Un inquietante caso di violenza sessuale ha scosso la città di Cagliari, dove un uomo di 42 anni è stato arrestato con l’accusa di sfruttare i Social Media per adescare giovani ragazze, molte delle quali non ancora maggiorenni, promettendo loro fama e successo nel mondo dello spettacolo. Le indagini della Polizia hanno portato alla luce un quadro angosciante di abusi e pornografia minorile, mettendo in evidenza la vulnerabilità delle vittime e il modus operandi del presunto aggressore.
Il modus operandi dell’adescatore
Falsi casting e promesse di successo
L’uomo, originario di Cagliari, si presentava come un agente e fotografo che avrebbe potuto trasformare il sogno di molte ragazze in realtà. La sua strategia era collaudata: utilizzava piattaforme di Social Media per entrare in contatto con giovani aspiranti modelle, promettendo servizi fotografici che avrebbero potuto aprire loro le porte della celebrità. Con frasi come “Ti faccio diventare famosa”, riusciva a conquistare la fiducia delle ragazze, rendendole sempre più vulnerabili.
Dopo il primo approccio, le ragazze venivano invitate a partecipare a casting e shooting fotografici, dove si creavano le condizioni ideali per l’abuso. Il 42enne, attraverso scatti sessualmente provocatori e richieste inadeguate, trasformava quelle che avrebbero dovuto essere serenità e professionalità in veri e propri incubi. Durante queste sessioni fotografiche, il suo comportamento diveniva sempre più inappropriato, costringendo le giovani a posare in pose sempre più esplicite.
Le indagini e il racconto delle vittime
Le indagini sono iniziate nel 2019, grazie al coraggio di due delle giovani vittime che hanno denunciato l’accaduto. Le denunce hanno aperto un varco che ha permesso alla Polizia di scoprire una serie di violenze che si sono protratte fino al 2021. Attraverso un’attenta ricostruzione degli eventi e la testimonianza delle vittime, gli investigatori sono riusciti a individuare almeno quattro ragazze che avevano subito abusi, due delle quali erano state indotte a esplorare contenuti sessuali attraverso scatti compromettenti.
Non solo: una delle vittime era ancora minorenne e aveva subito atti di violenza in presenza di un’altra ragazza della stessa età. Questo ha messo in luce non solo l’audacia del 42enne, ma anche la necessità di un intervento istituzionale più incisivo sui rischi legati all’uso dei Social Media da parte dei giovani.
L’arresto e le accuse mosse
Operazione delle forze dell’ordine
L’operazione che ha portato all’arresto dell’uomo è stata condotta dalle Forze dell’Ordine con la massima cautela e professionalità. Durante un blitz a casa dell’indiziato, sono stati rinvenuti materiali compromettenti, tra cui fotografie di giovani in pose osé, che hanno confermato le accuse di violenza sessuale e pornografia minorile. Le prove raccolte sono state decisive nel costruire un caso forte contro il 42enne, il quale è stato immediatamente portato in custodia presso il carcere di Uta.
Accuse gravi e precedenti simili
Il Pubblico Ministero Marco Cocco ha presentato diverse accuse al giudice per le indagini preliminari, inclusa la violenza sessuale, la pornografia minorile e la detenzione di materiale pedopornografico. L’episodio di Cagliari non è un caso isolato. Infatti, sempre più frequentemente si leggono notizie di adulti che cercano di adescare minori attraverso i Social Media, come dimostrato da un arresto avvenuto a Milano nel 2022, dove un 30enne aveva finto di essere un giovane di 14 anni per avvicinare delle bambine su WhatsApp.
Il caso di Cagliari quindi accende un faro sulla problematica dell’adescamento online e mette in evidenza l’importanza di una maggiore vigilanza da parte dei genitori e delle autorità competenti per proteggere i giovani da simili abusi. La lotta contro la violenza sessuale e la pornografia minorile deve essere una priorità, non solo per le autorità, ma anche per l’intera comunità.