Le comunità di Caluso e Mazzè stanno vivendo giorni di profonda tristezza per la perdita improvvisa di Fabrizio Vigliocco. Aveva 41 anni e se n’è andato senza preavviso proprio il giorno di Pasquetta. Il suo nome torna spesso nei discorsi di chi lo conosceva, un ricordo vivido e silenzioso che accompagna amici, familiari e volontari che con lui hanno condiviso momenti e progetti. Fabrizio lascia un vuoto difficile da colmare, che pesa più di molte parole.
la figura di fabrizio vigliocco nel tessuto sociale di caluso e mazzè
Fabrizio era noto da tempo in entrambe le comunità, non solo per la sua presenza costante, ma per il modo con cui riusciva ad arrivare alle persone. Chi lo descrive parla di una gentilezza discreta e di un impegno sincero. Non era un volontario come tanti, ma un punto di riferimento, un ingranaggio essenziale soprattutto nella Pro Mandria di Chivasso. Qui metteva passione e dedizione, partecipando alle iniziative con un cuore che sembrava non stancarsi mai.
La sua capacità di esserci senza mettere paletti o chiedere riconoscimenti lo rendeva una figura apprezzata in modo genuino. Era raro vederlo al centro dell’attenzione, eppure proprio questo modo di fare lo rendeva indispensabile. Manteneva vivi i legami tra le persone, faceva da collante specie nei momenti delicati, quando la coesione di un gruppo rischiava di vacillare.
Nel piccolo mondo dei paesi del Canavese, il suo agire era percepito come un impegno concreto. I volontari con cui collaborava lo avevano sempre per mano, come un compagno affidabile. Molti raccontano che Fabrizio non lasciava nulla al caso, partecipava attivamente e stimolava gli altri a fare altrettanto, ma senza forzare, solo con gentilezza e rispetto.
le cerimonie funebri a caluso e la veglia di preghiera a mazzè
Il giorno di mercoledì 23 aprile alle 15 la chiesa parrocchiale di Caluso ospiterà i funerali di Fabrizio. Si prevede una partecipazione sentita da parte di chiunque lo abbia incontrato nella propria vita. Le persone si preparano a questo momento con il cuore carico di emozioni e uno sguardo rivolto a chi ha perso un marito e un padre. La veglia di preghiera si terrà la sera precedente a Mazzè, proprio nella sua casa, dove familiari e amici si riuniranno per il Santo Rosario.
In questi giorni, il ricordo di Fabrizio ha preso vita anche attraverso i social: fotografie, brevi frasi, lacrime e tanti messaggi hanno trasformato piattaforme digitali in luoghi di memoria condivisa. Non si tratta semplicemente di post, ma di un ritratto collettivo che racconta un uomo percepito come autentico e benvoluto da tanti.
La Pro Mandria APS ha espresso il proprio dolore con poche parole, scelte come un sospiro: “Non ci sono parole… Ciao Fabrizio”. La comunità ha voluto così sottolineare l’impatto che questa perdita ha avuto sul gruppo di volontari e sulle persone vicine. Un pensiero speciale è stato riservato a Chiara, moglie di Fabrizio, e ai tre figli: Celeste, Greta e Samuele. Per loro la sparizione del padre rappresenta un vuoto che va ben oltre la sfera privata.
il legame familiare e la rete di affetti intorno a vigliocco
La famiglia di Fabrizio comprende il papà Renato, la sorella Silvia con il compagno Giuseppe, e il cognato Cristian con Valentina, insieme ai nipoti che condividono un dolore allargato. Un sentimento di tristezza che non tocca soltanto il nucleo famigliare diretto ma si estende alle persone che hanno interagito con lui in modi diversi. Questo allargamento del cordoglio si avverte nelle strade e nelle case di Caluso e Mazzè, dove la comunità si stringe attorno ai suoi cari.
I parenti raccontano di un uomo lontano da superficialità, uno capace di donare affetto senza clamore, con una discrezione che spesso lascia segno. In famiglia e tra amici veniva visto come qualcuno su cui fare affidamento, un complice quotidiano che accompagnava con attenzione e gentilezza le sue persone più vicine.
Dalla moglie e dai figli, Fabrizio riceveva condivideva non solo momenti di vita, ma anche un ruolo di guida e presenza affettuosa. Il suo spirito era di chi crede nella famiglia, ma anche nell’importanza delle connessioni che vanno oltre le mura domestiche. Quel legame ha accumulato una forza silenziosa ma concreta, nascosta proprio dentro la sua presenza discreta.
il lascito di vigliocco per la comunità
Il ricordo di Fabrizio non si esaurisce in semplici saluti o raccolte di fotografie. La sua vita ha lasciato tracce che persistono nei luoghi e nelle persone che ha toccato. Queste tracce si riconoscono in chi continua a impegnarsi nei progetti che lui ha sostenuto, in chi si sente stimolato dalle sue azioni e nel modo in cui ha saputo creare una rete di rapporti.
L’eredità si misura con le emozioni, non con documenti o riconoscimenti ufficiali. A Caluso e Mazzè quel ricordo gira per le strade, si incontra nelle parole scambiate tra vicini, si intravede nei gesti di chi riprende il cammino di attività avviate da Fabrizio. Questa presenza, fatta di ricordi sparsi e di momenti condivisi, diventa un tessuto che resiste anche alla sua scomparsa.
Nel volontariato e nelle iniziative culturali attive nel territorio, si avverte ancora la spinta che aveva dato lui, con la sua discreta ma costante partecipazione. Il vuoto lasciato dalla sua sparizione è grande, ma c’è chi raccoglie quel testimone in nome di quella stessa autenticità che Fabrizio ha incarnato. La vita di paese non si ferma, e in questo movimento restano vive le sue emozioni condivise.