La recente messa conclusiva della Route 2024 Agesci a Verona ha visto la partecipazione di migliaia di scout, accompagnati da notabili e figure istituzionali, tra cui il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani. Durante l’omelia, il cardinale Matteo Maria Zuppi ha offerto un messaggio profondo e stimolante, esprimendo l’importanza di affrontare le difficoltà non solo per il bene personale, ma attraverso l’empatia e l’impegno per il benessere degli altri. Questa riflessione si lega strettamente ai valori fondamentali del movimento scout, messi in luce dal fondatore Baden Powell.
Il messaggio di cura e comunità
Un appello alla responsabilità
Nel suo intervento, Zuppi ha enfatizzato l’importanza di non rifugiarsi nel proprio egoismo, bensì di indirizzare le proprie energie verso le sfide altrui. “Non si sta bene evitando i problemi”, ha affermato, sottolineando che l’amore e la solidarietà verso gli altri possono essere una fonte di energia e motivazione, soprattutto in tempi difficili. Questo concetto mira a promuovere un’interazione attiva e generosa all’interno delle comunità, tipica degli scout, i quali si sono sempre distinti per la loro attitudine a servire e supportare il prossimo.
Una forza indomita
Zuppi ha riconosciuto che la forza degli scout risiede nella loro bellezza interiore, enfatizzando come essi non siano “anime belle”, ma “belle e forti anime”. Il cardinale ha esortato i giovani presenti a non abbandonare i propri sogni e a rimanere determinati nel voler contribuire a un mondo migliore. L’amore per gli altri, ha spiegato, è un antidoto contro le avversità e rende possibile affrontare le sfide quotidiane con coraggio e altruismo.
Il sogno di Baden Powell
Un’eredità ed un insegnamento
Rifacendosi alla figura di Baden Powell, Zuppi ha richiamato l’attenzione sul dono della felicità che deriva dal prendersi cura altrui. Baden Powell, segnato dalle esperienze traumatiche della prima guerra mondiale, ha costruito un ideale di vita fondato su servire gli altri per trovare la propria realizzazione. Questo messaggio risuona fortemente tra gli scout, i quali non si limitano a osservare passivamente la realtà, ma si pongono come protagonisti attivi e desiderosi di cambiamento. La trasmissione di questo valore è cruciale per la crescita di un movimento che si propone di infondere nei giovani uno spirito di esplorazione e scoperta.
Un invito all’azione
Il cardinale ha esortato i ragazzi a non cadere nella trappola del cinismo, ma a rimanere motivati e impegnati. “Non siete ‘turisti’, ma esploratori”, ha detto, sottolineando l’importanza di generare felicità nelle relazioni e nelle azioni quotidiane. Questo implica un’azione proattiva, dove gli scout vengono visti come pionieri del cambiamento sociale e culturale.
Il cuore del messaggio evangelico
Comprendere la vera felicità
Nelle sue parole finali, Zuppi ha riflettuto sulla percezione della felicità, spesso considerata superficiale o naïf. Ha chiarito che la felicità, in realtà, è un concetto profondo intrinsecamente legato al messaggio cristiano. “Il cuore del Vangelo è gioia, vita vera, pace e giustizia”, ha affermato, evidenziando come la vera felicità vada oltre il benessere materiale e si colleghi a una vita vissuta con intenti nobili e altruistici.
Un appello a mettersi in gioco
Zuppi ha concluso il suo discorso sottolineando l’importanza di mettersi in gioco, di abbracciare le proprie vulnerabilità e di trasformare le sfide in opportunità per crescere. Questa chiamata non è soltanto per gli scout, ma per tutti, affinché si adoperino nella ricerca di una felicità che si alimenta dalla giustizia sociale e dalla cura reciproca.