Il Consiglio dell’Unione Europea ha ufficialmente dato il via libera all’ingresso di Bulgaria e Romania nell’area di libera circolazione di Schengen, segnando un passo significativo verso la maggiore integrazione europea. Con effetto dal primo gennaio 2025, i controlli alle frontiere terrestri tra questi due Paesi e il resto dell’area Schengen verranno completamente aboliti, aprendo nuove opportunità di mobilità per cittadini e turisti. L’annuncio è stato accolto con entusiasmo dai leader europei, che vedono questo traguardo come un riconoscimento del lavoro e degli sforzi compiuti da Sofia e Bucarest per conformarsi agli standard Schengen.
Un riconoscimento atteso: reazioni dai vertici europei
Le dichiarazioni dei politici europei dopo la notizia dell’ingresso definitivo di Bulgaria e Romania in Schengen evidenziano la significativa importanza di questo momento. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha sottolineato come ora Sofia e Bucarest “appartengano pienamente” all’area Schengen. Le parole di Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, hanno messo in luce l’importanza di tale risultato: un “meritato” ingresso che rappresenta il coronamento di anni di impegno e sacrificio da parte dei cittadini dei due Paesi.
Metsola ha reso omaggio agli sforzi collaterali di tutti coloro che hanno lavorato con dedizione per raggiungere questo obiettivo, sostenendo che un’area Schengen più forte è sinonimo di un’Europa più sicura e coesa. Le autorità ungheresi hanno definito questa decisione una “grande vittoria” non solo per Bulgaria e Romania, ma per l’intera Europa, sottolineando l’importanza del superamento di qualsiasi ostacolo alla circolazione e alla cooperazione fra i Paesi membri.
Stato attuale dei controlli alle frontiere
Fino a poco tempo fa, Bulgaria e Romania avevano già iniziato a rafforzare la loro integrazione nell’area Schengen, con la cessazione dei controlli ai confini aerei e marittimi avvenuta a fine marzo 2024. Adesso, con la fine dei controlli alle frontiere terrestri, si completa il processo di adesione all’area. Questo passaggio rappresenta un significativo abbattimento delle barriere che hanno limitato la mobilità, collegando Bulgaria e Romania meglio al resto dell’Europa.
La rimozione del veto da parte dell’Austria, che rappresentava l’ultimo ostacolo, ha aperto la strada a un’evoluzione che promette di generare benefici economici e sociali non solo per i due Paesi coinvolti, ma per l’intera area Schengen. I cittadini bulgari e romeni non saranno più soggetti a verifiche ai confini, agevolando i viaggi, il commercio e la cooperazione contrattuale.
Comprendere l’area Schengen: un breve approfondimento
L’area Schengen rappresenta uno spazio di libera circolazione che attualmente coinvolge 25 dei 27 Paesi dell’Unione Europea, con l’importante esclusione di Cipro e Irlanda. A questa zona appartengono anche quattro Paesi dell’Associazione Europea di Libero Scambio : Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtenstein. Alcuni microstati europei come Andorra, il Principato di Monaco, San Marino e la Città del Vaticano, mentre non fanno ufficialmente parte dell’area, sono di fatto inclusi in essa per la loro posizione geografica e le relazioni con i Paesi circostanti.
Nel complesso, l’ingresso di Bulgaria e Romania in Schengen rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore unità e interconnessione dell’Europa, un traguardo che promette di alimentare relazioni più solide tra i vari Stati membri.
Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Sofia Greco