A Bruxelles, un gruppo nutrito di persone con disabilità ha preso parte a una manifestazione significativa, esprimendo la necessità urgente di un cambiamento nelle politiche europee. Con uno slogan incisivo, “La nostra voce conta”, i manifestanti hanno riunito le loro forze per chiedere una vita dignitosa e indipendente. Le richieste includono non solo un maggiore sostegno economico, ma anche la disponibilità di assistenti personali per garantire un effettivo diritto alla libera scelta e alla partecipazione alla vita sociale.
L’importanza di una voce collettiva
L’incontro, organizzato dall’ENIL , ha visto la partecipazione di centinaia di persone disabili provenienti da diverse nazioni europee, tutte unite per affrontare le problematiche che affliggono la vita quotidiana delle persone con disabilità. Florian Sanden, un attivista polacco e membro dell’ENIL, ha messo in luce il modo in cui la società percepisce le persone disabili come soggetti passivi, privi di voce nelle decisioni riguardanti le loro stesse vite. Questa visione condiziona inevitabilmente l’organizzazione dei servizi di supporto, relegando le persone con disabilità a ruoli marginalizzati e limitandone l’autonomia.
I manifestanti hanno voluto evidenziare una questione cruciale: molte persone con disabilità sono costrette a vivere in istituti, strutture di cura che non solo limitano la loro libertà, ma impediscono anche un pieno accesso alla vita sociale e alla comunità. La mancanza di opzioni abitative alternative rappresenta una barriera significativa al raggiungimento dell’indipendenza e del benessere. Dunque, la manifestazione è stata un’opportunità per chiedere a gran voce una riforma di questi sistemi di supporto, proponendo soluzioni più adatte e inclusive.
Nuove forme di supporto richieste
Uno dei punti centrali della protesta è stata l’esigenza di riformare l’approccio al sostegno delle persone disabili. Secondo Nadia Hadad, co-presidente dell’ENIL e persona con disabilità, è fondamentale superare la logica degli istituti e degli spazi segregati. Molti individui vivono in condizioni inaccettabili, privi della possibilità di scegliere i propri compagni di vita e di partecipare attivamente alla società.
Sanden ha ribadito la necessità di un cambiamento radicale, evidenziando la richiesta di nuove forme di sostegno, come l’assegnazione di budget personalizzati e assistenti personali. Queste figure professionali possono svolgere un ruolo chiave per facilitare l’accesso alle opportunità quotidiane, dalle semplici attività di socializzazione fino alla partecipazione a eventi culturali e lavorativi. Avere un assistente non deve essere considerato un privilegio, ma un diritto fondamentale che consenta a ciascuno di condurre una vita piena e soddisfacente.
Un appello all’Unione Europea
L’ENIL ha chiesto un intervento diretto da parte delle istituzioni europee per fermare il finanziamento di servizi che promuovono ancora la segregazione delle persone con disabilità. Durante la manifestazione, i manifestanti hanno percorso le strade di Bruxelles, passando davanti alla Commissione Europea e concludendo il loro cammino al Parlamento Europeo. Qui, hanno presentato le loro richieste, sollecitando una sostanziale modifica delle politiche di sostegno.
Hadad ha chiarito che non si tratta di un’applicazione a freddo della decentralizzazione, ma della creazione di un ambiente in cui ogni persona sia supportata adeguatamente nella transizione verso una vita autonoma. Le richieste includono non solo la chiusura degli istituti, ma anche un’accurata pianificazione strategica da parte dell’Unione Europea per garantire che le risorse siano destinate a servizi che supportino l’inclusione e la partecipazione.
La lotta per una vita dignitosa continua
In ultima analisi, la manifestazione di Bruxelles rappresenta un passo importante nella lotta per i diritti delle persone con disabilità. Gli attivisti dell’ENIL hanno sottolineato la necessità di abolire l’istruzione segregata e di garantire l’accesso dei diversamente abili alle stesse opportunità lavorative degli altri cittadini. La richiesta di fondi adeguati per finanziare iniziative inclusive è cruciale per il successo di questa battaglia.
L’evento si è tenuto nell’ambito del Freedom Drive, che si svolge ogni due anni per sostenere i diritti delle persone con disabilità e per promuovere una maggiore visibilità sulle problematiche legate all’inclusione sociale. La comunità europea è ora chiamata a riflettere su queste richieste e ad agire per garantire che ogni individuo possa vivere con dignità e autonomia.
Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 da Elisabetta Cina