Carenza di fibre in Europa: l’allerta della British Dietetic Association e il ruolo delle prugne californiane

Carenza di fibre in Europa: l’allerta della British Dietetic Association e il ruolo delle prugne californiane

Un rapporto della British Dietetic Association evidenzia la carenza di fibre tra gli adulti europei, con l’Italia che registra un consumo medio di soli 17 grammi al giorno, ben al di sotto delle raccomandazioni.
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Carenza di fibre in Europa: l’allerta della British Dietetic Association e il ruolo delle prugne californiane - Gaeta.it

Un recente rapporto della British Dietetic Association ha messo in luce una problematica crescente: la scarsa assunzione di fibre tra gli adulti in Europa. Con un consumo medio che si attesta solo sui due terzi dei 30 grammi raccomandati al giorno, la situazione in Italia non è migliore. Qui, gli italiani consumano mediamente 17 grammi di fibre al giorno, un dato sottolineato anche in altre nazioni come Germania e Norvegia, dove i numeri, seppur superiori, non raggiungono le quantità suggerite per una dieta sana.

La situazione della carenza di fibre in Italia ed europa

L’insufficiente apporto di fibre alimentari è un tema di grande rilevanza per la salute pubblica. Le fibre sono fondamentali per il corretto funzionamento dell’intestino e per la prevenzione di malattie cardiovascolari. Secondo la BDA, gli adulti del Regno Unito si trovano a fronteggiare una situazione critica, consumando solo circa 20 grammi al giorno, un dato che evidenzia come la maggior parte delle persone non sia in grado di raggiungere i livelli raccomandati. Lo stesso canovaccio sembra ripetersi in tutta Europa, dove la scarsa attenzione verso una dieta ricca di frutta e verdura contribuisce a questa situazione allarmante.

In Italia, il consumo medio di fibre alimentari di 17 grammi al giorno è causato anche da livelli insufficienti di frutta e verdura nei pasti quotidiani. Numerosi studi correlano una dieta povera di fibre a problemi digestivi e a un maggiore rischio di sviluppare malattie croniche. È cruciale promuovere una maggiore consapevolezza intorno all’importanza del consumo regolare di fibre, specie considerando l’aumento dell’incidenza di disturbi gastrointestinali e patologie cardiovascolari.

Il contributo delle prugne della california

Per cercare di rispondere a questa carenza, il California Prune Board sta facendo un’azione di promozione delle Prugne della California come alimento chiave nella dieta con un alto contenuto di fibre. In particolare, 100 grammi di prugne secche apportano ben 7,1 grammi di fibre, contribuendo a un quarto del fabbisogno giornaliero raccomandato. Grazie alla loro composizione ricca di fibre sia solubili che insolubili, le prugne californiane svolgono un ruolo significativo nel migliorare la salute intestinale e nel ridurre il rischio di malattie legate all’apparato cardiovascolare.

Esther Ritson-Elliott, rappresentante del California Prune Board, evidenzia come l’attenzione verso le fibre stia finalmente aumentando, superando la tradizionale predilezione per le proteine. Questo cambiamento di paradigma è fondamentale per una corretta informazione sull’alimentazione.

La crescente richiesta di alimenti naturali

Un’indagine condotta da Euromonitor International ha rilevato una crescente preferenza tra i consumatori mondiali per i cibi naturali e poco lavorati. Il 30% degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a investire di più nell’acquisto di alimenti che offrono reali benefici nutrizionali. In questo contesto, la richiesta di fibre sta guadagnando terreno, con le prugne californiane che diventano sempre più un alleato prezioso per chi cerca un’alimentazione sana.

Oltre ai noti benefici digestivi, le prugne della California sono ora oggetto di ricerche che esplorano il loro impatto sul microbiota intestinale. Un filone di studio interessante riguarda il legame tra salute intestinale e sistema osseo, evidenziando come il consumo regolare di prugne possa contribuire a una migliore salute delle ossa.

L’importanza delle prugne nella dieta quotidiana

Annamaria Acquaviva, nutrizionista per il California Prune Board in Italia, sottolinea come l’inclusione di 3-4 prugne al giorno possa essere un semplice modo per soddisfare le indicazioni relative all’assunzione quotidiana di frutta e verdura. Le prugne non solo apportano fibre, ma sono anche un’importante fonte di nutrienti essenziali, facili da conservare e da integrare nelle ricette quotidiane. Grazie alla loro dolcezza naturale, possono servire come sostituto per ingredienti più calorici in molte preparazioni culinarie, contribuendo così a rendere i pasti più sani.

Secondo Acquaviva, il ritorno all’uso delle prugne, già noto alle generazioni passate per i benefici gastrointestinali, oggi viene confermato anche da nuove evidenze scientifiche. Non solo le prugne migliorano la digestione, ma sostengono anche il sistema immunitario e possono ridurre il rischio di malattie croniche.

Il California Prune Board, riflettendo sui risultati di queste ricerche, sta attuando strategie promozionali attraverso campagne e attività di sensibilizzazione. L’obiettivo è quello di comunicare i benefici delle prugne e l’importanza di aumentare l’assunzione giornaliera di fibre alimentari, contribuendo a una maggiore consapevolezza della salute alimentare in Europa.

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