Blitz dei Carabinieri negli shisha bar di Torino: sequestri e irregolarità scoperte

Blitz dei Carabinieri negli shisha bar di Torino: sequestri e irregolarità scoperte

Operazione dei Carabinieri a Torino contro irregolarità negli shisha bar: sequestrati 1,230 kg di melassa per narghilè e segnalati due titolari per violazioni delle normative sanitarie.
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Blitz dei Carabinieri negli shisha bar di Torino: sequestri e irregolarità scoperte - Gaeta.it

Nei giorni scorsi, Torino ha assistito a un’importante operazione dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità con l’obiettivo di far luce sulle irregolarità negli shisha bar. Coinvolti anche i militari delle stazioni di Torino Monviso e San Salvario, insieme al personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli , i controlli mirati hanno messo in evidenza un quadro preoccupante sullo stato di salute della normativa riguardante il consumo di melassa per narghilè.

Sequestri e responsabilità: il bilancio dell’operazione

I risultati dell’operazione sono significativi: ben 1,230 kg di melassa per narghilè sono stati sequestrati, poiché detenuti illegalmente in assenza delle autorizzazioni necessarie rilasciate dall’ADM. Due titolari di shisha bar sono stati segnalati all’autorità amministrativa per aver violato le norme in materia. Questi controlli, disposti dal Comando Gruppo Tutela Salute di Milano, hanno coinvolto vari locali in cui i giovani si riunivano per consumo di shisha, una pratica in crescita tra le nuove generazioni.

I Carabinieri hanno inoltre verificato il livello di tracciabilità e conformità dei prodotti utilizzati, elementi fondamentali per garantire la sicurezza dei consumatori. La mancanza di autorizzazione ha comportato il sequestro immediato della melassa, evidenziando come la legge italiana imponga requisiti rigorosi per la commercializzazione e la detenzione di tali prodotti.

La melassa per narghilè: caratteristiche e rischi

La melassa utilizzata nei narghilè è una sostanza densa, composta principalmente da zucchero, glicerina, aromi e in molti casi anche nocotina. A differenza del tradizionale tabacco, la melassa non viene accesa direttamente, ma riscaldata con carbone, il cui fumo viene poi filtrato attraverso l’acqua. Anche se proposta come una scelta “più leggera” rispetto al tabacco, la melassa può comportare rischi significativi.

Infatti, durante la combustione del carbone, si producono sostanze tossiche come il monossido di carbonio e metalli pesanti. Inoltre, è fondamentale considerare che la melassa potrebbe contenere nicotina, anche se non esplicitamente dichiarata sull’etichetta. L’inalazione di questi fumi aromatizzati potrebbe dare origine a una certa dipendenza, soprattutto tra i più giovani, che sono sempre più attratti da questo modo di socializzare. In Italia, la melassa è classificata come prodotto da fumo e, di conseguenza, soggetta alla regolamentazione fiscale sui tabacchi lavorati.

La situazione degli shisha bar in Italia

Gli shisha bar, che stanno prendendo piede soprattutto nei quartieri multietnici e nei luoghi con un’alta concentrazione di giovani, rappresentano un fenomeno sociale interessante. Questi locali spesso fungono da punti di incontro per studenti e giovani adulti in cerca di svago. Tuttavia, la normativa italiana è severa: ogni sostanza destinata all’inalazione deve rispettare standard rigorosi di sicurezza e tracciabilità, in linea con altri prodotti da fumo.

La crescente popolarità degli shisha bar rende essenziale garantire il rispetto delle normative vigenti. Infatti, la protezione della salute pubblica deve venire prima di tutto, e le autorità competenti sono chiamate a monitorare e punire le violazioni, come dimostra l’operazione effettuata recentemente a Torino. Con il dilagare di questa modalità di consumo, serve un controllo costante per tutelare i consumatori, in particolare i più giovani, da potenziali rischi per la salute.

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