A Cagliari, il Comune ha dato avvio a un ambizioso progetto che investirà 4 milioni di euro per la rinascita dell’Anfiteatro romano, un importante sito storico rimasto trascurato per anni. Questo intervento, promosso dalla Giunta comunale con il supporto dell’assessore alla Cultura, Maria Francesca Chiappe, mira a riportare alla luce un patrimonio culturale che potrebbe diventare un parco archeologico multifunzionale, ospitando anche eventi culturali e concerti. Il piano è articolato in due fasi distinte, promettendo una trasformazione significativa di questo luogo emblematico.
Gli interventi previsti per il sito archeologico
Il progetto, approvato con una delibera da palazzo Bacaredda, prevede interventi mirati per la salvaguardia dell’anfiteatro. In primo luogo, i lavori di apertura si concentreranno sulla creazione di un parco archeologico, rendendo il sito accessibile al pubblico in tempi brevi. Questo spazio non solo sarà aperto ai visitatori, ma fungerà anche da contenitore per eventi culturali, arricchendo la vita sociale della città con concerti e manifestazioni artistiche.
Successivamente, sarà avviata una serie di interventi più complessi e di lunga durata, volti a integrare l’anfiteatro nel tessuto urbano circostante. Un’importante azione consisterà nella cooperazione con le autorità locali il cui obiettivo sarà quello di collegare l’anfiteatro ad altri spazi storici della zona, come l’Orto botanico. Queste iniziative hanno l’intento di riqualificare non solo il sito, ma anche l’intera area, creando sinergie tra diversi luoghi di interesse culturale e monumentale.
I lavori comprenderanno anche il ripristino del muro di confine con l’orto botanico e la costruzione di un’arena per eventi, dotata di una platea capace di accogliere tra gli 800 e i 1000 spettatori. Il percorso di accesso al sito sarà realizzato in viale Fra’ Ignazio, garantendo l’accessibilità anche alle persone con disabilità , seguendo le attuali normative in materia.
Storia e caratteristiche dell’anfiteatro romano di Cagliari
L’Anfiteatro romano di Cagliari, risalente al II secolo d.C., è ubicato in una valle alle pendici del colle di Buon Cammino. Questo monumento si distingue per le gradinate intagliate nella roccia del contesto naturale della Sardegna, che utilizzano il materiale di risulta per la costruzione dell’arena stessa. Nel corso dei secoli, l’anfiteatro ha vissuto trasformazioni significative. La facciata meridionale, che raggiungeva oltre i 20 metri, è andata perduta, e molte gradinate sono state rimosse.
Nel XX secolo, la struttura risultava completamente interrata fino a quando non sono iniziate le campagne di scavo sotto la supervisione di Giovanni Spano. Questi scavi hanno portato alla luce reperti storici, comprese monete e lastre di marmo, un’importante testimonianza della vita e della cultura di un’epoca passata. La capienza dell’anfiteatro arrivava a circa 10.000 spettatori, un luogo d’incontro dove si svolgevano sanguinosi combattimenti tra gladiatori e animali feroci, simili a quelli noti nel Colosseo di Roma.
Con la diffusione del Cristianesimo, queste pratiche iniziarono a essere disapprovate, e nel 438 d.C. l’imperatore Valentiniano III vietò i giochi gladiatori. Da quel momento, l’anfiteatro cadde in disuso e, durante il medioevo, divenne una cava per il materiale necessario alla costruzione di nuove strutture. Nel corso degli anni, il sito ha conosciuto varie vicissitudini, inclusa la copertura temporanea con una struttura di ferro e legno per eventi estivi nei primi 2000, prima di essere riportato alla sua funzione archeologica.
La progettazione in corso mira a confermare l’importanza storica e culturale dell’anfiteatro, proponendosi di restituire a Cagliari un simbolo del suo passato.
Ultimo aggiornamento il 7 Novembre 2024 da Sara Gatti