Calabria lancia l’operazione “Tolleranza Zero” contro gli incendi, un modello nazionale

L’operazione “Tolleranza Zero” in Calabria utilizza droni per monitorare e prevenire incendi, riducendo le emergenze del 57% e diventando un modello di riferimento per altre regioni italiane.
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Calabria lancia l'operazione "Tolleranza Zero" contro gli incendi, un modello nazionale - Gaeta.it

L’operazione “Tolleranza Zero“, promossa dalla Regione Calabria, si propone di combattere gli incendi e monitorare il territorio attraverso innovativi sistemi tecnologici come i droni. Questa iniziativa ha inglobato strategie efficaci per contrastare non solo gli incendi boschivi, ma anche gli incendiari. A Roma, il governatore Roberto Occhiuto ha presentato i risultati di questo progetto al Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, e ad altre autorità competenti. Il modello calabrese ha suscitato interesse, rendendo la Calabria un caso studio per altre regioni italiane.

Obiettivi dell’operazione “Tolleranza Zero”

Il piano di “Tolleranza Zero” nasce con l’intento di ridurre l’incidenza degli incendi boschivi, una piaga che affligge non solo la Calabria ma molte regioni italiane. L’approccio si basa su un monitoraggio continuo del territorio, facilitato dall’uso di droni che forniscono dati in tempo reale, permettendo di identificare focolai di incendi prima che si diffondano. Questo non solo ha contribuito a una risposta più efficace in caso di emergenze, ma ha anche messo in luce l’importanza della prevenzione. I dati raccolti negli ultimi anni mostrano una significativa diminuzione delle richieste di intervento aereo da parte della Calabria, calate del 57% in due anni. Questo trend positivo suggerisce una maggiore efficienza nell’azione di prevenzione.

Il monitoraggio aereo con droni consente di ottenere una visione completa del territorio, identificando aree a rischio e permettendo un intervento tempestivo. Tale strategia ha un duplice scopo: proteggere le risorse naturali e preservare le vite umane, nonché garantire la sicurezza del patrimonio ambientale calabrese. La tecnologia, quindi, non svolge solo un ruolo di supporto durante le emergenze, ma contribuisce anche a costruire una cultura della prevenzione.

Riconoscimenti e collaborazioni

Durante la presentazione dei risultati, il Ministro Nello Musumeci ha evidenziato l’importanza dell’esperienza calabrese come modello per altre regioni, un riconoscimento del lavoro svolto. La collaborazione tra le diverse autorità, compresi i Carabinieri Forestali e i Vigili del Fuoco, ha dimostrato la capacità di unire le forze per affrontare una questione seria e complessa. La condivisione delle informazioni e delle risorse è fondamentale in questo contesto. Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, ha fatto eco a queste osservazioni, ponendo l’accento sulla disponibilità di nuovi strumenti tecnologici che arricchiscono l’arsenale a disposizione degli operatori.

Questa rete di soggetti coinvolti nella lotta agli incendi ha contribuito alla creazione di un sistema integrato ed efficiente, capace di affrontare non solo le emergenze attuali, ma anche di prevenire futuri disastri. Il dialogo e il coordinamento tra i vari enti locali e nazionali si rivelano essenziali per affrontare sfide complesse come quelle legate al cambiamento climatico e alla gestione delle risorse naturali.

Impatti e futuro dell’iniziativa

L’operazione “Tolleranza Zero” ha mostrato risultati tangibili, evidenziati dal governatore Roberto Occhiuto che ha ringraziato tutti gli attori coinvolti per il loro impegno costante. La sinergia tra le forze sul campo e l’innovazione tecnologica ha portato a successi che superano le aspettative iniziali. Gli apporti dei volontari e delle squadre di Calabria Verde hanno amplificato l’efficacia dell’iniziativa, creata per tutelare un territorio ricco di biodiversità.

Guardando al futuro, Occhiuto ha condiviso l’intenzione di proseguire sull’onda dei successi ottenuti, ampliando le misure di prevenzione e intervento contro gli incendi. Le testimonianze positive dal campo, unitamente ai risultati concreti, offrono una base solida per garantire che la Calabria possa servire da esempio anche a livello internazionale.

La crescente attenzione rivolta a questa iniziativa conferma che il modello calabrese potrebbe costituire un faro per molte altre regioni, dimostrando come l’innovazione e la collaborazione possano trasformarsi in efficaci strumenti di protezione ambientale.

Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Laura Rossi

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