Il bonus 75% rappresenta un’importante opportunità per i proprietari di immobili che intendono realizzare lavori di adeguamento. Nonostante le recenti modifiche legislative, la normativa attuale consente di calcolare i limiti di spesa per la detrazione in modo vantaggioso. In questo articolo, esploreremo il caso specifico di un contribuente che ha avviato lavori su due edifici distinti, e come il fisco determini l’importo delle detrazioni fiscali.
Le indicazioni dell’agenzia delle entrate
Il 7 aprile 2025, l’Agenzia delle entrate ha risposto a un quesito specifico riguardante il bonus 75%. Il caso esaminato riguarda un complesso immobiliare composto da due edifici separati: uno classificato come categoria catastale B/5, che include scuole e laboratori scientifici, e l’altro come categoria C/6, che include stalle e autorimesse. Il proprietario ha avviato lavori di adeguamento per eliminare le barriere architettoniche, installando percorsi esterni e automando i cancelli.
Il soggetto ha presentato la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata il 7 settembre 2023, avviando i lavori a partire dal 7 ottobre 2023. Secondo la normativa vigente, la detrazione fiscale per il superamento delle barriere architettoniche è regolata dall’articolo 119-ter del Decreto Rilancio , modificato sostanzialmente dal recente Dl n. 212/2023.
Il bonus si applica a interventi su unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale, a condizione che rispondano ai requisiti previsti dal Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 14 giugno 1989, n. 236. Ciò significa che non è necessario che gli edifici siano adibiti a uso abitativo per accedere alle detrazioni.
Le spese ammesse al bonus 75%
La detrazione del 75% copre le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025 e si applica a lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche. In questo contesto, rientrano sia la realizzazione di percorsi esterni che l’automazione degli impianti. Ancora, è possibile detrarre le spese per lo smaltimento e la bonifica degli impianti sostituiti.
Il limite di spesa per beneficiare della detrazione varia a seconda della tipologia dell’edificio. Per le unità unifamiliari, la spesa massima è di 50.000 euro. Per gli edifici plurifamiliari, il limite varia con il numero delle unità : 40.000 euro per ogni unità se composti da due a otto unità , e 30.000 euro per edifici con più di otto unità .
Recentemente, l’articolo 3 del Dl n. 212/2023 ha ridotto il campo di applicazione della detrazione, limitandola a interventi specifici come scale, rampe e ascensori. Tuttavia, i lavori già avviati o con titolo abilitativo presentato entro il 29 dicembre 2023 continueranno a beneficiare delle regole più generose precedenti.
Le vecchie regole per l’applicazione del bonus 75%
Il caso in esame si colloca in un periodo in cui le regole più vantaggiose per il bonus 75% sono ancora applicabili. Dal 30 dicembre 2023, il Decreto n. 212 ha modificato il panorama delle detrazioni, limitando il bonus a specifiche tipologie di lavori. Per questo motivo, è cruciale definire come calcolare il limite di spesa ammesso.
Facendo riferimento alla risposta n. 89/2025 dell’Agenzia delle Entrate, nel caso di opere riguardanti area esterna e vie di accesso comuni tra i due edifici, il limite di spesa per la detrazione viene duplicato. La normativa vigente fino al 29 dicembre 2023 consente di calcolare il limite di spesa separatamente per ciascun edificio. Questo aspetto è fondamentale, poiché il limite di spesa ammissibile per il contribuente è di 100.000 euro, suddiviso in 50.000 euro per ciascun edificio.
In sintesi, il bonus 75% offre un’importante possibilità per i proprietari di immobili, ma è cruciale seguire attentamente la normativa vigente e assicurare che tutte le condizioni siano rispettate per ottenere il massimo beneficio fiscale disponibile.