Bologna conferisce la cittadinanza onoraria a Abdullah Öcalan: un passo storico per la comunità curda

Bologna conferisce la cittadinanza onoraria a Abdullah Öcalan: un passo storico per la comunità curda

Bologna conferisce la cittadinanza onoraria ad Abdullah Öcalan, simbolo della lotta per i diritti curdi, in un gesto politico che promuove pace e autodeterminazione per il popolo curdo.
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Bologna ha conferito la cittadinanza onoraria ad Abdullah Öcalan, fondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, in una cerimonia simbolica che sottolinea l'impegno dell'Italia per i diritti del popolo curdo. Il riconoscimento è stato consegnato al nipote Omer Öcalan dalla vicesindaca Emily Clancy, che ha evidenziato l'importanza della pace e della giustizia. - Gaeta.it

Bologna ha fatto un importante passo politico e simbolico conferendo la cittadinanza onoraria ad Abdullah Öcalan, il fondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan . Dopo l’approvazione del Consiglio Comunale nel mese di marzo, oggi è avvenuta la cerimonia di consegna della pergamena al nipote Omer Öcalan. Questo riconoscimento si inserisce in un contesto che vede l’Italia come sempre più attenta alle problematiche legate ai diritti dei popoli e alle rivendicazioni del popolo curdo.

la cerimonia di consegna della cittadinanza

La cerimonia si è tenuta nella Sala del Consiglio Comunale e ha visto la partecipazione della vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, che ha consegnato il riconoscimento a Omer Öcalan. Durante il suo intervento, Clancy ha sottolineato l’importanza della decisione, definendola un atto politico in supporto non solo a Öcalan, ma anche al popolo curdo intero. Con questa azione, Bologna si unisce ad altri comuni italiani, tra cui Napoli, che nel 2016 è stata la prima a conferire cittadinanza onoraria al leader curdo.

Il conferimento della cittadinanza è avvenuto in un clima di forte coinvolgimento emotivo. Le parole di Clancy durante la cerimonia hanno risuonato di significato, enfatizzando il valore della lotta per la pace e i diritti umani. “Non è solo un atto simbolico”, ha affermato, riportando alla luce l’intera vicenda di Öcalan, che da oltre vent’anni si trova recluso nel carcere di Imrali, in Turchia.

l’appello alla pace di abdullah öcalan

A fine febbraio 2025, Abdullah Öcalan ha lanciato un appello storico per mettere fine alla lotta armata, invitando il suo partito a ripudiare le armi. Questo messaggio, che sottolinea la sua volontà di cercare una soluzione pacifica alle tensioni in Medio Oriente, è stato richiamato anche da Maria Caterina Manca, presidente del Consiglio Comunale di Bologna. Le sue parole rimarcano il ruolo di Öcalan nella difesa dell’autodeterminazione del popolo curdo e nel promuovere un percorso di pace.

Manca ha esposto le motivazioni che hanno guidato la decisione del Consiglio, menzionando come Öcalan sia diventato un simbolo di libertà e giustizia. Il suo continuo richiamo alla pace per la Turchia, la Siria e l’intera regione è un esempio di impegno verso valori democratici, riflettendo anche quelli che la città di Bologna sostiene. Questa scelta dimostra una connessione profonda tra la storia di Öcalan e le istanze di giustizia sociale riconosciute dalla comunità bolognese.

messaggio dal carcere: il desiderio di omer öcalan

Durante la cerimonia, Omer Öcalan ha condiviso il messaggio del suo noto zio, rilevando la sua incessante lotta per un sistema di pace nel Medio Oriente. Ha invitato il governo italiano a sostenere la sua richiesta per una soluzione pacifica per i curdi e per una stabilità complessiva nella regione. Le sue parole evidenziano la speranza di creare un dialogo attraverso il supporto diplomatico e politico dell’Italia. Omer ha anche raccontato dei suoi incontri con Abdullah in carcere, mettendo in luce il legame affettivo e culturale tra il leader curdo e l’Italia, dove ha soggiornato per circa due mesi.

Le richieste di Omer non si fermano qui: chiede con insistenza che l’Italia giochi un ruolo attivo nel promuovere la pace e l’autodeterminazione del popolo curdo. La sua testimonianza porta l’attenzione su una questione che, sebbene complessa, è di rilevanza internazionale, collegando la lotta per i diritti curdi alla più ampia ricerca di giustizia e diritti umani.

La recente iniziativa di Bologna rappresenta un continuo percorso di riconoscimento e supporto alle istanze curde, ribadendo la volontà di lavorare per un futuro di pace in Medio Oriente.

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