Caregiver in Italia: ostacoli burocratici e bisogni insoddisfatti nella gestione dell'assistenza

Caregiver in Italia: ostacoli burocratici e bisogni insoddisfatti nella gestione dell’assistenza

Le difficoltà dei caregiver familiari in Italia: il 61% affronta ostacoli burocratici e risorse insufficienti, mentre cresce la richiesta di supporto socioassistenziale e welfare aziendale per migliorare la loro situazione.
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L'articolo evidenzia le difficoltà dei caregiver familiari italiani nell'accesso ai servizi di assistenza, con il 61% che affronta ostacoli burocratici e il 60% che li considera il principale impedimento. Inoltre, quasi la metà degli intervistati segnala risorse insufficienti per l'assistenza. Nonostante il carico pesante e lo stress, il 71% dei caregiver trova gratificante il proprio ruolo. L'articolo sottolinea - Gaeta.it

La difficoltà di accesso ai servizi di assistenza per i caregiver familiari è un tema che tocca milioni di famiglie italiane. Secondo una recente indagine condotta dall’Osservatorio Sanità, un significativo numero di caregiver, il 61%, si trova a dover affrontare ostacoli di vario genere nel processo di assistenza ai propri cari, in particolare a causa della burocrazia. La situazione è complessa e richiede un’analisi approfondita delle esigenze e delle aspettative di chi si occupa di familiali affetti da patologie croniche.

Le difficoltà nell’accesso ai servizi

Un dato preoccupante emerge dall’indagine: il 60% dei caregiver percepisce la burocrazia come il principale ostacolo all’accesso ai servizi sanitari. Questo è particolarmente rilevante considerando che il 58% degli italiani con familiari malati fornisce assistenza diretta, impegnandosi in ruoli che vanno dal supporto medico all’aiuto quotidiano. I caregiver si trovano spesso disorientati e frustrati per la complessità delle pratiche administrative e per la scarsa chiarezza sui servizi disponibili nella loro area. Molti lamentano la mancanza di informazioni utili, il che complica ulteriormente la loro attività.

Accanto alla burocrazia, un altro tema critico è rappresentato dalle risorse insufficienti. Quasi la metà degli intervistati segnala che i fondi pubblici a disposizione per l’assistenza sono inadeguati. Questo influisce anche sulla qualità dei servizi offerti, oltre a limitare le possibilità di accesso a professionisti sanitari privati. La combinazione di questi fattori crea un ambiente in cui i caregiver faticano a trovare il supporto di cui hanno bisogno.

Il dispendio di energie e il vissuto psicologico

Il compito di un caregiver richiede impegno fisico e mentale. Il 64% delle persone che si prendono cura di familiari malati svolge un ruolo attivo nel seguire i percorso sanitari, mentre il 60% si occupa delle pratiche burocratiche. La gestione delle terapie è compito di quasi la metà dei caregiver. Il dato assoluto è che il 67% del campione percepisce un carico pesante, sia fisico che psicologico, ma sorprendentemente il 71% afferma che la propria attività è “utile” e “gratificante”.

Questo paradosso merita attenzione. Nonostante lo stress e le difficoltà quotidiane, l’83% dei caregiver mostra un alto livello di coinvolgimento emotivo nella cura, rafforzando così il legame con il proprio familiare. È importante notare che questo impegno, sebbene gravoso, porta anche a un’esperienza di intensa soddisfazione personale. Tuttavia, la gestione del tempo si rivela complessa, sottraendo momenti anche ai propri figli e al partner, creando tensioni sul piano affettivo e lavorativo.

Necessità di supporto e welfare aziendale

Il bisogno di supporto va oltre la semplice assistenza fisica. Il 78% dei caregiver intervistati chiede maggiori servizi socioassistenziali, in particolare assistenza domiciliare e consegna di farmaci. La necessità di ricevere informazioni sui diritti assistenziali e previdenziali è particolarmente sentita: ben il 56% degli intervistati non è soddisfatto della loro attuale conoscenza. Inoltre, i caregiver esprimono un chiaro bisogno di supporto psicologico, con il 46% che segnala difficoltà emotive nella gestione del loro ruolo.

Questi carichi hanno tra l’altro un forte peso anche sul lavoro. Dalla ricerca BCG – Jointly emerge che il 38% dei caregiver occupati non comunica la propria situazione al datore di lavoro per timore di ripercussioni negative. Solo il 28% ha trovato comprensione e sostegno da parte dei propri superiori. Questo scenario indica chiaramente la necessità di politiche di welfare aziendale più robuste, che riconoscano e supportino i caregiver, permettendo loro di gestire meglio l’equilibrio tra vita professionale e impegni di assistenza.

Un’analisi delle esigenze dei caregiver

L’analisi delle esigenze dei caregiver rivela una realtà complessa e sfaccettata, evidenziando l’importanza di interventi mirati per migliorare le loro condizioni e il supporto disponibile.

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