La città lagunare, iconica per i suoi canali e la sua storia, si trova a dover affrontare un problema crescente: i borseggiatori che operano tra i turisti. Con l’afflusso di visitatori durante i periodi di maggiore affluenza, molte persone si trovano esposte a furti e raggiri. Riccardo Caenazzo, gondoliere e Regatante da Storica, ha fatto della sua postazione un luogo di vigilanza contro questo fenomeno, raccontando a chiunque lo ascolti l’importanza della collaborazione tra i professionisti del settore per mantenere la sicurezza nella sua amata Napoli.
Riccardo Caenazzo: un gondoliere in prima linea contro i borseggiatori
Riccardo Caenazzo è un volto noto tra i gondolieri che stazionano ai piedi del Ponte dell’Accademia, un punto strategico e molto frequentato dai turisti. Qui, la sua attenzione vigilante gli permette di osservare le dinamiche dei visitatori e di individuare comportamenti sospetti che potrebbero preludere a furti. “Ho visto scippatori agire in modo molto veloce e discreto. A volte, la gente non si accorge nemmeno di ciò che accade intorno a loro,” racconta Caenazzo, parlando della sua esperienza. La sua presenza e quella di altri professionisti del turismo diventano cruciali in questo contesto, poiché possono intervenire tempestivamente per dissuadere i potenziali criminali.
Caenazzo, pur non essendo un’autorità di polizia, si è assunto un compito che va oltre quello del semplice gondoliere. La sua missione è quella di rendere il territorio più sicuro, coinvolgendo i colleghi gondolieri e non solo, formando una rete di vigilanza tra chi lavora ogni giorno a Venezia. Questa sinergia è fondamentale per affrontare un problema che, purtroppo, si è intensificato negli ultimi anni.
L’impatto del turismo sulla sicurezza a Venezia
La presenza massiccia dei turisti ha portato, oltre ai benefici economici, anche un aumento dei rischi legati alla sicurezza. Venezia, con i suoi stretti vicoli e l’alta concentrazione di persone, si presta ad azioni rapide e furtive come i borseggi. Nei giorni di sovraffollamento, Caenazzo notava un incremento nell’attività dei borseggiatori, che approfittano della distrazione dei turisti. La frenesia delle fotografie e il desiderio di catturare ogni attimo di bellezza possono diventare l’occasione perfetta per chi ha intenzioni illecite.
“Se non lo facciamo noi, non lo fa nessuno. Noi viviamo il territorio. La città è allo sbando,” afferma con una certa angoscia. La sensazione di impotenza si fa sentire tra i professionisti locali, che si sentono spesso lasciati soli a gestire una situazione che richiederebbe un’attenzione maggiore da parte delle autorit à competenti.
La necessità di collaborare per un turismo sicuro
La lotta contro il borseggio non può affidarsi unicamente ai singoli, ma richiede un approccio collettivo. Caenazzo invita a unire le forze tra le varie categorie professionali e le istituzioni. Manovre come l’installazione di telecamere di sorveglianza o un maggiore pattuglione delle forze dell’ordine potrebbero contribuire a migliorare la situazione.
Tuttavia, nonostante le difficoltà, il gondoliere non perde la speranza: la comunità è capace di autoregolarsi e di ridurre i rischi. Sono i piccoli gesti, come richiamare l’attenzione su una situazione sospetta, che possono fare la differenza.
Riccardo Caenazzo, con il suo spirito di custodia e il suo attaccamento alla città, rappresenta una figura esemplare di resistenza a una situazione dovuta a una crescente pressione turistica. La sua voce è quella di molti, condividendo l’urgenza di un approccio più coordinato per garantire che Venezia continui a essere il gioiello che tutti amano e ammirano, senza paura di essere vittima di atti illeciti.