La XXXVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico ha recentemente aperto i battenti, accogliendo visitatori e professionisti del settore. In un evento caratterizzato da un’ampia discussione sui temi cruciali del turismo archeologico, Ugo Picarelli, fondatore e direttore della manifestazione, ha avuto parole di gratitudine per la presenza del ministro Daniela Santanchè. L’accento è stato posto sull’importanza del dialogo tra istituzioni e privati per promuovere il patrimonio archeologico italiano, soprattutto in un contesto così significativo come il forum internazionale e il G7 del turismo, in programma a Firenze nei prossimi giorni.
Un’occasione di incontro tra istituzioni e operatori
La presenza del ministro Santanchè ha rappresentato un segnale di attenzione verso il settore del turismo archeologico, che sta affrontando sfide considerevoli. Durante l’inaugurazione, Picarelli ha sottolineato quanto sia importante fare sistema, un concetto fondamentale per il rilancio e la valorizzazione dei beni culturali. Le Regioni, che detengono competenze in questo ambito, hanno un ruolo cruciale nel coordinamento delle iniziative e nella gestione delle risorse.
Il dialogo tra le istituzioni statali e regionali si rivela quindi indispensabile per sviluppare strategie efficaci che possano attrarre visitatori e investitori. L’iniziativa di Picarelli si inserisce in un contesto più ampio di attenzione crescente verso il turismo culturale, atto a favorire una ripresa sostenibile e duratura dopo le difficoltà degli ultimi anni.
Il ruolo del PNRR e il supporto alle imprese
Uno dei punti salienti toccati da Picarelli è l’importanza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , attraverso il quale è possibile ottenere finanziamenti diretti per la digitalizzazione e altri interventi strategici. Questi fondi non solo sostengono le imprese nel settore, ma offrono anche opportunità senza precedenti per il Sud Italia, dove le risorse archeologiche rappresentano un potenziale inespresso.
Il potenziamento delle tecnologie digitali può rendere le offerte turistiche più accessibili e attraenti, migliorando l’esperienza del visitatore. Allo stesso tempo, la digitalizzazione delle aree archeologiche e la creazione di itinerari interattivi possono stimolare un maggiore afflusso di turisti, creando opportunità di sviluppo economico e culturale per le comunità locali.
Strategia di delocalizzazione dei flussi turistici
L’idea di delocalizzare i flussi turistici è stata evidenziata come una strategia chiave per affrontare i problemi legati al sovraffollamento delle città d’arte. Picarelli, nel suo intervento, ha sottolineato come le aree archeologiche costituiscano una risorsa preziosa per il sistema turistico italiano. Promuovere il turismo in queste aree non solo permette di diversificare le offerte, ma anche di valorizzare il patrimonio culturale meno conosciuto.
L’implementazione di piani strategici per attrarre turisti in località archeologiche avrà un impatto positivo sull’economia locale, riducendo la pressione sulle principali destinazioni turistiche. Questo approccio, se ben coordinato, può portare a una redistribuzione delle risorse, favorendo uno sviluppo equilibrato e sostenibile in tutto il territorio nazionale.
Il dibattito sollevato dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico si concilia con il contesto attuale, dove la valorizzazione del patrimonio culturale e la sostenibilità diventano aspetti cruciali per un turismo post-pandemia. Con i giusti alleati e strategie, il futuro del turismo archeologico in Italia appare promettente.
Ultimo aggiornamento il 31 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano