Cardinale Czerny guida incontro sui migranti a Panama: un appello alla solidarietà cristiana

Cardinale Czerny guida incontro sui migranti a Panama: un appello alla solidarietà cristiana

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Cardinale Czerny guida incontro sui migranti a Panama: un appello alla solidarietà cristiana - Gaeta.it

Un incontro significativo si tiene a Panama, coinvolgendo i vescovi e gli operatori della Pastorale della Mobilità Umana delle Conferenze Episcopali del Nord America, America Centrale e Caraibi, per affrontare la crisi migratoria globale. Guidati dal cardinale Michael Czerny SJ, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, i partecipanti si impegnano a cercare soluzioni concrete e a sviluppare un’accoglienza più umana per i migranti in difficoltà.

Un incontro cruciale nella lotta alla crisi migratoria

La cattedrale Santa Maria la Antigua di Panama ha accolto, il 20 agosto, una Messa presieduta dal cardinale Czerny, parte di un incontro che è iniziato il giorno precedente e proseguirà fino a giovedì. Questo evento riunisce vescovi e operatori pastorali con l’obiettivo di analizzare e rispondere in modo sinergico alla crisi migratoria che affligge la regione. La partecipazione attiva di rappresentanti di diverse nazioni rappresenta un passo importante verso la creazione di un network di supporto e protezione per i migranti.

Durante l’incontro, il cardinale Czerny ha descritto la situazione attuale dei migranti, sottolineando la necessità di promuovere la dignità umana e il rispetto dei diritti fondamentali. La crisi migratoria è un fenomeno complesso che coinvolge vari aspetti socio-economici, politici e culturali. Questo incontro si propone di generare discussione e collaborazione tra le diverse conferenze episcopali, creando un ambiente che possa affrontare le sfide poste dalla diversità dei contesti migratori.

Esperienze drammatiche dei migranti: un’appello alla compassione

Una tappa cruciale durante l’incontro è stata la visita del cardinale Czerny al Centro di accoglienza per migranti “Lajas Blancas” nel Darien. Qui, il cardinale ha avuto modo di osservare da vicino le condizioni drammatiche in cui versano molti migranti. Ha descritto le esperienze di questi individui come un vero e proprio viaggio “dall’inferno”, segnato da sopraffazione e vulnerabilità.

Il cardinale ha parlato con passione delle storie di coloro che giungono in Panama, provenienti da nazioni lontane, come Nepal, Angola, Haiti e Venezuela. Molti di loro sono visibilmente esausti, affamati e malati, dopo aver affrontato rischi enormi durante il loro lungo cammino. Le testimonianze raccolte evidenziano quanto sia cruciale un’accoglienza fraterna e umana, sottolineando l’importanza di rispondere a queste necessità con azioni concrete.

La Chiesa come faro di accoglienza

Uno degli aspetti centrali del messaggio del cardinale Czerny è la vocazione della Chiesa, che consiste nell’accogliere e proteggere chi è costretto a fuggire dalla propria patria. Il porporato ha richiamato alla mente la storia del popolo d’Israele, che ha dovuto confrontarsi con esperienze simili di oppressione e fuga. Allo stesso modo, i migranti di oggi si trovano ad affrontare situazioni difficili e traumatiche, e la Chiesa ha il compito di essere un porto sicuro per loro.

L’obiettivo di sviluppare una Pastorale Migratoria che abbracci l’intera regione delle Americhe è un chiaro segnale della volontà della Chiesa di offrire una struttura di supporto a coloro che attraversano il continente. Questo piano include parrocchie e diocesi, creando una rete di solidarietà e aiuto per i migranti che si trovano in transito. Ogni incontro con un migrante è, secondo Czerny, un’opportunità per incontrare Cristo, un appello morale a coloro che sono nella posizione di accogliere e sostenere chi cerca aiuto.

La celebrazione ha concluso con un messaggio forte e chiaro: non chiudere le porte a chi ha bisogno, dando così vita a un ambiente di amore e generosità nella comunità cristiana. Le parole del cardinale sono un richiamo incessante all’urgenza di agire per la giustizia e la dignità dei migranti, invitando tutti a trasformare la compassione in azioni concrete.

Ultimo aggiornamento il 23 Agosto 2024 da Sara Gatti

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