Bruxelles valuta un mercato di crediti natura per premiare la tutela ambientale e la transizione ecologica

Bruxelles valuta un mercato di crediti natura per premiare la tutela ambientale e la transizione ecologica

La Commissione europea avvia il confronto su un mercato per i crediti natura, volto a premiare agricoltori e imprese che tutelano gli ecosistemi tramite un sistema certificato, trasparente e sostenibile.
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La Commissione europea sta valutando la creazione di un mercato per i crediti natura, volto a premiare e sostenere economicamente chi protegge gli ecosistemi, con un sistema di certificazione trasparente e modelli ispirati al mercato del carbonio. - Gaeta.it

La Commissione europea ha avviato un confronto su un possibile mercato dedicato ai crediti natura, uno strumento pensato per sostenere economicamente chi protegge gli ecosistemi. La discussione si concentra su come premiare gli agricoltori, i proprietari terrieri e le imprese impegnate nella salvaguardia ambientale, creando un modello simile a quello esistente per le emissioni di carbonio.

la tavola rotonda di Bruxelles e i protagonisti coinvolti

Il 23 mattina di febbraio 2025 la commissaria europea all’ambiente Jessika Roswall ha ospitato a Bruxelles un tavolo di confronto dedicato ai crediti natura. L’incontro ha riunito rappresentanti di ONG, istituzioni finanziarie, agricoltori e organizzazioni europee impegnate nella gestione sostenibile delle risorse naturali.

Tra i partecipanti spiccavano figure del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo , del Forum economico mondiale, di istituti bancari come Swedbank, Deutsche Bank, Rabobank, Nordea, e piattaforme di negoziazione come Nasdaq. Erano presenti anche organizzazioni come il Wwf, la Confederazione dei proprietari forestali europei, la Ceja e la Copa-Cogeca, che rappresenta gli agricoltori europei.

Il focus dell’incontro è stato capire come creare un sistema che renda spontaneo e vantaggioso per i soggetti privati impegnarsi nella tutela ambientale, tramite un sistema economico di riconoscimento e scambio di crediti naturali.

origini e ispirazioni: dalla presidente von der Leyen al mercato del carbonio

L’idea di un mercato per i crediti natura è stata per la prima volta menzionata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in un discorso tenuto a settembre 2024 durante la Dld Nature Conference a Monaco. Qui la presidente ha sottolineato l’urgenza di ampliare gli strumenti finanziari dedicati all’ambiente, partendo dall’esperienza acquisita con il sistema di scambio delle quote di emissione di CO2, noto come EtS.

Questa piattaforma, già funzionante in Europa, permette alle aziende di acquistare o vendere permessi legati all’emissione di gas serra, ma non si occupa direttamente di servizi ecosistemici come la conservazione delle foreste o l’agricoltura sostenibile. Il mercato di crediti natura, in questo senso, rappresenterebbe un’estensione più ampia e orientata alla biodiversità e ai servizi ambientali.

il ruolo della certificazione e della trasparenza nelle transazioni

Uno dei temi centrali trattati durante la tavola rotonda è stata la costruzione di un sistema di certificazione rigoroso e affidabile. Per il successo di un mercato dei crediti natura è fondamentale che ogni credito rappresenti un beneficio ambientale verificabile e misurabile.

Si è discusso quindi della necessità di creare registri trasparenti, dove tutte le transazioni siano documentate in modo chiaro, evitando frodi o speculazioni. Un sistema simile a quelli già sperimentati in altri ambiti finanziari legati all’ambiente potrebbe garantire fiducia agli investitori e coerenza agli operatori.

Queste garanzie favorirebbero anche l’accesso al mercato da parte delle imprese e degli investitori, elementi indispensabili per dare impulso economico alla tutela della natura.

l’importanza dei crediti natura in agricoltura e gestione territoriale

Nella recente Visione europea sul futuro dell’agricoltura, la Commissione ha riconosciuto come i crediti natura possano diventare uno strumento efficace per premiare chi adotta pratiche sostenibili e misura i risultati in termini di servizi ecosistemici.

Gli agricoltori e i proprietari terrieri che mettono in campo misure per migliorare la qualità del suolo, conservare la biodiversità o incrementare il sequestro del carbonio potrebbero ricevere compensazioni economiche attraverso questi crediti.

Questo modello aiuterebbe a mobilitare risorse finanziarie private e a sostenere la transizione verso modelli produttivi meno impattanti. Durante l’incontro Bruxelles ha voluto approfondire quali siano le iniziative già attive in Europa e nel mondo, per identificare modelli replicabili o migliorabili.

prospettive di sviluppo e sfide per il mercato dei crediti natura

Oltre alla definizione tecnica della certificazione e del registro, la discussione ha riguardato anche come stimolare la domanda di crediti naturali. Le imprese, il settore finanziario e altri soggetti economici devono trovare convertere tali strumenti in opportunità concrete.

Si è affrontato il tema di incentivi, regole chiare e di una comunicazione efficace per sensibilizzare e portare più soggetti ad acquistare questi crediti. Il mercato dovrà quindi bilanciare esigenze ambientali e interessi economici, garantendo un ritorno equo e trasparente a chi investe nella natura.

Con questa iniziativa Bruxelles vuole definire un modello europeo innovativo che possa essere preso a riferimento anche a livello globale, favorendo una vera economia della tutela ambientale, integrata e sostenibile.

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