Caccia all’arma del delitto: carabinieri e volontari cercano indizi a Terno d’Isola

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Caccia all'arma del delitto: carabinieri e volontari cercano indizi a Terno d'Isola - Gaeta.it

La ricerca di un coltello da cucina o di un grosso pugnale continua senza successo a Terno d’Isola, dove è avvenuto l’omicidio di Sharon Verzeni, una barista di 33 anni. Dopo oltre un mese dal tragico evento, i carabinieri di Bergamo stanno ispezionando la zona, supportati da esperti del Museo Recuperanti di Toscolano Maderno, impiegando metal detector e magneti per setacciare le aree circostanti. La mancanza dell’arma del delitto pone nuove sfide agli inquirenti, portando alla chiusura temporanea di diverse strade.

La ricerca dell'arma del delitto

Attività degli inquirenti

Dall’autopsia si è appurato che le coltellate inflitte a Sharon erano profonde e causate da un’arma con una lama significativa. Nonostante gli sforzi dei carabinieri e delle forze dell'ordine, il coltello non è ancora stato rinvenuto. Nelle prime ore della mattina, sono stati chiusi vari tratti di strada in risposta a un’ordinanza del sindaco Gianluca Sala, con l’obiettivo di consentire un’accurata ispezione della zona. Via Castegnate, dove è avvenuto l’omicidio, è sotto particolare attenzione, ma anche le vie limitrofe come Partigiani, Vignali e Primo Maggio sono state interessate dalle ricerche.

I carabinieri della compagnia di Zogno e quelli del comando di Bergamo, insieme al nucleo investigativo provinciale, stanno controllando tombini, aiuole e siepi. Grazie alla collaborazione con i membri del Museo Recuperanti, questi sforzi sono orientati non solo alla ricerca dell'arma, ma anche alla raccolta di qualsiasi indizio utile per chiarire le dinamiche del delitto.

L'associazione 'mu.re'

Il Museo Recuperanti, noto per il recupero e la conservazione di oggetti storici, sta mettendo in campo un team esperto, guidato da Paolo "Gibba" Campanardi, un noto esperto di ricerche di ordigni bellici e protagonista della serie TV “Metal Detective”. Campanardi e i suoi collaboratori sono attrezzati con strumenti all'avanguardia, quali metal detector e magneti, per scandagliare il territorio con attenzione. La loro esperienza nel localizzare resti di conflitti del passato si rivela fondamentale in questa indagine attuale.

Le ricerche svolte dai volontari continueranno anche nei giorni successivi, con la speranza di trovare l'arma utilizzata per l’omicidio, che resta un elemento cruciale per le indagini in corso. I cittadini della zona, sebbene preoccupati, mostrano un forte sostegno nei confronti delle operazioni di ricerca.

Nuove piste investigative

Il sosia e le dichiarazioni errate

Oltre alla ricerca dell’arma, si sono verificati sviluppi interessanti sul fronte delle dichiarazioni pervenute alle autorità. Nei giorni scorsi, i carabinieri hanno denunciato un uomo di Brembate Sopra, Fabio Delmiglio, noto per somigliare a Johnny Depp. Delmiglio si era presentato ai carabinieri, sostenendo di avere informazioni preziose riguardo a Sharon, affermando di averla conosciuta poco prima del suo omicidio.

Tuttavia, dopo ulteriori interrogatori, l’uomo ha ammesso che le sue dichiarazioni erano del tutto inventate. Era, infatti, motivato dalla speranza di attrarre un'attenzione mediatica che gli avrebbe potuto garantire opportunità pubblicitarie. Questa notizia ha suscitato l'attenzione dei media, evidenziando la frustrazione degli inquirenti nel dover gestire informazioni fuorvianti, che non fanno altro che ostacolare le indagini.

La testimonianza del compagno

Sergio Ruocco, compagno di Sharon, ha fatto sapere ai giornalisti che la comunità è sotto shock e che nessuno avrebbe mai voluto del male alla donna. Ruocco ha ipotizzato che l’omicidio possa essere frutto di un errore, con l’assassino che potrebbe aver scambiato Sharon per un'altra persona. Ha anche menzionato la possibilità che l'assassino fosse un cliente del bar in cui lavorava, che avrebbe potuto averle dato fastidio. Tuttavia, ha precisato di non avere mai ricevuto segnalazioni di comportamenti problematici da parte della donna.

Le indagini proseguono e sebbene non vi siano ancora certezze, la determinazione di carabinieri e volontari nel trovare l'arma del delitto rimane alta, poiché ogni dettaglio potrebbe rivelarsi cruciale nella risoluzione di questo caso che ha profondamente colpito la comunità.

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