Il Consiglio provinciale di Bolzano ha recentemente approvato una riforma significativa per la legge elettorale, comunemente definita ‘salva Holzeisen’. Questa modifica esclude dalla causa di incompatibilità con il ruolo di consigliere provinciale le controversie pendenti tra i membri del Consiglio e le autorità regionali o provinciali. La votazione ha visto 31 favorevoli e 2 astensioni, mirata a garantire che i consiglieri possano difendersi in giudizio senza conseguenze sulla loro carica.
Dettagli sulla riforma ‘salva Holzeisen’
Il contesto della riforma
La riforma è stata introdotta in risposta alla situazione di Renate Holzeisen, consigliera provinciale della lista Vita, che si trovava coinvolta in tre procedimenti legali contro la Provincia di Bolzano. Questi processi erano legati a sanzioni comminate durante la pandemia. Senza questa modifica legislativa, Holzeisen avrebbe rischiato di decadere dalla sua posizione attuale. Questo sviluppo ha sollevato un acceso dibattito tra i membri del Consiglio riguardo le necessità legali e le implicazioni politiche di tali cambiamenti.
La posizione del presidente del Consiglio provinciale
Arnold Schuler, il presidente del Consiglio provinciale, ha enfatizzato il diritto fondamentale di ogni consigliere a difendersi senza preoccuparsi di perdere la propria carica. Ha sottolineato l’importanza di garantire un sistema giuridico equo, mettendo in evidenza la necessità di proteggere i diritti dei consiglieri coinvolti in procedimenti legali. Schuler ha anche fatto riferimento all’accordo raggiunto in commissione legislativa per supportare questa riforma, sottolineando l’unità di intenti tra i membri del Consiglio sul tema.
Le critiche e le osservazioni
Josef Noggler, esponente del Südtiroler Volkspartei , ha messo in discussione la necessità di modificare la legge elettorale del 2017, di cui era stato il primo presentatore. Noggler ha affermato che il tema dell’incompatibilità era già stato adeguatamente affrontato in passato e ha sollevato interrogativi sull’urgenza di una revisione normativa. Anche se concorda sul fatto che ogni consigliere debba avere il diritto di difendersi, le sue osservazioni mettono in evidenza le tensioni sull’interpretazione legale e l’equilibrio di potere all’interno del Consiglio.
Il parere della presidente della provincia
Le dichiarazioni di Arno Kompatscher
Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, ha dichiarato che la modifica legislativa non ha alcuna implicazione personale per lui e non è stata concepita per difendere alcun interesse specifico. Tuttavia, ha descritto la misura come una “buona soluzione” per garantire il diritto al contraddittorio. Kompatscher ha messo in evidenza che l’Alto Adige si trovava in una posizione eccezionale rispetto ad altre regioni italiane, dove le norme già garantivano maggiori protezioni ai consiglieri coinvolti in procedimenti legali.
L’adeguamento alle normative nazionali
Kompatscher ha anche sottolineato la conformità della riforma con la Costituzione italiana, evidenziando che essa risponde alle richieste di una maggiore chiarezza e protezione legale per i membri del Consiglio. Questa misura si inserisce in un contesto più ampio di riforme volte ad allineare le normative locali con le pratiche consolidate nel resto del Paese, evidenziando un’importante evoluzione del sistema politico in Alto Adige.
Considerazioni finali sui futuri sviluppi
Al termine della deliberazione, Arnold Schuler ha chiarito che eventuali problematiche riscontrate nell’applicazione della legge possono essere correttamente affrontate in seguito. Questo approccio pragmatico riflette un’intenzione di rendere il sistema legislativo più funzionale e accessibile per tutti i componenti del Consiglio provinciale. La questione della riforma ‘salva Holzeisen’ rappresenta pertanto un passaggio significativo per la politica locale e apre la strada a ulteriori discussioni su altri aspetti normativi e procedurali in Alto Adige.