campagna nazionale “orgoglio antifascista” rilancia memoria e impegno nelle piazze italiane tra 40 città

campagna nazionale “orgoglio antifascista” rilancia memoria e impegno nelle piazze italiane tra 40 città

La campagna “Orgoglio Antifascista – 80 anni di liberazioni” coinvolge oltre quaranta città italiane, promuovendo l’antifascismo come impegno politico attivo attraverso immagini storiche e iniziative pubbliche.
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La campagna "Orgoglio Antifascista - 80 anni di liberazioni" promossa da Cheap e Arci diffonde in oltre 40 città italiane immagini storiche e iniziative per rilanciare l'antifascismo come impegno politico attivo e quotidiano, collegando memoria e lotte sociali contemporanee. - Gaeta.it

Il movimento antifascista torna al centro della scena pubblica con un’iniziativa che coinvolge decine di città italiane. “Orgoglio Antifascista – 80 anni di liberazioni” è una campagna ideata da Cheap, collettivo di arte pubblica femminista e indipendente, in collaborazione con Arci. Il progetto invita a ridefinire l’antifascismo come pratica politica attiva, presente nella vita quotidiana e nelle mobilitazioni contemporanee, andando oltre le celebrazioni rituali del 25 aprile. L’iniziativa si sviluppa con una diffusione capillare di manifesti e immagini storiche, che attraversano quasi un secolo di lotte e resistenze, sparsi dal Nord al Sud del paese.

l’antifascismo come pratica politica sempre attuale

Anche a 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, l’antifascismo non si limita a essere un ricordo storico, ma si presenta come una posizione politica da vivere ogni giorno. Cheap e Arci sottolineano come il rischio, durante le celebrazioni del 25 aprile, sia quello di ridurre questo valore a un momento formale poco incisivo. Per questo, la campagna vuole riportare il dibattito nelle strade, tra la gente, dove si costruisce davvero la memoria collettiva. L’antifascismo, spiegano gli organizzatori, si rinsalda nella partecipazione attiva a iniziative sociali, nelle lotte per i diritti civili e nella tutela della memoria viva di chi ha combattuto per la libertà.

spostare l’attenzione dall’istituzionalità verso l’impegno pratico

Spostare l’attenzione dall’istituzionalità verso l’impegno pratico significa coinvolgere nuove generazioni e far interagire i diversi movimenti sociali che, oggi, si richiamano agli ideali antifascisti. Non è solo un’eredità del passato ma un modello di resistenza contro derive autoritarie, razziste e xenofobe presenti in vari contesti. Questa visione dà senso alla campagna nazionale, che punta a essere un catalizzatore di tensione civica e rinnovata consapevolezza.

le immagini che raccontano ottant’anni di lotte e mobilitazioni sociali

Al centro della campagna ci sono fotografie d’archivio, accuratamente selezionate, che descrivono il percorso dell’antifascismo in Italia. Le immagini mostrano figure e momenti assai diversi: le partigiane che hanno preso parte alla Resistenza; le manifestazioni femministe che hanno segnato le battaglie per i diritti delle donne; scene di scioperi operai; proteste contro il razzismo e la guerra. Sono anche ritratti di civili impegnati nel soccorso nel Mediterraneo, corpi in movimento che incarnano idee di solidarietà e inclusione.

Queste fotografie sono provenienti da archivi storici e contributi di fotografi noti come Agnese De Donato, Luciano Nadalini, e altri. Le immagini custodite in fondi come quello dell’Anpi o della Fototeca Gilardi restituiscono una narrazione visiva forte ed emblematica, in grado di stimolare riflessione e memoria collettiva. Attraverso la loro esposizione pubblica in numerose città, si cerca di rendere presente la storia delle lotte sociali, collegandola agli scenari attuali.

il ponte tra passato e presente

L’uso delle fotografie funziona come un ponte tra passato e presente: sono testimonianze che parlano di eventi drammatici e partecipazione popolare, ma pure di speranze e conferme di valori condivisi. Il ruolo di questi archivi fotografici come patrimonio vivente è centrale nel tenere vivo il senso dell’antifascismo in chi legge e vede nei luoghi comuni.

diffusione capillare in più di quaranta città: un impegno sul territorio nazionale

La campagna ha preso avvio a metà aprile 2025 e si estende fino ai primi giorni di maggio. Il progetto coinvolge più di quaranta città italiane, da grandi metropoli a centri più piccoli, con manifesti e iniziative pubbliche che popolano spazi urbani e province. Tra le città interessate figurano Trento, Palermo, Torino, Lecce, Ferrara, Cuneo, Genova, Ravenna, Bologna, Bergamo, Pescara, e Benevento.

La scelta di questa diffusione serve a raggiungere un pubblico vasto e variegato, facendo dell’antifascismo un patrimonio condiviso nel tessuto stesso delle comunità. Le immagini e i messaggi si affacciano nelle piazze, vicoli, strade principali, rendendo impossibile ignorare la presenza di una storia che continua a parlare. Oltre alla comunicazione visiva, sono previste anche iniziative che coinvolgono associazioni locali, gruppi giovanili e realtà impegnate nei temi civili.

lotte attuali nelle piazze italiane

La presenza contemporanea in luoghi diversificati rende evidente come il percorso antifascista non riguardi solo un passato lontano, ma forme di lotta che si scontrano con i problemi attuali, come la discriminazione e le ingiustizie sociali. La campagna, così concepita, intende mantenere alta la tensione pubblica e stimolare un dibattito che si nutre di memoria ma guarda anche ai giorni nostri, accendendo discussioni e intrecciando saperi diversi.

Il progetto rappresenta un esempio concreto di come si possa declinare la storia in chiave attuale attraverso l’arte e l’impegno cittadino, suggerendo una politica non astratta ma radicata nei luoghi e nelle esperienze delle persone. Tutto questo prende forma in una serie di azioni reali, a stretto contatto con chi quotidianamente si confronta con i temi della libertà e della democrazia.

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