Bologna celebra Antonio Ligabue: la mostra a Palazzo Albergati esposta fino a marzo 2024

Bologna celebra Antonio Ligabue: la mostra a Palazzo Albergati esposta fino a marzo 2024

A Palazzo Albergati di Bologna, dal 21 settembre al 30 marzo 2024, si tiene una mostra dedicata ad Antonio Ligabue. L’esposizione presenta opere inedite che esplorano il legame tra l’artista e il mondo animale, rivelando la sua capacità di trasformare il dolore in bellezza. Ligabue, emarginato nella vita, trova finalmente riconoscimento per la sua arte…
Bologna Celebra Antonio Ligabu Bologna Celebra Antonio Ligabu
Bologna celebra Antonio Ligabue: la mostra a Palazzo Albergati esposta fino a marzo 2024 - Gaeta.it

Bologna celebra Antonio Ligabue: la mostra a Palazzo Albergati esposta fino a marzo 2024

A Palazzo Albergati di Bologna, l’arte di ANTONIO LIGABUE ha finalmente trovato la sua collocazione in una mostra che si preannuncia imperdibile. Dal 21 settembre fino al 30 marzo 2024, i visitatori hanno l’opportunità di fare un viaggio nelle opere di questo artista emarginato, i cui lavori evocano emozioni attraverso colori e forme. L’esposizione offre un’immersione nei vibranti paesaggi e nelle rappresentazioni intense di animali e autoritratti, rivelando l’anima profonda di un artista che ha saputo trasformare il dolore in bellezza.

I colori di Ligabue: un viaggio nell’anima dell’artista

Le opere esposte

La mostra presenta una selezione di opere di Antonio Ligabue mai viste prima, tra cui un dipinto di una lince e un album di disegni riscoperto. Il dipinto della lince, per la prima volta esposto, affianca una serie di lavori che testimoniano la potenza del suo uso del colore. Francesca Villanti, storica dell’arte e curatrice della mostra, esprime il valore artistico di Ligabue descrivendo i suoi dipinti come veri e propri “ruggiti di colore”. Gli spettatori sono invitati a una riflessione profonda sul messaggio che queste opere trasmettono, frutto di una grande connessione tra l’artista e il mondo animale.

L’album di disegni, realizzato negli ultimi anni della vita di Ligabue, offre uno sguardo inedito sul suo processo creativo. Racchiude raffigurazioni magistrali di animali, integrate da immagini di riferimento selezionate dall’artista stesso. Questi disegni non solo illustrano la sua abilità tecnica, ma raccontano anche una storia personale, quella di un uomo che cercava di trovare la sua voce attraverso l’arte. Tra i suoi soggetti preferiti, oltre agli animali, spiccano i suoi numerosi autoritratti, che rivelano le molteplici sfaccettature della sua identità.

L’ispirazione che stravolge

In mostra è presente anche un album di figurine Liebig datato 1954, fonte di ispirazione cruciale per Ligabue. L’artista, che aveva un forte legame con gli animali – sia domestici che selvatici – utilizzava queste figurine per arricchire le sue rappresentazioni. La curatrice sottolinea come per Ligabue non ci fosse una netta distinzione tra lui e gli animali; nella sua visione, gli animali erano compagni e riflessi della sua stessa anima. La sua ossessione per la natura e il mondo animale emerge in modo suggestivo attraverso le colorate pennellate e la vivacità dei soggetti rappresentati.

La vita di Antonio Ligabue: un’artista tra tormento e creatività

Origini e difficoltà

Antonio Ligabue nacque nel 1889 a Zurigo, da madre italiana e padre ignoto. La sua vita fu segnata fin da giovane da esperienze traumatiche e da disturbi psichiatrici che lo portarono in collegi e cliniche. Dopo un periodo di aggressioni e incomprensioni, venne espulso dalla Svizzera e trasferito a Gualtieri, in Italia. Qui visse l’ostracismo sociale e venne deriso dai suoi coetanei, trovando la sua unica fuga nell’arte.

Ligabue si ritrovò ad affrontare una vita solitaria, priva di riconoscimenti, che lo portò a rifugiarsi nella pittura come forma di espressione e comunicazione. Per molti anni, sopravvisse grazie a sussidi pubblici, dipingendo per esprimere le sue angosce e i suoi sogni. La sua scoperta del talento artistico avvenne grazie all’incontro con Renato Marino Mazzacurati, un artista che lo incoraggiò a esplorare il mondo dei colori e delle forme.

Il riconoscimento tardivo

Sebbene Ligabue iniziasse a esporre le sue opere nel 1948, il successo fu temporaneo. Negli anni seguenti continuò a lottare contro le avversità della vita, con l’artista che terminò la sua esistenza il 27 maggio 1965, a causa di una paresi che ne limitò ulteriormente l’attività creativa. La sua vita, intrisa di sofferenza e isolamento, si intreccia con la sua arte, dando vita a un percorso artistico ricco di messaggi profondi.

Dopo la morte, Ligabue venne purtroppo dimenticato, considerato un maestro naïf il cui lavoro venne sminuito. Tuttavia, in anni recenti, grazie all’interesse di critici e studiosi, il valore delle sue opere è stato finalmente riconosciuto, permettendo a questo straordinario artista di ottenere la visibilità che meritava. Palazzo Albergati, con questa mostra, rappresenta un’importante occasione per assaporare il talento inimitabile di un uomo la cui arte vive di luce propria.

Change privacy settings
×