Canada impone tassa del 100% sui veicoli elettrici cinesi: ecco cosa significa per il mercato

Canada impone tassa del 100% sui veicoli elettrici cinesi: ecco cosa significa per il mercato

Canada Impone Tassa Del 100 S Canada Impone Tassa Del 100 S
Canada impone tassa del 100% sui veicoli elettrici cinesi: ecco cosa significa per il mercato - Gaeta.it

Il governo canadese ha ufficialmente introdotto una tassa del 100% sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese, una misura che si allinea con le politiche statunitensi e ha già avuto un impatto significativo sulle azioni di Tesla. Questa decisione rappresenta una risposta alle crescenti preoccupazioni riguardo alla competitività nel mercato globale, nonché un tentativo di salvaguardare i produttori nazionali. Esploriamo nel dettaglio le ragioni alla base di questa scelta e le implicazioni che essa comporta.

Le nuove misure fiscali del governo canadese

Dazi su veicoli e materiali

A partire dal 1° ottobre, il Canada attuerà un dazio del 100% sui veicoli elettrici di produzione cinese, insieme a un’aliquota del 25% su acciaio e alluminio. Questa manovra economica punta a proteggere i settori industriali nazionali dalle pratiche considerate sleali provenienti dalla Cina. Il vice primo ministro e ministro delle Finanze, Chrystia Freeland, ha esplicitamente dichiarato che tali misure riflettono l’impegno del Canada nel garantire condizioni di mercato eque e sostenibili per i produttori locali.

Il governo ha comunicato che questa mossa non colpirà i produttori che decidono di trasferire la loro produzione dalla Cina ad altri Paesi. La decisione segue un summit tenuto a Halifax, in Nuova Scozia, dove i leader canadesi e statunitensi hanno discusso strategie per affrontare le minacce rappresentate dalla concorrenza cinese. Tuttavia, anche se i veicoli cinesi non possiedono una quota di mercato significativa in Canada, la crescita impressionante delle importazioni ha sollevato allarmi presso gli organi decisionali.

Tempistiche e ulteriori consultazioni

Le nuove imposte entreranno in vigore il 1° ottobre, mentre i dazi su acciaio e alluminio verranno applicati dal 15 ottobre. Inoltre, il governo canadese avvierà una consultazione di 30 giorni per esaminare potenziali ulteriori dazi su settori chiave come batterie, prodotti solari, chip e minerali critici. Questo processo di consultazione è visto come un passo necessario per allineare le politiche fiscali canadesi alle dinamiche del mercato globale.

Impatto sul mercato automobilistico

Ritorsioni sulle azioni di Tesla e sull’industria EV

Le nuove tariffe hanno avuto un effetto immediato sulle azioni di Tesla, le quali sono scese del 3% in seguito all’annuncio. Il gruppo californiano, che produce veicoli anche in Cina, si trova ora in una posizione vulnerabile, in quanto i modelli come la Model 3 e il Model Y, che vengono importati nel paese, saranno soggetti a questo nuovo fiscale. Le statistiche di Statistics Canada evidenziano un notevole aumento del valore dei veicoli elettrici cinesi importati, salito a 2,2 miliardi di dollari canadesi nel 2022, rispetto a sole 100 milioni di dollari canadesi nel 2021. Ciò suggerisce che il mercato dei veicoli elettrici sta cambiando rapidamente, richiedendo risposte pronte da parte del governo.

Anche se i produttori cinesi di EV non hanno ancora una quota di mercato dominante in Canada, la crescente presenza di marchi come BYD, che entreranno nel mercato canadese nel 2025, potrebbe cambiare la situazione. Questo ha portato il governo canadese a rimanere vigile sull’andamento del mercato e a considerare ulteriori misure protezionistiche.

Differenze con l’Unione Europea

In contrasto con le politiche canadesi, l’Unione Europea ha deciso di non applicare dazi così elevati, riducendo l’imposta su veicoli come quelli di Tesla prodotti in Cina al 9%. Questa decisione testimonia le differenze fra le politiche commerciali tra le varie alleanze e pone interrogativi sull’approccio canadese rispetto a quello europeo verso il mercato asiatico.

Reazioni dalla Cina

Accuse di protezionismo

In risposta alla decisione del governo canadese, l’ambasciata cinese ha denunciato la misura come un atto di protezionismo, ritenendola contraria alle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio . Secondo la Cina, tali dazi non solo danneggiano i consumatori e le aziende, ma ostacolano anche gli sforzi globali per una transizione energetica verde. La Cina ha ribadito che la sua industria dei veicoli elettrici ha prosperato grazie alla propria innovazione e competitività, piuttosto che attraverso sussidi statali.

L’ambasciata ha poi fatto sapere che la Cina è pronta a prendere tutte le misure necessarie per proteggere gli interessi delle sue aziende. Questo scambio teso mette in evidenza le fragili relazioni commerciali tra Canada e Cina, contribuendo a un clima di incertezza all’interno dell’industria automobilistica globale.

Dialoghi futuri

Il ministro degli Esteri cinese si prevede incontrerà i funzionari statunitensi per discutere le tariffazioni, segnalando che la questione delle tariffe bidirezionali continuerà a dominare l’agenda nei rapporti tra le due nazioni. Sarà interessante osservare come si svilupperanno questi dialoghi e se ci saranno concessioni che potrebbero alleggerire le pressioni economiche sia da una parte che dall’altra.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

    Visualizza tutti gli articoli
Change privacy settings
×