Campania, parte il progetto fostem per promuovere le materie stem e combattere la dispersione scolastica

Campania, parte il progetto fostem per promuovere le materie stem e combattere la dispersione scolastica

Fostem, finanziato dal Fondo per la Repubblica Digitale, promuove l’educazione STEM in 13 scuole secondarie campane per contrastare dispersione scolastica e stereotipi di genere, coinvolgendo studenti, insegnanti e famiglie.
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Il progetto Fostem, finanziato dal Fondo per la Repubblica Digitale, promuove l’educazione STEM nelle scuole secondarie di primo grado in Campania, coinvolgendo 390 studenti per prevenire l’abbandono scolastico e superare gli stereotipi di genere, favorendo l’orientamento verso carriere scientifiche e tecniche in collaborazione con scuole e imprese locali. - Gaeta.it

Il progetto Fostem, recentemente selezionato e finanziato dal Fondo per la Repubblica Digitale, si concentra sull’educazione in ambito scientifico e tecnologico nelle scuole secondarie di primo grado in Campania. L’iniziativa coinvolge quasi 400 studenti, con l’obiettivo di prevenire l’abbandono scolastico e sfidare gli stereotipi di genere nelle scelte lavorative future.

obiettivi e destinatari di fostem nelle scuole campane

Fostem si rivolge agli studenti del secondo e terzo anno delle scuole secondarie di primo grado nelle province campane, una fascia d’età cruciale per le decisioni educative successive. Il progetto copre 13 istituti con una platea potenziale di quasi 2.000 studenti, ma mira a coinvolgere direttamente 390 ragazzi e ragazze scelti per partecipare alle attività. Questi alunni riceveranno un percorso formativo mirato sulle discipline STEM – scienze, tecnologia, ingegneria e matematica – fondamentali per prepararsi a carriere future in settori industriali.

Il progetto punta innanzitutto a contrastare la dispersione scolastica, un problema rilevante in alcune aree della Campania, facendo leva su laboratori e attività pratiche che rendono l’apprendimento più concreto e stimolante. Parallelamente mira a eliminare pregiudizi legati al genere nella scelta delle materie e degli orientamenti professionali. Il percorso di 36 ore per ciascuna scuola include anche visite guidate a università e aziende, così da mostrare ai giovani le opportunità reali legate allo studio delle materie scientifiche.

Viene curata anche una sensibilizzazione specifica per insegnanti e genitori, con l’intento di modificare punto di vista tradizionali e sostenere i ragazzi in modo più consapevole. Questo approccio complessivo cerca di incidere su tutta la comunità scolastica per garantire continuità educativa e miglior supporto.

partnership e il contesto industriale campano

Il progetto è promosso dalla Fondazione Città Nuova, che coordina quattro partner: Associazione Scienze – Naturali Unite APS, CeRICT, Fondazione Enrico Isaia e Maria Pepillo Onlus ed EITD SRL. La scelta della Campania per questo intervento non è casuale: la regione ospita un tessuto manifatturiero importante, riconosciuto soprattutto nelle aree dell’abbigliamento, agroalimentare, automotive e aerospazio.

Questo patrimonio industriale, però, resta spesso poco considerato dai giovani che faticano a visualizzare un futuro lavorativo in questi ambiti. Mancano così figure con una preparazione tecnica adeguata, un vuoto che Fostem si propone di colmare creando una connessione tra scuola e imprese. Il progetto vuole far scoprire ai ragazzi queste realtà, accompagnarli nell’orientamento e far capire il valore delle STEM per costruire un profilo professionale richiesto dal mercato.

Gli organizzatori sottolineano che il lavoro di orientamento è fondamentale soprattutto in vista della scelta della scuola superiore, per dare una direzione più chiara, basata su competenze concrete e consapevolezza delle opportunità. In particolare si punta a superare convinzioni radicate che spesso limitano le aspirazioni, specie negli studenti di sesso femminile.

le scuole coinvolte e le attività programmate da aprile a settembre

I 13 istituti campani coinvolti coprono diverse zone della regione. Tra questi l’Istituto Comprensivo 4 Sulmona Catullo Salesiane, l’Istituto Comprensivo Mascolo De Curtis, e altri come il 72° Palasciano, il 46 Scialoja Cortese Rodinò, Novio Atellano, Pascoli 2 Caro Berlingieri, Omero-Mazzini-Don Milani, oltre a scuole di Sorrento, Matese, Marconi Torricelli, da Vinci-Lorenzini, Russo-Montale e Picentia.

Le attività si svilupperanno tra aprile e settembre con eventi di lancio in ogni scuola, incontri per presentare obiettivi e programmi a studenti, famiglie e insegnanti. Questi momenti saranno fondamentali per mettere in moto le attività laboratoriali e le visite programmati, con approcci innovativi rispetto al tradizionale insegnamento.

un percorso di orientamento e coinvolgimento

L’orientamento comprende laboratori pratici, visite presso imprese del territorio e a università per mostrare gli sbocchi concreti delle discipline STEM. Gli studenti avranno così modo di intrecciare la teoria con applicazioni dirette in azienda, riconoscendo le materie scientifiche come strumenti utili e funzionali al loro percorso.

La presenza di eventi dedicati anche a insegnanti e genitori cerca di coinvolgere tutta la comunità educativa per diffondere consapevolezza sull’importanza di sostenere i ragazzi nel cambiamento culturale necessario al successo del progetto.

il ruolo del fondo per la repubblica digitale nella formazione e inclusione

Il Fondo per la Repubblica Digitale rappresenta un’alleanza tra governo e settori privati, articolata tra Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio e autorità pubbliche. Questa alleanza investe risorse derivanti da fondazioni bancarie e riconosciute da crediti d’imposta.

Il Fondo si occupa di finanziare progetti dedicati alla formazione digitale e all’inclusione di varie categorie sociali: giovani fuori dai circuiti scolastici o lavorativi, donne, disoccupati, lavoratori a rischio per l’automazione, studenti di ogni ordine e grado, operatori del sociale, detenuti e persone in condizioni vulnerabili. Tra queste iniziative rientra appunto Fostem.

L’idea è testare modelli di formazione, valutarne i risultati e quindi estendere le esperienze più efficaci. Il lavoro ha un impatto diretto sulle future politiche pubbliche in ambito digitale e formativo. In questo modo si costruiscono programmi migliori e maggiormente mirati alle esigenze reali di chi prova a entrare nel mondo del lavoro o a recuperare percorso educativi interrotti.

Il Fondo, inserito nelle strategie di digitalizzazione previste dal PNRR e PNC, rappresenta dunque uno dei meccanismi più significativi per sostenere iniziative capaci di rispondere alle trasformazioni sociali e occupazionali di questo decennio.

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