Un evento unico permette ai visitatori dei Musei Vaticani di ammirare due opere giovanili di Gian Lorenzo Bernini, custodite raramente al pubblico. Fino al 31 gennaio, grazie alla collaborazione tra l’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede e i Musei Vaticani, le sculture “Anima Beata” e “Anima Dannata” saranno protagoniste della mostra “Le Anime del Bernini“. Questa iniziativa risponde all’invito del Papa di unire fede e cultura, in vista dell’imminente Giubileo Santo. Il ricavato del catalogo dell’evento sarà destinato alla popolazione colpita dalle recenti inondazioni a Valencia, dimostrando così un forte impegno solidale.
La mostra “Le anime del Bernini”: un’eccezionale opportunità culturale
Le due opere, esposte per la terza volta dal loro completamento nel 1619, rivelano il genio di Bernini e l’emozione che ha contraddistinto la sua arte. Queste sculture, allestite nella Sala XVII della Pinacoteca Vaticana, offrono un’immersione profonda nei temi della fede e della spiritualità. Le opere rappresentano visivamente il conflitto tra salvezza e dannazione, invitando il pubblico a riflettere sulla vita, la morte e le scelte eterne. L’illustre Paolo V definì Bernini “il Michelangelo del suo tempo”, a riconferma del suo straordinario talento, già evidente in giovane età.
Grazie alla compartecipazione dell’Ambasciata spagnola, le sculture sono illustrate in un contesto che celebra la storicità dei legami tra Roma e la Spagna. L’esposizione accoglie i visitatori in un’atmosfera intima, che sottolinea l’importanza delle opere di Bernini, considerate già all’epoca come emblematiche della trasformazione artistica in una Roma in pieno fervore barocco. L’invito della mostra è a contemplare ogni figura, ogni dettaglio, con attenzione, poiché ogni elemento narrativo porta con sé una storia di emozione e riflessione.
La preparazione delle sculture: un percorso artistico e spirituale
Le sculture sono frutto della prima commissione significativa ricevuta da Bernini dal sacerdote Pedro de Foix Montoya. La scelta dei temi rappresentati non è casuale: la celebrazione della vita e della morte si intreccia in modo potente in queste opere giovanili. L’Anima Beata, con il suo sguardo rivolto verso l’alto, emana una luce di speranza e di salvezza, mentre l’Anima Dannata rappresenta il tormento e la disperazione che seguono una vita di peccato. L’interpretazione e l’espressione dei sentimenti sono così intense che gli osservatori possono facilmente riconoscere le emozioni umane in esse riflesse.
Si narra che Bernini si esercitasse a rappresentare le espressioni attraverso un metodo personale e originale: ponendo un cerino acceso di fronte a uno specchio, simulando il dolore del fuoco, per cogliere con autenticità l’angustia delle sue creazioni. Questo approccio ha permesso di ottenere un realismo straordinario, rendendo le opere memorabili e testimonianze di un animo inquieto. L’importanza di una simile sensibilità si riflette nel fatto che artisti come Michelangelo e Caravaggio hanno cercato di esprimere concetti analoghi nei loro lavori, dimostrando così l’influenza di un pensiero estetico comune nell’arte dell’epoca.
Il legame di Bernini con la Spagna e la Controriforma
L’arte di Bernini non può essere compresa senza considerare il contesto storico in cui è stata creata. Durante la Controriforma, l’artista si trovò a servire i Pontefici, assumendosi la responsabilità di comunicare messaggi di fede attraverso la sua arte. Le sue opere invitano i fedeli a una riflessione profonda sui temi dell’esistenza e dell’aldilà, diventando strumenti di propaganda della Chiesa. Ben oltre la semplice rappresentazione, l’obiettivo era quello di spingere il pubblico a riconoscere la necessità di un incontro con Dio e la consapevolezza del giudizio finale.
La Spagna, in particolare, ha rivestito un ruolo cruciale nel percorso artistico di Bernini. Finanziamenti regali da parte dei monarchi spagnoli hanno permesso di realizzare opere significative in Vaticano, tra cui tomba e altari. Inoltre, il legame con la Spagna venne riconfermato attraverso numerosi progetti e opere destinate a celebrare l’arte andalusa e il cattolicesimo in una Roma in continua evoluzione. Nel panorama europeo, Bernini si afferma così non solo come scultore ma come un simbolo di un’epoca che cerca di affermare i propri valori in un contesto di tensione e trasformazione spirituale.
Un messaggio di riflessione e solidarietà
La mostra “Le Anime del Bernini” non si limita a esporre opere d’arte, ma invita a una riflessione più ampia. La vendita dei cataloghi non solo sostiene la cultura, ma si fa anche carico di una responsabilità sociale, contribuendo a dare aiuto alla popolazione di Valencia, recentemente colpita da inondazioni devastanti. Questo gesto rispecchia un approccio della Chiesa orientato non solo alla celebrazione della fede, ma anche a quella della comunità.
Il messaggio finale dell’esposizione è chiaro: la contemplazione dell’arte può condurre a una valutazione profonda della vita. Parlando della morte, delle scelte morali e del loro significato, si incoraggia una riflessione che va oltre il mero vedere, stimolando un’interazione profonda tra l’osservatore e l’oggetto osservato. Tale approccio permette di unire la dimensione spirituale con l’esperienza umana, facendo sì che l’arte diventi veicolo di valori universali di solidarietà e speranza.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Sofia Greco