Cambiare rotta sulla pesca in Europa: appello a una nuova strategia per il settore ittico

Cambiare Rotta Sulla Pesca In Cambiare Rotta Sulla Pesca In
Cambiare rotta sulla pesca in Europa: appello a una nuova strategia per il settore ittico - Fonte: Agenfood | Gaeta.it

La questione della pesca in Europa si fa sempre più urgente, specialmente in vista del G7 Agricoltura e Pesca. A Roma, Paolo Tiozzo, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla Politica Comune della Pesca dell'Unione Europea, affermando la necessità di un approccio più equilibrato e sostenibile che unisca tutela dell’ambiente e opportunità per il lavoro e le imprese. Recenti dati mostrano una netta diminuzione del numero di pescatori italiani, e il vicepresidente lancia un appello ai nuovi leader europei affinché affrontino la questione con decisione.

La crisi della pesca in Italia

Il calo dei pescatori e l’impatto sull'industria

Negli ultimi dieci anni, la flotta italiana ha subito un drastico ridimensionamento, con una riduzione del 16% dei pescatori. Questo fenomeno non è soltanto un segnale di crisi, ma rappresenta anche un forte dissenso nei confronti delle politiche europee, spesso percepite come eccessivamente ambientaliste. Le imposizioni normative in materia di pesca non solo hanno influito sul numero degli operatori, ma hanno anche determinato una crescente concorrenza da parte di Paesi extra-Ue, facilitando un aumento costante delle importazioni negli ultimi quindici anni. Questo contesto ha messo in difficoltà i produttori locali e le imprese del settore, compromettendo così l'economia blu nationale.

Il ruolo della Politica Comune della Pesca

La Politica Comune della Pesca è fondamentale per la gestione sostenibile delle risorse marine europee. Tuttavia, Tiozzo evidenzia che le scelte strategiche attuate negli ultimi anni hanno gravemente penalizzato l'industria della pesca italiana. Infatti, la forte focalizzazione su misure ambientali ha generato un disequilibrio tra gli aspetti ecologici, economici e sociali, rendendo difficile per i pescatori mantenere le loro attività. Senza un ripensamento di queste politiche, la sopravvivenza del settore pesca rappresenta una sfida sempre più complessa.

Un nuovo patto tra politica e produttori

La richiesta di un equilibrio sostenibile

La proposta di Tiozzo si basa sull’esigenza di istituire un nuovo accordo tra le istituzioni e i produttori ittica, mirato a garantire un futuro sostenibile per il settore. Questo patto dovrebbe coniugare la salvaguardia dell'ambiente marino con le esigenze economiche delle imprese di pesca. Il vicepresidente Confcooperative Fedagripesca ha messo in evidenza che la nuova Commissione Europea, guidata dal commissario designato Costas Kadis, ha l'opportunità di raddrizzare la rotta e ripristinare un equilibrio che favorisca il lavoro e l’ambiente.

Le responsabilità dei nuovi leader europei

Kadis, che avrà la responsabilità di gestire la Politica della Pesca e degli Oceani, dovrà affrontare una sfida cruciale: trovare un punto di sintesi tra le esigenze ecologiche e quelle economiche del settore. Allo stesso tempo, Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo per la coesione e le riforme, dovrà assicurarsi che le risorse economiche destinate alla pesca siano gestite in modo efficace e produttivo. Tiozzo ha espresso fiducia nel fatto che Kadis e Fitto possano lavorare in sinergia e creare nuove opportunità per l'industria della pesca, il che rappresenterebbe un passo fondamentale per il rilancio dell'economia blu.

La disponibilità al dialogo

Offerte di collaborazione per una nuova dialettica

In chiusura, Tiozzo ha manifestato la disponibilità di Confcooperative Fedagripesca a collaborare con le istituzioni e ad assistere nel costruire un dialogo costruttivo finalizzato al rilancio dell'economia blu. A suo avviso, è essenziale che le politiche future non siano solamente reattive, ma orientate a una strategia di sviluppo sostenibile capace di affrontare le sfide emergenti. Con l'approssimarsi del G7, il settore della pesca attende risposte concrete e l'impegno delle nuove figure chiave nella Commissione Europea per garantire non solo la salute dei mari, ma anche per sostenere l'occupazione e le imprese del settore.

Ultimo aggiornamento il 19 Settembre 2024 da Laura Rossi

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *