Con il bonus Irpef la busta paga è più pesante di 100 euro. Quello che c’è da sapere per avere il trattamento integrativo.
Quello che un tempo era il bonus Renzi da 80 euro oggi è diventato il trattamento integrativo Irpef da 100 euro mensili in busta paga. Da diversi anni l’agevolazione è in vigore, ma non pochi lavoratori non sanno bene cosa fare per ottenere questo trattamento che altro non è uno sgravio fiscale che ha preso il posto del vecchio bonus introdotto a dicembre 2014 dal governo a guida renziana.
Quando parliamo del trattamento integrativo che ha sostituito il bonus Renzi facciamo riferimento a un importo aggiuntivo erogato direttamente nella busta paga dei lavoratori. Lo ricevono anche i disoccupati che percepiscono la Naspi, i lavoratori atipici e i titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente. In totale il bonus Irpef vale 1.200 euro all’anno (ovvero 100 euro mensili).
Bonus Irpef da 100 euro in busta paga, come avere il trattamento integrativo
Attenzione, però: l’importo pieno del bonus Irpef – 100 euro al mese in più in busta paga pari a 1.200 euro in un anno – tocca ai lavoratori dipendenti con reddito annuo lordo imponibile non superiore a 15 mila euro. Occorre poi che l’imposta lorda (ovvero l’Irpef dovuta dal lavoratore) non sia minore della detrazione spettante, ridotta di 75 euro.
Per chi ha un reddito superiore a 15 mila euro e fino a 28 mila euro l’importo del bonus Irpef viene calcolato secondo una formula specifica. In sostanza viene erogato in misura pari alla differenza tra l’Irpef dovuta e le detrazioni fiscali spettanti. Infine il risultato viene diviso per 12. Non serve fare una vera e propria domanda per avere il bonus Irpef, che viene corrisposto automaticamente dal datore di lavoro.
Serve però una manifestazione di interesse. È possibile chiedere l’erogazione mensile al datore di lavoro oppure ricevere il bonus a fine anno, in sede di conguaglio. Ma si può anche chiedere di non erogarlo affatto. Il lavoratore potrà recuperare il bonus Irpef nella dichiarazione dei redditi, con il modello 730 dell’anno successivo a quello di riferimento dell’agevolazione.
Bisognerà però fare attenzione alle detrazioni spettanti, per i redditi da lavoro, per oneri detraibili e eventuali familiari a carico. Chi teme di non avere diritto al bonus Irpef farà bene a segnalare la cosa al datore di lavoro, in modo da evitare di riceverlo solo per doverlo successivamente restituire con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.
In caso come questi la cosa migliore da fare è gestire direttamente tutto con la dichiarazione dei redditi, così che il lavoratore interessato possa recuperare il bonus sotto la forma del rimborso fiscale (sempre che ne abbia realmente diritto).