La situazione del carcere di Castrogno a Teramo continua a destare preoccupazione per le istituzioni e i cittadini. Negli ultimi tempi, il sovraffollamento degli istituti penitenziari è diventato un problema di primaria importanza, mettendo a rischio la sicurezza e i diritti sia dei detenuti che del personale. Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo, ha sollevato la questione evidenziando un forte disguido rispetto alla gestione dell’istituto penitenziario e criticando il silenzio del ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Sovraffollamento e carenze strutturali: i numeri parlano chiaro
Il carcere di Castrogno ha una capienza regolamentare di 255 detenuti, ma gli attuali numeri parlano di 430 persone recluse. Questo fa sì che l’istituto ospiti quasi l’80% in più di quanto previsto. Tale sovraffollamento genera stress e tensione all’interno della struttura, comportando notevoli difficoltà nel gestire i detenuti. A tutto questo si aggiunge una carenza cronica di personale di polizia penitenziaria, così come di figure professionali altrettanto necessarie come medici e mediatori culturali.
La mancanza di personale non solo compromette la sicurezza, ma ostacola anche i percorsi di trattamento utili al reinserimento sociale dei detenuti. Nessuno mette in dubbio che il sostegno di esperti sia fondamentale per garantire il rispetto dei diritti e il benessere sia degli agenti che delle persone recluse. Secondo i sindacati, la situazione è già critica, con oltre 190 eventi critici registrati solo nelle ultime tre settimane, tra cui aggressioni ai danni di agenti di polizia penitenziaria. Questi episodi hanno costretto otto agenti a ricorrere a cure mediche, un segnale allarmante che evidenzia la necessità di un intervento immediato.
Le richieste del sindaco e le promesse non mantenute
Gianguido D’Alberto, da anni in prima linea a sollevare questa problematica, ha denunciato che le promesse fatte dai governi precedenti e attuale non hanno portato ai risultati sperati. Gli impegni presi dall’ex ministro di Giustizia Alfonso Bonafede e dall’attuale Carlo Nordio sembrano essere rimasti solo dichiarazioni di intenti. Il sindaco ha anche evidenziato che le promettenti assunzioni di personale annunciate dal sottosegretario Delmastro durante una visita al carcere non hanno avuto alcun seguito pratico.
D’Alberto ha già evidenziato che domani scriverà nuovamente al ministro Nordio per segnalare la gravità della situazione a Castrogno. Il sindaco chiede interventi concreti, non solo per alleviare l’emergenza attuale, ma per garantire un futuro dignitoso ai detenuti, nonché per tutelare l’incolumità di chi lavora all’interno della struttura.
Progetti di reinserimento: un’ottica di lungo periodo
Oltre a richiamare l’attenzione sulla necessità di un intervento governativo immediato, D’Alberto ha proposto di convocare un consiglio comunale straordinario. L’obiettivo è di affrontare la questione in modo approfondito e coordinare le azioni tra diversi enti territoriali. Si propone, infatti, di costruire percorsi atti a facilitare il reinserimento sociale dei detenuti e promuovere un dialogo proficuo tra carcere e comunità locale.
Il sindaco è consapevole che senza azioni decisive da parte del governo, questi progetti rischiano di rimanere su un piano teorico. Le soluzioni devono essere concrete e sostenibili, in modo da garantire non solo la sicurezza, ma anche la dignità umana dei detenuti. Adesso si attende una risposta chiara da parte delle istituzioni, affinché venga affrontata una problematica che ha ripercussioni enormi su tutta la comunità.
Ultimo aggiornamento il 12 Gennaio 2025 da Armando Proietti