Un’operazione dei Carabinieri di Lugo ha portato all’arresto di un uomo di 42 anni di origine albanese, sul quale gravava un mandato di arresto europeo emesso dalla Germania. L’arresto è avvenuto dopo un inseguimento, in un contesto in cui la criminalità si nasconde spesso nelle aree più remote. Quest’evento offre uno spaccato della lotta contro la criminalità organizzata e dell’importanza della cooperazione tra le forze dell’ordine in Europa.
Il fermo dell’auto sospetta
Durante un servizio di controllo finalizzato a monitorare le frazioni isolate e a diminuire il tasso di criminalità , i militari hanno avvistato una vettura di grossa cilindrata mentre si aggirava in modo sospetto nei pressi del comune di Conselice. La situazione ha suscitato i sospetti dei Carabinieri, che hanno deciso di fermare il mezzo per accertamenti. Nonostante le indicazioni di fermarsi, il conducente ha reagito accelerando, dando così il via a un inseguimento lungo la statale 610.
La fuga si è conclusa quando il conducente e due complici hanno abbandonato l’auto nei pressi del cimitero di Conselice, per cercare di fuggire a piedi nei campi circostanti. Qui, i Carabinieri, con il supporto della Stazione di Sant’Agata sul Santerno, non si sono persi d’animo e hanno iniziato una precisa ricerca tra terreni e canali, che ha portato rapidamente al blocco dell’autista.
Scoperta del tesoretto: un arresto pesante
L’arresto del 42enne ha riservato ulteriori sorprese. A bordo della vettura sono stati rinvenuti non solo arnesi da scasso, tipici per furti in abitazione, ma anche un “tesoretto” che includeva banconote e pietre preziose, il cui valore è stato stimato intorno ai 10 mila euro. Questo rinvenimento ha messo in evidenza un presunto collegamento con una serie di furti avvenuti in Germania, dove l’uomo stava già scontando una pena di 5 anni e 11 mesi per ben 17 furti.
Il tralasciato contenuto dell’auto e il comportamento dell’uomo durante la cattura hanno suggerito che il 42enne potesse essere parte di una rete criminale più ampia, attiva anche oltre confine. Durante l’arresto, in caserma, l’uomo ha tentato di opporsi colpendo i Carabinieri con pugni e calci, comportamento che ha evidenziato un certo grado di disperazione o colpevolezza.
Conseguenze legali e procedimenti
Gli accertamenti condotti dai Carabinieri hanno rivelato che il 42enne era già noto alle forze dell’ordine. Le sue impronte digitali, confrontate nel database, hanno confermato che l’uomo era destinatario di una misura cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Roma, con un mandato di arresto europeo spiccato dalla Germania.
Dopo la cattura, il malvivente è stato trasferito nel carcere di Ravenna, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria. Questa operazione non solo ha portato a un arresto significativo, ma ha anche sottolineato l’importanza della vigilanza e della collaborazione tra i diversi reparti delle forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità transfrontaliera. La cattura del 42enne serve da monito per chi cerca di muoversi al di fuori della legge, evidenziando che i meccanismi di sicurezza e le indagini non si fermano ai confini nazionali.
Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Laura Rossi