Bufera al liceo scientifico Righi di Roma: protesta contro la dirigente e gli esami anticipati

Bufera al liceo scientifico Righi di Roma: protesta contro la dirigente e gli esami anticipati

Tensione al liceo Righi di Roma: studenti, genitori e docenti protestano contro la decisione della preside Orsini di anticipare gli esami di recupero a luglio, coinvolgendo anche la polizia.
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Bufera al liceo scientifico Righi di Roma: protesta contro la dirigente e gli esami anticipati - Gaeta.it

Al liceo scientifico Righi, situato nella zona di via Veneto a Roma, si è scatenata una polemica che ha visto contrapposti studenti, genitori e docenti alla dirigente scolastica Giulia Orsini. La questione è esplosa ieri, quando gli studenti hanno manifestato non solo per denunciare i femminicidi, ma anche e soprattutto contro la decisione della preside di anticipare a luglio gli esami di recupero. Questa scelta ha innescato una serie di proteste che hanno attirato l’attenzione della polizia.

La decisione della dirigente scolastica

La dirigente scolastica Giulia Orsini ha giustificato la necessità di anticipare gli esami di recupero a luglio con motivazioni legate a esigenze organizzative e amministrative. Nonostante le proteste, Orsini ha considerato la manifestazione degli studenti come “una trasgressione”, sottolineando che le azioni dimostrative non erano state autorizzate. Per questo motivo, ha ritenuto opportuno coinvolgere la polizia. Nella lettera inviata ai genitori, ha anche proposto lavori socialmente utili per gli studenti per riparare i danni conseguenti alle manifestazioni.

La risposta della comunità scolastica

La risposta alla decisione della preside non si è limitata solo agli studenti. Un gruppo consistente di docenti ha espresso il proprio dissenso, unendosi alle voci di protesta. Sono ben 68 i professori, che rappresentano circa due terzi del corpo docente, a firmare una lettera indirizzata alla dirigente, chiedendo che la questione fosse riconsiderata e che si svolgesse una nuova votazione sulla proposta di anticipare gli esami di recupero. Questa crescente tensione ha messo in evidenza un malcontento diffuso all’interno della comunità scolastica.

La posizione dei genitori e le assemblee

Il comitato dei genitori ha svolto un ruolo cruciale in questa vicenda, sostenendo la richiesta dei docenti. Dopo assemblee e consigli di istituto, i genitori hanno richiesto una ridefinizione della decisione presa dalla dirigente. La mancanza di ascolto da parte di Orsini ha portato a una frustrazione crescente tra le famiglie, che si sono sentite coinvolte in una decisione che avrebbe un impatto diretto sull’educazione dei loro figli. Questo scontro ha messo in evidenza la necessità di un dialogo aperto tra i vari attori della scuola.

La proposta di lavori socialmente utili

In risposta ai danni causati dalla manifestazione, la dirigente ha suggerito ai genitori di proporre forme di risarcimento attraverso lavori socialmente utili, mirati all’educazione e alla sensibilizzazione dei ragazzi. Questo appello ha suscitato reazioni miste nella comunità scolastica; se da un lato si cerca di promuovere un senso di responsabilità tra gli studenti, dall’altro c’è chi critica l’idea di utilizzare il coinvolgimento nelle proteste come pretesto per la punizione.

La questione rimane aperta, con la comunità scolastica impegnata a trovare un equilibrio tra le esigenze organizzative e le istanze di studenti, genitori e docenti. La situazione si svolge nel contesto più ampio di una scuola in cerca di una gestione partecipativa e di un confronto costruttivo su temi di rilevanza sociale e educativa.

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