La sindrome di burnout sta diventando una problematica preoccupante tra gli oncologi italiani, con circa l’80% dei giovani professionisti colpiti. Le cause principali includono carichi di lavoro eccessivi e difficoltà nella comunicazione con i pazienti. Questo fenomeno è comune anche tra i colleghi europei e può incidere drasticamente sulla qualità dell’assistenza medica. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica sta cercando di affrontare questa situazione attraverso iniziative mirate, tra cui i “Aiom Games“, eventi dedicati alla formazione dei professionisti under 40.
Cause della sindrome di burnout tra i giovani oncologi
Il burnout è caratterizzato da ansia, irritabilità e una sensazione di frustrazione e abbattimento. In Italia, questa condizione colpisce in modo significativo i medici oncologi al di sotto dei 40 anni. Tra le cause evidenziate, riemerge la gestione del tempo: i professionisti si trovano a dedicare una porzione considerevole della loro giornata a compiti burocratici, piuttosto che all’assistenza diretta ai pazienti. Questo non solo impatta sulla loro soddisfazione lavorativa, ma ha anche ripercussioni sulla qualità dell’assistenza sanitaria erogata. Le difficoltà nella comunicazione con i pazienti, unite alla pressione dell’incertezza e all’emotività del lavoro, aggravano la situazione.
La realtà è che i giovani oncologi, in fase di apprendimento e con una minor esperienza, possono sentirsi sopraffatti dalla responsabilità di gestire le esigenze complesse dei pazienti oncologici. Inoltre, si stima che, in Europa, un oncologo su tre, indipendentemente dall’età, sperimenti almeno una volta nella carriera sintomi di burnout. La questione non è da sottovalutare, poiché ha un impatto diretto sulla qualità delle cure e sul benessere dei pazienti.
L’importanza della formazione e del supporto professionale
Per contrastare il fenomeno del burnout, Aiom ha messo in atto iniziative significative focalizzate sulla formazione continua dei giovani oncologi. I “Aiom Games” rappresentano un’opportunità interattiva unica. Attraverso quiz e dibattiti, i giovani professionisti possono apprendere strategie pratiche relative alla diagnosi e terapia oncologica. L’idea è di creare un ambiente stimolante che favorisca l’incontro e lo scambio di esperienze tra clinici da tutta Italia. L’ultimo incontro è avvenuto a Roma, riunendo esperti e partecipanti per un aggiornamento formativo.
Francesco Perrone, presidente di Aiom, ha sottolineato come il 53% dei soci sia composto da medici under 40. Questo dato evidenzia l’importanza di valorizzare la formazione di questi giovani, affinché possano affrontare con competenza le sfide professionali. Inoltre, il loro coinvolgimento nell’associazione è cruciale. Ai vincitori dei “Aiom Games” viene offerta la partecipazione al Congresso Esmo, un’importante opportunità per ulteriori approfondimenti e networking.
Le sfide del Servizio Sanitario Nazionale e le conseguenze sul burnout
Un altro problema che contribuisce al burnout è l’aumento della domanda di assistenza oncologica, con stime di circa 390.100 nuovi casi di tumore in Italia per il 2024. Nonostante i progressi nei trattamenti e nelle cure, il Servizio Sanitario Nazionale fatica a tenere il passo con la domanda crescente. Mancano posti letto e personale, creando una situazione di stress per gli oncologi. Non è solo una questione organizzativa, ma anche di sostenibilità: la scarsità di specialisti rappresenta un’emergenza crescente nel campo oncologico.
Angela Toss, coordinatrice del Working Group Aiom Giovani, rileva come il sovraccarico di lavoro amministrativo, che occupa oltre la metà del tempo di visita, sottragga risorse all’assistenza effettiva. Ciò può portare a una diminuzione dell’interesse per la specializzazione in oncologia tra gli studenti di medicina e aumentare il tasso di burnout tra i professionisti già attivi. Le pressioni continue rendono necessario un intervento mirato per garantire il benessere degli oncologi e la qualità dell’assistenza.
Innovazione e attenzione alle diverse esigenze dei pazienti
Oltre a formare i giovani medici, Aiom si dedica anche a tematiche etiche e sociali, cercando di garantire che tutte le persone abbiano accesso alle cure oncologiche, indipendentemente dalle loro circostanze. Il gruppo è attivamente impegnato nei social network, dove oncologi sotto i 40 anni possono condividere esperienze e aggiornamenti sulla ricerca. Queste reti di sostegno virtuali creano un collegamento tra professionisti e facilitano un dialogo costruttivo sulle innovazioni e sui miglioramenti delle pratiche cliniche.
La recente edizione dei “Aiom Games” ha affrontato temi cruciali come il cancro ai polmoni, sarcomi e tumori ereditari. La costante evoluzione dell’oncologia richiede aggiornamenti continui sui trattamenti e le terapie. Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, ha parlato dei progressi significativi nel trattamento delle neoplasie, grazie a nuovi approcci terapeutici, come l’immunoterapia. Queste innovazioni non solo riguardano la pratica clinica, ma sono anche un motivo di incoraggiamento e motivazione per i giovani oncologi.
Il futuro dell’oncologia italiana, quindi, dipende in gran parte dalla capacità dell’associazione e delle istituzioni di affrontare la salute mentale dei professionisti. La sinergia tra innovazione, formazione e supporto è fondamentale per garantire che anche di fronte a sfide significative, i giovani oncologi possano continuare a svolgere un ruolo chiave nella cura dei pazienti.