arco di due anni, hanno svelato un sistema illecito radicato nel settore delle pompe funebri e della salute pubblica. Tra gli arrestati figurano anche cinque dirigenti medici, che avrebbero intascato somme di denaro provenienti dalle imprese funebri locali, insieme ad alcuni impiegati dell’Asl Napoli 1 Centro.

La conferenza stampa che ha illustrato i dettagli dell’operazione ha visto la partecipazione del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, e del procuratore aggiunto Sergio Amato. Questo lungo lavoro investigativo ha documentato ben 300 episodi di condotta illecita, rinvenendo prove video e testimonianze preziose.

Le tariffe del “caro estinto”

Un aspetto inquietante emerso dall’inchiesta riguarda il “tariffario” illecito praticato nel settore. Sono stati documentati prezzi come cinquanta euro per un certificato di morte naturale e settanta euro per un test del DNA in caso di cremazione. Questo evidenzia la deriva commerciale e opportunista che ha assunto il business legato ai servizi funebri. Il sistema accolto da numerosi funzionari pubblici ha alimentato un mercato nero che ha danneggiato gravemente le finanze del SSN.

Le intercettazioni e le testimonianze raccolte dai carabinieri del Nas hanno rivelato un ampio raggio d’azione degli indagati, che comprende non solo i dirigenti medici e gli impiegati dell’Asl, ma anche impiegati comunali dell’ufficio stato civile. È emerso che circa una trentina di imprenditori nel settore delle pompe funebri erano coinvolti nel giro, di cui due sono deceduti nel corso delle indagini.

Sequestri e reati connessi

Durante le perquisizioni, i militari hanno sequestrato numerosi kit per l’esame del DNA e varie somme di denaro, contribuendo così a dimostrare la vastità di queste attività illecite. Prelevando i materiali dagli uffici delle imprese coinvolte, le forze dell’ordine hanno trovato prove concrete che attestano come questi comportamenti abbiano messo in pericolo la salute e la sicurezza pubblica.

Le indagini hanno anche portato alla luce casi di assenteismo tra il personale sanitario, un fenomeno che si aggiunge alle diverse irregolarità riscontrate nell’emissione di certificati per il pass disabili, che venivano rilasciati sempre a fronte di compensi illeciti. L’area di Chiatamone, a Napoli, è stata epicentro di tali pratiche e in passato è già stata oggetto di scoperte riguardanti falsi invalidi.

Le figure coinvolte e la risposta delle istituzioni

Alla conferenza stampa erano presenti figure chiave dell’operazione, come il comandante del Nas di Napoli Alessandro Cisternino, il comandante generale Raffaele Covetti e il comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, generale Biagio Storniolo. La loro partecipazione sottolinea l’impegno delle istituzioni nel combattere la corruzione e le frodi nell’ambito della salute pubblica.

Questa operazione non rappresenta solo un colpo al sistema corrotto del settore sanitario, ma è anche un messaggio forte da parte delle autorità: ogni forma di corruzione sarà perseguita con determinazione. La tanto attesa giustizia potrebbe finalmente avviarsi verso un cambio di rotta, garantendo una maggiore trasparenza e correttezza nel funzionamento dei servizi pubblici e sanitari.

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