Campagna ‘Pensaci, per non dimenticarlo’: Lilly e Aima in prima linea contro l’Alzheimer

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Campagna 'Pensaci, per non dimenticarlo': Lilly e Aima in prima linea contro l'Alzheimer - Fonte: Adnkronos | Gaeta.it

La campagna di sensibilizzazione ‘Pensaci, per non dimenticarlo’, lanciata da Lilly in collaborazione con l’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer , la Società Italiana di Neurologia e l’Associazione Autonoma Aderente alla Sin per le Demenze , si pone come obiettivo principale quello di mantenere alta l’attenzione sulla malattia di Alzheimer. Esattamente a pochi giorni dalla Giornata Mondiale dedicata, il progetto è stato presentato oggi a Roma, ponendo l’accento sull’importanza di una diagnosi precoce per migliorare la qualità di vita di chi vive e assiste a questa patologia.

La campagna di sensibilizzazione: obiettivi e modalità

Proposta di riscrittura della narrazione

La campagna ‘Pensaci, per non dimenticarlo’ aspira a modificare la narrativa corrente legata all’Alzheimer, cercando di incoraggiare una maggiore consapevolezza sui segnali iniziali della malattia. L’incontro a Roma ha visto la partecipazione di esperti del settore sanitario, pazienti e rappresentanti istituzionali che hanno discorso sull’importanza cruciale della diagnosi precoce. La consapevolezza si traduce, quindi, in una maggiore probabilità di intervento, potenzialmente in grado di rallentare la progressione della malattia e di garantire migliori condizioni di vita per i malati e i loro familiari.

Il progetto include un video che sarà diffuso attraverso vari canali social e digitali, realizzato per stimolare riflessioni emozionali e scientifiche. L’attore Luca Ward darà voce a brani del romanzo ‘Elegia per Iris’ di John Bailey, cercando di coinvolgere il pubblico su un piano intimistico, mentre esperti della neurologia forniranno informazioni dettagliate sui sintomi precoci e sull’importanza di un supporto medico tempestivo e specializzato.

Un focus sui sintomi iniziali dell’Alzheimer

Al centro della campagna si trova un appello chiaro: riconoscere i primi segni di deterioramento cognitivo. Pubblicazioni scientifiche e testimonianze di specialisti, come Alessandro Padovani, presidente della Sin, chiariscono come, molto spesso, i segnali iniziali siano misconosciuti o sottovalutati. Dimenticare dove si è posteggiata l’auto o confondere i nomi delle persone sono ascolti comuni nei soggetti anziani, ma possono essere valutati erroneamente come semplici effetti collaterali dell’invecchiamento.

Il progetto si propone, quindi, di educare non solo i malati, ma anche i membri delle loro famiglie, a identificare questi fattori di rischio. Riconoscere in tempo la malattia consente ai pazienti e ai loro cari di accedere a opzioni terapeutiche e di prendere decisioni più informate per gestire la progressione della malattia.

La malattia di Alzheimer: numeri e difficoltà

Un impatto globale e locale

La malattia di Alzheimer non è solo un fenomeno locale, ma un problema globale. Si stima che nel mondo circa 416 milioni di persone di età pari o superiore ai 50 anni siano colpite da questa condizione o a rischio di svilupparla. In Italia, queste cifre si riflettono con circa 1 milione di malati di demenza, 600mila dei quali atrociamente colpiti dall’Alzheimer, e 3 milioni di familiari coinvolti nella loro assistenza.

Questi numeri hanno un impatto economico significativo nelle casse della sanità pubblica, con un costo annuale stimato intorno ai 15 miliardi di euro. Eppure, al di là delle cifre, c’è un ritardo allarmante nella diagnosi: meno del 20% delle persone affette da demenza riceve una valutazione accurata in tempi ragionevoli, a causa di pregiudizi culturali e carenze nei sistemi sanitari.

La necessità di cambiamenti sistemici

Affrontare tali difficoltà richiede non solo un cambiamento nell’approccio da parte dei singoli, ma una ristrutturazione del sistema sanitario stesso. L’inefficienza e i lunghi tempi di attesa per l’accesso a diagnosi e cure possono compromettere ulteriormente la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. I professionisti del settore, tra cui il presidente del Sindem Annachiara Cagnin e Patrizia Spadin di Aima, hanno evidenziato l’importanza di un ascolto attento da parte degli operatori sanitari e di un coinvolgimento attivo delle famiglie nella fase di emergenza dei primi sintomi.

Il futuro della ricerca e dell’assistenza

Innovazioni nella diagnosi e trattamento

La ricerca scientifica ha fatto progressi significativi negli ultimi anni nella comprensione della malattia di Alzheimer. Cagnin ha sottolineato che, per la prima volta nella storia, ci sono trattamenti in fase di sviluppo in grado di influenzare l’andamento della patologia stessa, portando a speranze per interventi più efficaci se attuati in fase precoce. Non è solo una questione di gestire i sintomi, ma di sviluppare terapie che possano realmente rallentare la progressione della malattia.

Le visite prolungate da parte dei medici di base o degli specialisti non devono essere considerate un’eccezione, ma una prassi standard. È fondamentale incoraggiare i pazienti e i familiari a segnalare ogni cambiamento significativo e a non esitare a cercare aiuto medico.

Il ruolo dei familiari e della società

I familiari spesso rivestono un ruolo cruciale nella prima identificazione dei sintomi e nella fase di assistenza. Spadin ha evidenziato come l’attenzione ai segnali di deterioramento cognitivo possa portare a diagnosi tempestive e percorsi terapeutici più proficui. La responsabilità di assistere nella cura dei malati deve trasformarsi in una ritualità sociale che coinvolga l’intera comunità.

Da parte delle istituzioni, senatori come Beatrice Lorenzin e Annarita Patriarca hanno messo in luce l’importanza di un’alleanza tra sanità ed economia, sottolineando l’urgenza di garantire diagnosi e assistenza di alto livello per tutti.

L’impegno del gruppo interparlamentare ha lo scopo di ottimizzare l’accesso a cure adeguate, aumentando la consapevolezza sia a livello medico che sociale. Per affrontare la sfida dell’Alzheimer, serve un approccio multi-dimensionale che ponga al centro il benessere della persona e delle famiglie coinvolte.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Sofia Greco

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