Blitz della Guardia di finanza: 10 arresti per traffico di cocaina dal Sudamerica

Blitz della Guardia di finanza: 10 arresti per traffico di cocaina dal Sudamerica

Dieci arresti in un’operazione della Guardia di finanza contro un traffico internazionale di cocaina, con collegamenti tra narcos colombiani e organizzazioni criminali italiane attive in diverse regioni.
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Blitz della Guardia di finanza: 10 arresti per traffico di cocaina dal Sudamerica - Gaeta.it

Un’operazione coordinata dalla Guardia di finanza ha portato all’arresto di dieci persone, cinque colombiani e cinque italiani, coinvolti in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Gli indagati sono accusati di aver promosso e realizzato un intenso commercio di cocaina proveniente dal Sudamerica, rifornendo diverse organizzazioni criminali attive in Calabria, Lazio e Veneto. La situazione rappresenta un ulteriore allerta per il crescente fenomeno del narcotraffico che, nonostante i controlli, continua a interessare il territorio italiano.

I dettagli dell’operazione

Questa operazione è il risultato di un’indagine più ampia e articolata, scaturita da un filone di un’inchiesta condotta in Calabria. Sono stati i finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro a portare avanti i provvedimenti, in collaborazione con il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata e il Comando provinciale di Roma. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Giudice per le indagini preliminari, a seguito di una richiesta avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma.

Le indagini hanno evidenziato l’esistenza di un’organizzazione ben strutturata, capace di gestire un traffico di cocaina di rilevante entità. I narcos colombiani, approfittando di legami con gruppi italiani, hanno orchestrato un sistema che consentiva loro di inviare ingenti quantità di droga nel nostro paese. Gli investigatori hanno potuto documentare metodi sofisticati utilizzati per le importazioni e gli occultamenti della sostanza illecita.

Laboratori clandestini e il ruolo del chimico colombiano

Un aspetto cruciale del traffico scoperto è la presenza di un laboratorio clandestino per il processamento della cocaina. Questo è stato appositamente allestito dall’organizzazione, che ha anche fatto arrivare in Italia un chimico colombiano specializzato, il quale aveva il compito di gestire le operazioni di trasformazione della cocaina da stato liquido a solido. Questa strategia ha evidenziato l’abilità dei narcos nell’organizzare strutture operative in grado di garantire continuità e qualità al loro traffico.

Il laboratorio ha consentito di ottimizzare il ciclo di lavorazione, rendendo più facile il successivo smistamento della sostanza nelle piazze di spaccio italiane. I vari gruppi di distribuzione hanno poi operato in diversi ambiti territoriali, ingaggiando collaboratori per la consegna della droga direttamente alla clientela, dimostrando la flessibilità e la capacità di adattamento della loro rete di distribuzione.

Le modalità di traffico e le indagini internazionali

Le modalità operative degli indagati si sono rivelate a dir poco ingegnose. Attraverso l’impiego di aerei, sia charter che privati, e anche di navi, l’organizzazione ha sfruttato ogni potenziale opportunità di trasporto per nascondere le sostanze stupefacenti. Gli agenti delle Fiamme gialle hanno investigato su metodi audaci come l’utilizzo di corrieri “ovulatori” e il travestimento della droga all’interno di motori di container refrigerati.

Un’intensa collaborazione internazionale ha caratterizzato l’intero lavoro di indagine. Il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Catanzaro ha avuto un fondamentale supporto dalla DEA statunitense, che ha offerto informazioni strategiche utili durante il processo di monitoraggio e identificazione della rete di traffico. Questo lavoro congiunto ha permesso di raccogliere prove concrete e testimonianze che hanno portato all’operazione di oggi.

Le forze in campo e le misure di sicurezza

L’operazione condotta oggi ha visto un impiego massiccio delle forze di sicurezza, con una pianificazione accurata per garantire la massima efficacia. La cornice di sicurezza è stata assicurata dai Baschi Verdi del Gruppo Roma, che hanno coadiuvato le operazioni sul campo. Per rafforzare ulteriormente il dispositivo di sicurezza, sono state coinvolte unità cinofile antidroga e un cash dog del Gruppo Fiumicino, strumenti cruciali per la riuscita degli interventi contro il traffico di sostanze stupefacenti.

Queste misure hanno permesso di limitare eventuali rischi collaterali e di assicurare l’operazione nel rispetto delle normative vigenti. L’uso di tecnologie moderne e personale altamente specializzato ha reso possibile il riconoscimento e la neutralizzazione di un’organizzazione criminale che, alla luce delle indagini, è emersa come particolarmente strutturata e pericolosa.

Ultimo aggiornamento il 23 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina

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